Nobel ai medici cubani? Propaganda castrista in Italia
Parte dal nostro Paese la campagna per assegnare il premio Nobel per la Pace ai medici cubani, che sono arrivati in Italia nei mesi duri del coronavirus. Si tratta di una mossa propagandistica ben preparata in anticipo a Cuba, lanciata dalle associazioni filo-cubane in Italia e poi da quelle in Francia. Dopo gli appelli di Grillo di Potere al Popolo e di Sputnik News, infine del comune di Crema
Per Cuba la presenza dei suoi medici in Italia è calzata come un anello al dito. Da allora l'apparato propagandistico del castrismo ha utilizzato i presunti aiuti a un Paese europeo, cioè del primo mondo, come bandiera per spingere la campagna internazionale per il Premio Nobel per la Pace.
Lo ha confermato lo stesso ministero degli Esteri del regime: “Quando i medici cubani sono arrivati in Italia, i media occidentali non potevano continuare a nascondere la cooperazione dell'isola e abbiamo pensato che fosse ora di proporre il Premio Nobel per la Pace per le brigate Henry Reeve”, ha detto Rose-Marie Lou, rappresentante politico dell'associazione francese Cuba Linda, secondo un articolo pubblicato sul sito della Cancelleria, l'8 maggio.
Secondo il comunicato ufficiale, Rose-Marie Lou ha chiesto questo riconoscimento per gli operatori sanitari dell'isola lo scorso 28 aprile, affermando che le associazioni “Francia Cuba” e “Cuba Cooperazione Francia” hanno già aderito. Tuttavia è evidente che la strategia era già partita dall'Italia. La petizione italiana “Ai medici cubani il Premio Nobel per la Pace” era partita ancora prima del comunicato ufficiale, il 2 maggio, sul blog Fortebraccionews.org (vedi qui) con una campagna di raccolta firme su Change.org (vedi qui). Affermano che l’Italia è l’esempio di un Paese dove “le amministrazioni locali hanno chiesto l'aiuto di Cuba” per far fronte all'emergenza sanitaria provocata dalla nuova pandemia di Coronavirus.
Curiosamente, la petizione italiana è anche partita molto prima della campagna americana, iniziata il 16 giugno, spinta da una lettera di vari personaggi pubblici e intellettuali, attraverso il portale web https://www.cubanobel.org/, il quale serve da contenitore per tutti i messaggi di sostegno della macchina ideologica presente in decine di Paesi attraverso i cosiddetti “gruppi di solidarietà” o “amici di Cuba”, che in realtà sono formati dalla rete internazionale di partiti o gruppi di estrema sinistra.
Il 20 maggio è iniziata la diffusione ufficiale in Italia dall'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (vedi comunicato qui), organizzazione che si presenta come una Ong italiana indipendente, ma è sufficiente monitorare le sue attività pubbliche per confermare che invece è un'appendice della struttura della rappresentazione diplomatica cubana presente in Italia. Poi, il 27 maggio, è arrivata la spinta dell'agenzia statale russa Sputnik con l'articolo dal titolo “Le brigate mediche cubane meritano il Premio Nobel”, che presenta l'attivista francese Rose-Marie Lou come mentore della proposta e riaffermano i messaggi di propaganda della macchina castrista: "l'arrivo della brigata medica cubana in Lombardia", "ha fatto sì che i media in Europa facessero eco al gesto di solidarietà di Cuba", e "la gente (in Europa) ha scoperto che erano loro (il Medici cubani) quelli che hanno combattuto l'Ebola in Africa ”, perché “i media occidentali sottomessi agli Stati Uniti tacciono completamente ”, ha sottolineato Rose-Marie Lou. Un articolo per nulla casuale, se vediamo che il 31 marzo il presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha pubblicato sul suo Twitter la “Dichiarazione della Russia sul contributo di Cuba agli sforzi internazionali nella lotta contro la pandemia di coronavirus #CubaSalvaVidas” (vedi tweet qui).
Il 28 maggio, il partito Potere al Popolo ha consegnato una lettera al sindaco di Torino (una delle due città che hanno ricevuto i medici), chiedendo il sostegno formale alla richiesta del Premio Nobel per la Pace ai medici cubani. Chi sono i membri di Potere al Popolo? Tanto per ricordare, Rifondazione Comunista e il Partito Comunista Italiano. E, a chiusura magistrale della scaletta di propaganda, il 7 giugno il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha pubblicato sul suo blog l'articolo “Brigate mediche cubane verso un Nobel per la Pace”, in cui sostiene apertamente la nomina delle brigate cubane al Premio Nobel e dove invita anche a visitare e firmare le diverse petizioni online, a cominciare da quella italiana.
Ancora una volta si conferma che in Italia governa il castro-chavismo, come avevamo già denunciato (qui e qui). E se c'era qualche dubbio, il 17 luglio è arrivato il tanto atteso sostegno istituzionale: la sindaca di Crema (la prima città a ricevere i medici), Stefania Bonaldi, ha confermato che la sua amministrazione sostiene la candidatura al Nobel per la Pace alla Brigata Henry Reeve. Una posizione che c'era da aspettarsi, considerando che la signora Bonaldi è una rappresentante del Partito Democratico, di tendenza social-progressista e membro della coalizione di governo insieme al Movimento 5 Stelle.
Infine, Cuba non fa solidarietà e queste brigate hanno pesanti denunce da diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani per essere un sistema di moderna schiavitù. Ci chiediamo: è possibile che il Ministro agli Esteri Luigi Di Maio faccia chiarezza sul negoziato realizzato per l’arrivo delle brigate cubane in Italia? Secondo quanto rilevato da diverse inchieste internazionali, Cuba si fa pagare dal Paese ospitante per il servizio e gli operatori sanitari ricevono solo il 10% di questo pagamento, il resto rimane nelle tasche della dittatura. Per approfondire su questa crudele fonte di reddito del regime, vi invitiamo a leggere qui e qui.