Night to Shine: per celebrare le persone speciali
Night to Shine avrà luogo il 4 febbraioa a Roma presso l'Università Europea: alla presenza di circa 200 persone si celebrerà una serata che valorizza l'unicità della vita «incentrata sull’amore di Dio». Ecco il solo modo di dare veramente voce alle persone disabili.
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Una delle grandi ipocrisie dei nostri tempi è quella che vede le persone con disabilità al centro dell’attenzione solo alcuni giorni l’anno – per esempio il 21 marzo, Giornata Mondiale sulla sindrome di Down – e sostanzialmente ignorate tutti gli altri; come se ci fosse per forza bisogno di una ricorrenza planetaria per prestare un po' di attenzione a costoro che, nell’indifferenza generale, vengono spesso eliminati ancor prima della nascita con l’aborto volontario.
Per andare oltre questo clima e favorire vera inclusione e valorizzazione delle persone con bisogni speciali, occorrono eventi speciali e non per forza legati a una specifica data; eventi in grado di dare gioia a costoro; di farli sentire importanti veramente perché tali, di fatto, sono. Per esempio, eventi come Night to Shine, un appuntamento che si annuncia davvero indimenticabile e che avrà luogo a breve, martedì 4 febbraio 2020, a Roma presso l'Università Europea, in Via Aldobrandeschi 190. L’iniziativa – che per la prima volta arriva in Italia – ha già avuto luogo ogni anno, dal 2014, in una diversa parte del mondo e nel 2019 in 30 Stati americani e in altri 24 Paesi.
Sponsorizzata dalla Fondazione Tim Tebow – che prende il nome dal suo fondatore, il giocatore di football americano divenuto celebre per la sua testimonianza di fede cristiana - con il patrocinio della Pontificia Accademia per la Vita, la serata è stata pensata per persone con disabilità e bisogni speciali dai 14 anni in su. Inizierà alle 19:00 e finirà alle 22:00, con tre ore durante le quali i partecipanti riceveranno un trattamento da star: parrucchiere, trucco, lucida scarpe, bouquet e fiori all'occhiello. Questo per cominciare, poi viene il bello.
Già, perché una volta messi a loro agio e preparati al meglio, per i partecipanti ci sarà una sala karaoke, una cena a buffet, una sala sensoriale, un spazio relax per genitori ed una sala da ballo. Infine, l’evento si concluderà con l'incoronazione di ogni ospite come Re o Regina del ballo. «Dopo “Un dono per la Vita” per le mamme in difficoltà, arriva nella Capitale un evento speciale per persone speciali: sarà tutto come in una favola», promette Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, realtà che organizza Night to shine.
In effetti, alla luce di quanto detto, premesse per un grande evento sembrano davvero esserci tutte. Così, alla presenza di circa 200 persone - 75 ospiti persone diversamente abili e 125 volontari, inclusi i genitori – si celebrerà una serata, come recita la locandina, «incentrata sull’amore di Dio». Una sottolineatura che non esprime solamente la fede cristiana che anima l’organizzazione e la sponsorizzazione di Night to shine, ma anche il fondamento senza il quale viene meno la possibilità di accogliere e valorizzare la persona umana in quanto tale. Infatti, se da un lato è vero che il concetto di persona è da secoli patrimonio valoriale comune, dall’altro è altrettanto risaputo come esso tragga origine e linfa dalla teologia cristiana e, più in generale, dal Cristianesimo stesso.
Non è insomma un caso che dietro Night to shine ci siano realtà cristiane né che l’iniziativa si svolta in un ateneo cattolico. È invece solo l’ennesima conferma – per quanto l’etica laica goda di buona stampa – dell’insostituibilità dello sguardo cristiano verso l’altro, inteso come soggetto che, nella misura in cui sconta qualche difficoltà, non è meno degno, anzi. Va valorizzato, come accadrà nella serata 4 febbraio, con tutti i riguardi e tutte le attenzioni che si riservano non alle persone speciali, ma a quelle uniche. C’è una bella differenza.