Nel Madhya Pradesh è stata incendiata una statua di Maria
In India i frequenti attacchi e atti vandalici contro i cristiani seminano tra i fedeli insicurezza e sconforto. Il 3 febbraio è stata colpita la parrocchia di san Giuseppe, della diocesi di Jhabua
Il 3 febbraio in India, nello stato del Madhya Pradesh, è stata incendiata una statua di Maria. Si trovava in una grotta, nel villaggio di Ishgar, nella parrocchia di San Giuseppe della diocesi di Jhabua. L’atto di vandalismo ha ferito profondamente la piccola comunità di fedeli, in tutto circa 4.000 persone, molte delle quali hanno voluto recarsi alla grotta e pregare. Anche monsignor Basil Bhuriya, vescovo di Jhabua, si è recato alla grotta, che dista circa dieci chilometri dalla sede della diocesi, poche ore dopo il ritrovamento della statua distrutta. “È stato davvero triste – ha detto al termine della visita – guardare tutta la scena, la polizia era a guardia del luogo. Abbiamo pregato e consolato le persone presenti”. Il presidente del Global Council of Indian Christians, Sajan K George, ha ricordato che attacchi e violenze contro i cristiani e contro i luoghi sacri sono frequenti: “la vulnerabile comunità cristiana continua a patire l’ostilità dei gruppi che cercano di seminare sfiducia e divisione. [Tutto questo] provoca discordia sociale e la fede cristiana viene vista in India con sospetto, nonostante il nostro sia un Paese laico dove la Costituzione assicura che nessuno deve essere discriminato sulla base del proprio credo”. La grotta verrà restaurata e vi sarà celebrata una messa, ha promesso monsignor Bhuriya, e i segni di speranza – ha detto – nonostante tutto, ci sono: “la situazione non è così critica. Al momento nella parrocchia del Sacro Cuore, dedicata a Nostra Signora della Grazia, a circa quattro km dall’arcivescovado, è in corso una novena per la Madonna di Lourdes. Il 10 febbraio celebreremo la sua festa [anche se la ricorrenza liturgica è il giorno seguente, ndr], e sono attese più di 25mila persone. Maria attira a lei generazioni di ogni fede”.