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India

Negato ai cattolici il permesso per la Via Crucis nelle vie di Delhi

La polizia ha addotto motivi di sicurezza per non concedere l’autorizzazione a tenere il rito per le vie della capitale indiana come di consueto

La polizia di Delhi, la capitale indiana, ha negato il permesso di svolgere la domenica delle Palme una Via Crucis dalla chiesa di Saint Mary alla Cattedrale del Sacro Cuore. Il rito si è quindi svolto all’interno della cattedrale. Il rifiuto è stato notificato adducendo motivi di ordine pubblico e traffico, in sostanza problemi di sicurezza, che però hanno molto sorpreso dal momento che negli ultimi 15 anni la Via Crucis si è sempre svolta regolarmente, con la partecipazione di circa 2.000 fedeli, senza che si verificassero incidenti o si registrassero problemi. Ma da alcuni mesi il governo di Delhi è stato assunto dal partito nazionalista indù, il Bjp che è anche il partito del primo ministro Narendra Modi ed è espressione degli integralisti indù, principali responsabili della persecuzione di cui i cristiani e le altre minoranze religiose sono oggetto in India. Il 13 aprile l’Associazione cattolica dell’arcidiocesi di Delhi ha rilasciato una dichiarazione, il cui testo è pervenuto all’agenzia di stampa AsiaNews, con la quale ha espresso “profondo shock e angoscia” per il rifiuto della polizia. Questa motivazione – si legge nel comunicato – “è difficile da accettare, soprattutto quando ad altre comunità e gruppi politici vengono abitualmente concessi permessi per processioni e raduni, anche durante le ore di punta nei giorni lavorativi. I cristiani ora si domandano se il loro diritto costituzionale alla libertà religiosa sia ugualmente rispettato”. “Per oltre un decennio – prosegue il comunicato – la Via Crucis annuale è stata condotta con la massima disciplina, pace e piena collaborazione con le autorità. Non c’è mai stata una segnalazione di interruzione del traffico o di problemi di ordine pubblico legati al nostro evento. La negazione del permesso di quest’anno ci sembra parziale e ingiusta, e getta un’ombra sui principi di parità di trattamento e di libertà religiosa. I cristiani di Delhi, e di tutta l'India, sono sempre stati una comunità pacifica e rispettosa della legge. Ci appelliamo alle autorità affinché agiscano con giudizio e garantiscano la giustizia e l’uguaglianza. Chiediamo che tali azioni non creino un senso di esclusione o di dubbio nelle menti delle minoranze che contribuiscono positivamente e pacificamente al tessuto della nazione”.