Muoiono in Camerun sei richiedenti asilo che stavano per essere riportati in Nigeria
Il Camerun continua a rimpatriare i profughi nigeriani fuggiti nel nord del paese per sfuggire alle violenze che ancora destabilizzano il nord est della Nigeria
Sei richiedenti asilo nigeriani sono morti il 29 luglio nel nord del Camerun quando il mezzo militare su cui viaggiavano è finito su un ordigno esplosivo ed è saltato in aria. Altri sei richiedenti asilo e sei soldati sono rimasti feriti. Il convoglio militare li stava riportando in Nigeria, rimpatriati a forza dal governo camerunese. Dall’inizio del 2018 il Camerun, che confina con la Nigeria, ha espulso più di 800 i nigeriani. Sono tutte persone fuggite dal nord est della Nigeria per sottrarsi agli attacchi di Boko Haram e agli scontri tra esercito nigeriano e jihadisti nel corso degli anni. L’Unhcr calcola che in Camerun ne restino attualmente circa 96.000, 8.000 arrivate nel 2018. Il governo del Camerun motiva i rimpatri con il fatto che Boko Haram dal 2016 ha perso i territori che era riuscito a conquistare in Nigeria e da allora si limita a compiere sporadici attacchi e attentati suicidi. Tuttavia l’Unhcr ha più volte raccomandato al paese di smettere i rimpatri forzati sostenendo che rappresentano una violazione delle leggi internazionali e in particolare di un accordo in materia di rimpatrio volontario sottoscritto dal Camerun nel 2017. L’agenzia delle Nazioni Unite ha ripetutamente chiesto al governo camerunese di non ostacolare l’ingresso dei profughi nigeriani, disposta ad assisterlo nelle procedure di identificazione, registrazione e rilascio dei documenti. In tutto il Camerun ospita oltre 367.000 rifugiati e richiedenti asilo, sotto mandato dell’Unhcr.