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I perché SONO LITURGICI

Messa di mezzanotte: la luce che il governo (e i vescovi) non vedono

Non solo di Messa di mezzanotte si tratta, la solennità del Natale prevede tre Sante Messe ben distinte, ognuna delle quali comunica un accento particolare dell’unico Mistero e che nel loro insieme sono un vero capolavoro liturgico. I personaggi del Governo sono così adusi ad architettare ed emanare decreti col favore delle tenebre, che non amano essere disturbati dalla Luce eterna, mentre fanno i loro traffici: hanno compreso più loro il significato della celebrazione notturna, di tanti nostri pastori.

Ecclesia 28_11_2020

È meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Mai sentenza fu più veritiera. E a “togliere ogni dubbio” sono le esternazioni di vari personaggi noti, i quali ritengono che Gesù Bambino possa anche nascere due ore prima della mezzanotte; come se i cristiani celebrino questa Messa per “far nascere Gesù”. Alla stupidità dell’esortazione si associa l’ignoranza delle ragioni, anche da parte dei nostri vescovi, per i quali la salvaguardia della legalità vale più delle ragioni della fede.

In verità, non solo di Messa di mezzanotte si tratta; bisogna ricordare che la solennità del Natale prevede infatti tre Sante Messe ben distinte, ognuna delle quali comunica un accento particolare dell’unico Mistero e che nel loro insieme sono un vero capolavoro liturgico. Tre Messe e una sola lunga veglia, imitando i pastori «che vegliavano di notte» (Lc 2, 8). La pellegrina Egeria attesta che già sul finire del IV secolo a Betlemme era consuetudine celebrare la Messa di mezzanotte, per poi recarsi in processione con delle fiaccole alla chiesa della Risurrezione (Anastasis) a Gerusalemme, per celebrarvi nuovamente la Messa.

Quest’uso venne “importato” a Roma, con la costruzione della basilica di Santa Maria Maggiore da parte di Sisto III, che intendeva così onorare il dogma della divina maternità di Maria, proclamato al Concilio di Efeso. Il Papa fece sì che all’interno della basilica venisse costruita una cappella che doveva richiamare la grotta della Natività (da cui il nome di Santa Maria ad praesepem) e dove, in seguito, saranno poste, all’interno di un reliquiario (cunabulum), dei frammenti lignei della mangiatoia in cui Gesù Bambino era stato deposto.

La basilica sull’Esquilino costituiva dunque una sorta di nuova Betlemme: divenne in un certo senso naturale celebrarvi la Messa di Mezzanotte, proprio all’altare della “grotta”. Il Papa, verso l’alba si recava poi alla chiesa di Sant’Anastasia, ai piedi del colle Palatino, probabilmente per presiedere la Messa della festa della Santa, nobile romana martirizzata a Sirmio il 25 dicembre del 304. Il nome della Santa richiamava quello della Basilica di Gerusalemme, dove appunto, secondo Egeria, veniva celebrata la seconda Messa, a conclusione della veglia notturna. Se sia stata questa la ragione per cui anche a Roma si decise di fare altrettanto non è chiaro; sta di fatto che già nel VI secolo si attesta quest’uso. Infine il Papa si dirigeva a San Pietro per celebrare la Messa del giorno di Natale.

La Messa di Mezzanotte, chiamata anche “Messa dell’Angelo” per la pericope evangelica scelta, che narra appunto dell’annuncio dato dall’Angelo ai pastori, commemora la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine ed è segnata dalla magnifica antifona di ingresso Dominus dixit ad me (godetevela qui): l’hodie eterno in cui il Verbo è generato entra nell’hodie del tempo. Nelle tenebre del mondo, dove, come afferma il versetto della stessa antifona, le genti si agitano e i popoli tramano iniquità (cf. Sal 2, 1), sfolgora la luce. La scelta della mezzanotte (media nocte) è tutt’altro che casuale e la pregnanza del senso di quest’ora impedisce qualsiasi tipo di anticipo o ritardo. Il libro della Sapienza acclama che proprio «mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile» (18, 14-15). Questa “Parola onnipotente” viene a ristabilire un ordine proprio mentre il caos delle tenebre ha raggiunto la sua oscura sommità. La mezzanotte è anche l’ora dello Sposo che viene: «A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!» (Mt 25, 6). L’Incarnazione del Verbo da sempre è stata interpretata dai Padri come l’unione sponsale di Cristo con l’umanità, nella carne che viene ad assumere ex Maria Virgine. E i cristiani vegliano, come vergini sagge, in attesa del Sole di giustizia, che esce come Sposo dalla stanza nuziale (cf. Sal 19, 6).

Approssimandosi verso l’aurora, le tenebre iniziano a diradarsi e si intravvede la luce. Per questo la Messa dell’aurora, detta anche Messa dei Pastori, ancora una volta in ragione del brano evangelico che narra dei pastori che si recano alla Grotta, inizia con l’introito che parla della luce che splenderà su di noi, in questo nuovo “oggi”. È la nascita di Gesù nelle anime che lo hanno atteso, nelle vergini che hanno vegliato, nei pastori che hanno obbedito alla voce dell’Angelo e si sono accostati alla Grotta, per contemplare l’Invisibile che si è fatto visibile.

Infine, la Messa del giorno, la Messa del Re dei Re, celebra fin dall’introito il Bambino che ci è stato donato e che porta sulle sue spalle il segno della sua regalità (cf. Is 9, 6). La Messa del giorno presenta il mistero della generazione eterna del Verbo, come espresso chiaramente dall’epistola e dal Vangelo. Il Bambino generato “oggi” dalla Vergine è lo stesso Figlio generato eternamente dal Padre: «Il Signore Dio Gesù Cristo, l'Unico Figlio di Dio, nato da Dio Padre senza una madre, è nato da una Vergine Madre senza uomo quale padre» (Sant’Agostino, Discorso 139, 1.1)

Si può dunque con la leggerezza dimostrata dai personaggi di cui sopra rinunciare alla Messa di Mezzanotte a motivo di un coprifuoco il cui senso continua a sfuggire a molti? Che differenza fa al governo che le persone vadano a Messa alle dieci di sera piuttosto che a mezzanotte? Cosa fa il virus: va in giro negli orari previsti dal governo? Evidentemente quei governanti così adusi ad architettare ed emanare decreti nelle ore notturne, col favore delle tenebre, non amano essere disturbati dalla Luce eterna, mentre fanno i loro traffici: hanno compreso più loro il significato della celebrazione notturna, di tanti nostri pastori.