Maria protegge i sacerdoti nigeriani
Nel nord est del paese tuttora infestato da gruppi jihadisti il Cuore Immacolato di Maria preserva dalla violenza i sacerdoti della diocesi che ad esso è stata consacrata
In Nigeria Boko Haram, un gruppo jihadista affiliato ad al Qaeda, perseguita i cristiani da circa 20 anni. Nel 2015 l’allora presidente della repubblica Muhammadu Buhari aveva dichiarato che era stato “tecnicamente sconfitto”. Qualunque cosa volesse dire, il gruppo nei mesi successivi aveva ridotto il proprio raggio d’azione, concentrandosi sugli stati del nord est e in particolare in quello del Borno dove aveva la sua base principale. Però, lungi dallo scomparire, nel 2016 per secessione da Boko Haram era nato un nuovo gruppo jihadista, l’Iswap, affiliato allo Stato Islamico di cui tuttora costituisce la provincia africana occidentale. Inoltre esistono anche altri gruppi jihadisti, sempre formatisi per secessione e nel resto del paese, soprattutto nella cosiddetta “central belt” la fascia centrale dove il nord islamico si incontra con il sud cristiano, una grave, crescente minaccia deriva dai Fulani, una etnia di pastori musulmani, che attaccano villaggi e insediamenti rurali abitati prevalentemente da cristiani. Il governo nigeriano non solo non ha sconfitto il jihad, ma non protegge i cristiani, per incapacità e disinteresse. Il risultato è che la Nigeria è lo Stato in cui ogni anno più cristiani perdono la vita, per mano del jihad. Ma, dove il governo ha fallito, è arrivata in soccorso Maria. Ne è convinto monsignor Oliver Doeme Dashe, vescovo di Maiduguri, capitale del Borno e città nella quale Boko Haram si è costituito nel 2002. “La nostra Madre Maria promette di proteggere i suoi figli, e lo abbiamo visto manifestarsi nella diocesi di Maiduguri – ha detto raggiunto dall’agenzia di stampa Fides nel 13° anniversario della consacrazione della diocesi al Cuore Immacolato di Maria – da quando abbiamo consacrato la nostra diocesi 13 anni fa, abbiamo assistito alla sua protezione miracolosa, anche nelle situazioni più pericolose. Maiduguri è più pacifica oggi e la Madonna ha schiacciato Boko Haram. La sua protezione è stata la nostra forza e rimaniamo impegnati nelle devozioni mariane per la sua gloria e la gloria di suo Figlio”. Prima della consacrazione, più di 25 parrocchie erano state costrette a chiudere, gli abitanti erano fuggiti cercando riparo nei campi profughi allestiti per loro. Adesso i fedeli sono tornati, quasi tutte le parrocchie hanno riaperto e la maggior parte di esse hanno dei sacerdoti residenti. Quella di Maiduguri è la diocesi più grande del paese per estensione territoriale e questo costringe monsignor Doeme e il suo ausiliare, monsignor John Bogna Bakeni, a frequenti, lunghi viaggi. Eppure non hanno più corso pericoli – assicura monsignor Doemi - e nessun sacerdote ha più subito attacchi nonostante la violenza che tuttora affligge la regione.