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Il discorso alla Sorbona

Macron, il guerrafondaio “illuminato” che vuole guidare l’Europa

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Parlando all’Università di Parigi, il presidente della Francia ha chiamato l’Ue a rafforzare la propria difesa comune, puntando sul possesso della bomba atomica. Un discorso tra manie di grandezza e l’idea malcelata di un reset dell’Europa in chiave anticristiana.

Editoriali 27_04_2024
Macron alla Sorbona, 25 aprile 2024 (AP/LaPresse)

Il discorso all'Università della Sorbona di Parigi del presidente Emmanuel Macron e il suo appello, più che interessato, ad un urgente rafforzamento dell’Europa, ha fatto molto scalpore ed è stato ripreso da moltissimi quotidiani. Tuttavia, proprio l’Europa senz'anima e antiumana, promossa dallo stesso presidente francese, porta in sé i suoi germi mortali. Secondo Macron, l’Europa potrebbe «morire» se non riuscisse a costruire una propria solida difesa comune, idea che la Francia cerca di imporre agli altri Paesi europei da almeno 40 anni, soprattutto in funzione della deterrenza che la bomba atomica potrebbe avere nei confronti di altre nazioni e il “rispetto” che incuterebbe la stessa arma di distruzione di massa. L’unica nazione europea che possiede l’arma atomica è la Francia, traetene voi le conclusioni.

L’interesse francese nel controllare l’arma nucleare a nome e per conto di tutto il continente è stato ben bilanciato dall’appello ad «intraprendere importanti riforme commerciali ed economiche per competere con la Cina e gli Stati Uniti». Per Macron l’Europa è divisa, «troppo lenta e priva di ambizione», proprio in un momento in cui dovrebbe diventare una superpotenza, difendere i propri confini e parlare con una sola voce. In una parola, secondo Macron, l’Europa corre «un pericolo mortale… Può morire e questo dipende esclusivamente dalle nostre scelte» urgenti. Eserciti forti, un programma e una forza europea di intervento rapido, ma anche «una forza diplomatica congiunta che parlerà con una sola voce e costruirà ponti con l’Africa e l’America Latina».

Macron aveva già mostrato il suo volto guerrafondaio nel proporre l’invio di truppe occidentali a combattere in Ucraina. E ora, con il neocolonialismo francese sempre meno popolare in Africa, vorrebbe rappresentare all’estero l’intera Unione europea. Oltre a ciò, il presidente francese ambisce ad imporre un nuovo protezionismo aggressivo in campo economico, contro Cina e Stati Uniti, “colpevoli” di sostenere con politiche industriali i propri prodotti e le proprie industrie, mentre l’Europa ne è incapace.

Anche per queste ragioni Macron, secondo quanto riportato dall’agenzia economica Bloomberg, sarebbe fortemente  impegnato in negoziati per sostenere la candidatura di Mario Draghi alla guida della Commissione europea, nonostante lo stesso Draghi l’8 dicembre scorso avesse categoricamente escluso questa possibilità. Nel discorso di giovedì, a meno di due mesi dalle cruciali elezioni del Parlamento europeo, Macron ha chiesto di salvaguardare anche i valori democratici poiché il «modello autoritario» sta diventando «più popolare» in tutto il continente e il suo partito continua a trovarsi molto indietro rispetto alle destre, visti gli ultimi sondaggi.

Il progetto del presidente francese è chiaro: a lui il governo politico di esercito e azione diplomatica europea; al super-tecnico Draghi la gestione dell’economia e per l’Ue riforme centraliste così da accelerare e concentrare le decisioni nelle mani di pochi, in barba alle identità nazionali e ad ogni principio di sussidiarietà e suddivisione di competenze. Tutto ciò prevede anche un’anima chiaramente laicista, anticristiana e quindi antiumana. Ecco perché Macron non ha mai smesso di promuovere l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e, nello stesso tempo, nella Costituzione della propria patria. Dove sta dimostrando – dalla sua rielezione di due anni or sono – di voler promuovere anche tutti gli altri disvalori che le lobby filantropiche e massoniche promuovono da decenni: fecondazione artificiale, maternità surrogata inclusa, eutanasia, restrizioni alla libertà educativa, islamizzazione sociale, violazioni della libertà religiosa contro la Chiesa cattolica, eccetera.

Ci tocca dunque sentire Emmanuel Macron, petto in fuori e sciabola sguainata, mentre dice di voler «difendere una certa idea dell’uomo che pone l’individuo, libero, razionale e illuminato al di sopra di tutto». L’Europa di Macron sarebbe insomma un reset, di cui una nuova guerra europea potrebbe essere il necessario corollario per abolire definitivamente i valori giudaico-cristiani ancora presenti. Un futuro decisionista e pragmatico, scritto a nome di tutti dai soliti “illuminati” massoni, come già sperimentato nella Francia del 1793.



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