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L'ultimo vertice cambia l'Ue e c'è poco da festeggiare

Il vertice europeo del weekend ha sancito un reale cambiamento: l’asse Parigi-Berlino non rappresenta più l’unico centro di gravità delle decisioni e l'Ue si scopre come un coacervo di "alleanze di interessi nazionali" in lotta fra loro. La colpa non è dei "sovranisti" ma dei socialisti che scaricano anche l'Italia.

Esteri 23_07_2020

I nodi vengono al pettine, in Europa ed in Italia. Il vertice europeo del weekend ha sancito un reale cambiamento. È la prima volta che ci sarà un debito comune ma è soprattutto nella "governance e nello spirito" che il volto europeo è mutato profondamente. Il protrarsi delle discussioni (da Venerdì 17 a Martedì 21) e le continue concessioni del Presidente Michel a favore delle ragioni di Olanda, Austria, Finlandia, Svezia e Danimarca, hanno chiuso una fase storica: l’asse Parigi-Berlino non rappresenta più l’unico centro di gravità delle decisioni; l’uscita del Regno Unito ha visto ben 5 paesi sedersi in quello stesso posto e comportarsi esattamente come gli inglesi. La nuova Europa si scopre come un coacervo di "alleanze di interessi nazionali" in lotta selvaggia fra loro. Il risultato deliberato martedì mattina è quindi una vittoria per tutti, cioè per nessuno: il Bilancio Pluriennale approvato, con consistenti tagli e cambiamenti, sarà soggetto a lotte furibonde dentro e fuori dal Parlamento Europeo.

Mentre si festeggia, ci si dovrebbe preoccupare dell’inizio del dibattito di giovedì al Parlamento Europeo, così come dei voti successivi in assemblea. Senza l’approvazione degli stessi documenti (Recovery Fund e Bilancio Pluriennale) deliberati ieri dal Consiglio, tutto rimane carta straccia ed i soldi fermi a Francoforte. Non c’è stata alcuna fiducia né solidarietà reciproca tra molti leaders. I valori europei, sbandierati da anni, si dimostrano senza fondamento. 

Ora tutta la situazione è ben chiara. Primo: il populismo egoistico in Europa è il marchio di fabbrica dei 5 e non 4 paesi "avari/ frugali’" (Olanda,Austria, Finlandia, Svezia e Danimarca) non certo del Gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca) e dei suoi alleati. Secondo: è la famiglia Socialista il focolaio del contagio egoistico, tre dei cinque paesi "avari/frugali" sono governati da Socialisti e Sinistre. Tutto ciò nonostante i Socialisti annoverino tra le proprie fila gli italiani Sassoli (Presidente del Parlamento), Gentiloni (Commissario economico) ed il potente Vice Presidente della Commissione ed olandese Timmermans.

Terzo: la zizzania e la diffidenza seminate dai cinque "avari/frugali" verso il resto dei paesi sarà più difficile da debellare della pandemia da Covid 19; quelle di Macron versus Kurze e Rutte ne sono un esempio. Quarto: è prevedibile un futuro caotico ed un difficile governo europeo, oltre che dello stesso Consiglio anche del Parlamento. In questa direzione si leggono le parole che il Presidente e Socialista italiano Sassoli ha usato ieri nel commentare le conclusioni del Consiglio Europeo. Gli ha fatto eco anche il Presidente della Commissione Bilancio del Parlamento Ue dichiarando che alcune modiche di spesa nel Bilancio Pluriennale non saranno accettate. Senza il via libera dei Documenti Finali (Recovery Fund e Bilancio Pluriennale) nemmeno un euro sarà disponibile. Quinto: le divisioni sono accese negli stessi Gruppi Politici europei. Nella famiglia Liberale alla volontà di approvazione dell’Accordo della Delegazione francese si oppongono duramente sia il Presidente dello stesso Gruppo Liberale, il romeno Ciolos, sia il suo predecessore il belga Verhofstadt. 

Grandi difficoltà anche nella compagine Socialista, dove la Presidente del Gruppo e spagnola Iratxe García Pérez dovrà trovare un sintesi con le Delegazioni Nazionali di Svezia, Danimarca e Finlandia. I Popolari Europei dovranno anch'essi saper conciliare le posizioni degli austriaci di Kurz con la maggioranza composta da tutte le altre Delegazioni, ma anche gli obiettivi della Presidenza Merkel e l’impegno della Presidente della Commissione Von der Leyen. A meno di un anno dalle furenti battaglie contro tanti candidati commissari, c’è il rischio concreto che nel Parlamento europeo torni ad esplodere una guerriglia. Un fatto è certo, la banda dei visionari (Socialisti/Liberali/Verdi/Sinistra e, marginalmente, PPE) che si è impossessata da un anno di Parlamento e Commissione ora è implosa per ragioni tutte interne.

In ultimo qualche parola sull’Italia. L’Italia perde sempre più peso, nonostante i proclami di Conte. Con una "diplomazia del weekend", fatta dalle visite ufficiali degli ultimi giorni, non avremo futuro. L’opinione pubblica deve essere informata e non accecata con la storiella che Salvini è la fonte del nostro problema con l’Europa. Sono in larga parte soci europei di Zingaretti e Fratoianni ad aver distrutto la solidarietà. Italia (e Spagna) prendano atto che c’è una parte di Europa che non si fida di governi nei quali i populisti di Podemos e 5Stelle sono determinanti. C’è una parte dei Socialisti Europei che non ritengono PD italiano e PSOE spagnolo capaci di garantire la serietà dei Governi nazionali. 

Italia e Spagna non sono temuti per la forza elettorale di VOX o della LEGA: è la superficialità con cui i nostri governi accrescono i debiti, i possibili abusi nella spesa dei soldi europei per decisioni per nulla strutturali o strategiche, il marchettificio assistenzialista, statalista ed elettoralistico di questi mesi che preoccupano. Ora Conte deve convocare i leader di opposizione e maggioranza in vista delle votazioni al Parlamento Europeo, ma soprattutto per decidere politiche per i progetti di innovazione e riforma urgenti ed in vista di possibili soldi europei per tracciare lo sviluppo decennale del paese. Affidarsi ad altri tavoli di esperti, prima ancora di aver tracciato una condivisa visione del futuro, sarebbe un auto-commissariamento dell’Esecutivo e un’ulteriore prova (dopo l’abdicazione verso la magistratura) di irresponsabilità inaccettabile. Peggio che non avere i soldi europei sarà solo spenderli a vanvera. 

Inoltre, se fossimo nella posizione di altri paesi europei e guardassimo all’Italia e alla confusione del suo Governo, punteremmo un solo euro su un paese in via di estinzione che non muove un dito per promuovere natalità, famiglia naturale, lavoro stabile e talento/intrapresa personali? Aggiungiamo infine che i soldi di Recovery e Bilancio potrebbero arrivare dall’aprile 2021 alla fine del 2027, mentre l’emergenza e le crisi italiane impongono risposte urgenti. Se le priorità sono la legge liberticida (omofobia), i 4000 dipendenti di Alitalia, i banchi scolastici a rotelle ed il massacro sistematico di P.Iva e Pma, allora i soldi europei ci seppelliranno per sempre.