L’Ue spende per gli Lgbt, ma tace sui cristiani perseguitati
Gli eurodeputati hanno respinto la mozione per un dibattito sui massacri dei cristiani in Nigeria, ultimo quello dell’universitaria Deborah Yakubu, e la nomina di un coordinatore contro la cristianofobia. Ma intanto la stessa Ue investe fondi ingenti per promuovere l’ideologia transgender e progetti con drag queen.
L’Unione europea tace sui cristiani perseguitati, ma spende soldi e vuole imporre nuove regole a favore della nuova dottrina Lgbtqia+. Lo scorso 19 maggio gli eurodeputati hanno respinto la mozione per un dibattito sui massacri dei cristiani in Nigeria e la nomina di un coordinatore europeo per la lotta alla cristianofobia, visto che proprio la Commissione presieduta da Ursula von der Leyen ha sinora sorvolato sulla nomina del rappresentante speciale per la libertà religiosa, a causa del veto esplicito di socialisti e liberali.
“Vergogna”, questo il grido dei 231 eurodeputati che hanno votato a favore della nomina di un coordinatore per la lotta alla cristianofobia, dopo aver visto bocciare dai gruppi di sinistra, con 244 voti contrari e 19 astensioni, la proposta di un dibattito sul brutale omicidio della giovane universitaria cattolica Deborah Yakubu. “Le comunità cristiane in alcuni Paesi musulmani subiscono numerosi omicidi e attacchi, profanazioni di chiese e cimiteri, attacchi alle processioni. Ma questo accade anche in Europa e in Francia. Eppure la Commissione europea si rifiuta ancora di nominare un coordinatore per la lotta alla cristianofobia o di stabilire una strategia per combattere questo flagello”, ha dichiarato l’eurodeputato francese Jean-Paul Garraud del gruppo Identità e Democrazia e promotore dell'iniziativa.
Nel suo intervento, Garraud ha sottolineato che la Commissione ha già nominato i due coordinatori europei per combattere l’antisemitismo (2015) e l’islamofobia (2018) ed entrambi sono pienamente operativi. L’omicidio, che ha comportato il pestaggio, la lapidazione e il successivo rogo del corpo, ha sconvolto la Chiesa e la società nigeriana, che da anni assiste, nell’impunità delle autorità locali a maggioranza musulmana, a un’ondata di violenza incontrollabile. Prima del voto, l’eurodeputato francese ha chiesto attenzione e protezione per le vittime come Deborah Yakubu: “Il Parlamento europeo deve discutere della persecuzione dei cristiani nel mondo e più specificamente del caso della giovane Deborah Yakubu. Fare tutto il possibile per prevenire tali tragedie è una necessità assoluta; non fare nulla sarebbe, al contrario, colpevole”.
La ragazza è stata dapprima lapidata e poi bruciata, per aver semplicemente postato un messaggio, considerato “blasfemo” verso Maometto, in un gruppo di scuola su WhatsApp. Il 16 maggio, a tre giorni dall’omicidio brutale, uno dei più influenti muftì nigeriani ha dichiarato tutto il proprio appoggio agli assassini e ribadito che queste sono le regole che vigono in Nigeria.
La Commissione aveva risposto lo scorso 16 marzo all’interrogazione scritta di Garraud sullo stesso argomento, dicendosi impegnata a proteggere i cristiani, ma non aveva in animo di nominare un coordinatore specifico per i fedeli di Cristo. L’Europa è orba sui massacri dei cristiani nel mondo e la cristianofobia perché promuove una sostituzione antropologica e l’estirpazione del senso religioso dal cuore umano. In questi giorni due fatti lo dimostrano ancora una volta.
Il primo è l’impegno finanziario massiccio dell’Unione europea, con una spesa di diverse centinaia di migliaia di euro, per promuovere l’ideologia transgender ai ragazzi e giovani, attraverso spettacoli di drag queen. Uno di essi, “Drag Queen Story Hour”, è stato promosso e organizzato in diverse località della Germania, Spagna e Slovenia. A rivelarlo un rapporto parlamentare sulle spese dell’Ue, predisposto dall’eurodeputato tedesco Nicolaus Fest, i cui estratti sono ripresi da Breitbart: almeno 221.550 euro sono stati spesi per progetti e spettacoli di drag queen per i giovani, attraverso il programma Erasmus+. Il programma di interscambio culturale europeo ha invece lo scopo di sostenere i giovani nell’istruzione, nella formazione e nello sport, e dispone di un budget di circa 26,2 miliardi di euro. Quale cultura promuove la Commissione quando spende e spande per spettacoli stomachevoli, come Dragtivism a Barcellona, in Spagna, Drag it Up! a Berlino, in Germania, e United with Pride in Slovenia? Uno di questi ‘progetti’ insegna ai ragazzi a truccarsi e a indossare parrucche, a camminare sui tacchi alti e “metodi per confondere ed esagerare i tradizionali ruoli binari di genere”.
Tutto qui? No, oltre ai fondi per la promozione delle drag queen, l’Ue ha speso altri 670.500 euro per altri progetti Lgbt per promuoverne l’ideologia, approfondire la “mascolinità tossica” e riflettere... sui “migranti queer”. Si sono finanziati anche campi estivi “gender-diverse” e “scuole Lgbt friendly”.
Il secondo segno dell’abbraccio alla nuova religione Lgbtqia+ è la proposta di direttiva, oggi al vaglio dei 27 governi dei Paesi europei (inclusa l’Italia), da parte del Parlamento e del Consiglio sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica. Pensate a una semplice riproposizione della Convenzione di Istanbul? La proposta mette sullo stesso piano donne e trans, nonché tutti i generi fantasiosi oggi in voga, 'eliminando' di fatto il sesso femminile. Come difenderemo le donne dalla violenza se non sapremo più chi sono le donne? La nuova religione europea pretende il sacrificio di tutti e tutto.