L’ex ministro Hancock e i neo-puritani del distanziamento
Il britannico Matt Hancock, sposato, viene scoperto mentre bacia la sua collaboratrice e amante, Gina Coladangelo, e si dimette da ministro della sanità. Per l’adulterio? Macché, per il distanziamento violato. Segno che gli inglesi non si sono mai scrollati di dosso il puritanesimo.
Ovviamente l’opposizione ha gioito (l’opposizione gioisce sempre quando cade qualche testa della parte avversa) per la giubilazione di Matt Hancock, (ex) ministro della sanità britannica. Ma ha gioito anche un governativo, Dominic Cummings, (ex) consigliere del premier Johnson. Ce l’aveva con Hancock per - testuale - 15 o 20 motivi diversi (cito da «Il Post»), tra cui l’aver fatto trasferire, a inizio epidemia, i pazienti anziani nelle residenze assistenziali, cosa che ha moltiplicato contagi e decessi. Noi italiani abbiamo avuto problemi analoghi, sì, ma noi non siamo mica inglesi. No, gli inglesi si inkazzano (come le famose formiche) per altri motivi.
Come ormai tutti sanno, il ministro Hancock è stato pizzicato mentre baciava alla francese una sua collaboratrice, Gina Coladangelo, di evidenti origini italiane. Il fatto è che sono sposati tutti e due, e non fra di loro, e pure con prole. Ingenui e imprudenti, dal momento che i tabloid sono in agguato pure nella tazza del cesso, e che oggi coi telefonini chiunque può riprenderti. Scandalo da adulterio? Macché, non è più reato da un pezzo, e poi gli esempi agli inglesi calano dall’alto. No, il ministro è stato defenestrato per non aver rispettato le distanze in tempi di pandemia. Ora, direte voi, se due sono amanti il tempo di contagiarsi l’avevano avuto, dunque cos’è questa storia? Che doveva fare, quello, dar di gomito alla Gina? Baciarla con indosso la mascherina come nei quadri di Magritte?
No, il fatto è che il puritanesimo gli inglesi non se lo sono mai scrollato di dosso, dai tempi di Cromwell fino all’età vittoriana compresa. Quattro-cinque secoli di «educazione» qualcosa nelle teste lasciano. E gli inglesi lo hanno esportato nelle loro colonie. Pensate agli americani: Clinton, beccato a rilassarsi con una stagista, fu crocifisso mica per aver cornificato la First Lady, no: perché «aveva mentito» al popolo. E su una cosa che i popoli di tradizione cattolica liquiderebbero oggi con un’alzata di spalle e un sorrisetto complice.
Ancora nei primi anni Cinquanta la Cia credette di spiazzare un capo di stato asiatico facendo circolare sue foto compromettenti. Smise quando scoprì che, anzi, ne aveva aumentato la popolarità. Per tornare all’Inghilterra, negli anni Sessanta, ancora un ministro, John Profumo (anche lui di origine italiana: the origin matters), dovette dimettersi dopo essere stato pizzicato in compagnia di una escort di lusso, tale Christine Keeler. Lo scandalo tenne banco sui media per mesi. E provocò, addirittura, la caduta del governo conservatore nel 1963.
Certo, a furia di bombardamento capillare e planetario, ormai il sesso à gogo è da considerarsi sdoganato, e proprio dalla Gran Bretagna partì la «liberazione» (i Beatles e i Rolling Stones, le minigonne di Mary Quant, Carnaby Street, il glam rock…). Ma si può mettere la museruola (o la mascherina) a un impulso ormai entrato nel Dna? Ecco che la pandemia ci offre un altro scandalizzatore su cui puntare il dito: l’untore (anche se solo potenziale). Non importa se con l’amante ti sei rotolato nel letto chissà quante volte (e pare che siano state davvero tante, dal momento che i due si erano conosciuti all’università e lui le aveva fatto fare carriera alla sua ombra), no: ingordo, ti sei fatto beccare da una telecamera di sorveglianza (e chissà chi ha passato il video al Sun) senza protezione e distanziamento. Addosso, allora, dalli all’incosciente.
Qualche malizioso appassionato di storia potrà sibilare che i popoli di ascendenza puritana danno più importanza a un’infrazione mutandesca che a un bombardamento atomico o al fosforo. Mah, il mondo è bello (si fa per dire) perché è vario. Ah, mi raccomando: da non confondersi col supereroe alcolizzato interpretato nel 2008 da Will Smith.