Leone XIV: lasciarsi guarire da Gesù

Quarta udienza generale per Leone XIV che ha svolto una catechesi incentrata su Bartimeo  (Mc 10,49) , il cieco che viene guarito da Gesù dopo averlo invocato. Nella meditazione del Papa l'episodio evangelico si intreccia con la vita – e le sofferenze – di ciascuno, volgendo «il nostro sguardo su un altro aspetto essenziale della vita di Gesù, cioè sulle sue guarigioni».

La guarigione di Bartimeo parla a chiunque si trovi «in una situazione che sembra senza via d’uscita» e «ci insegna a fare appello alle risorse che ci portiamo dentro e che fanno parte di noi». Bartimeo in realtà non può fare nulla («L’Evangelista dice che è seduto lungo la strada, dunque ha bisogno di qualcuno che lo rimetta in piedi e lo aiuti a riprendere il cammino»), ma una cosa può ancora farla: « è un mendicante, sa chiedere, anzi, può gridare!». E il suo grido – «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!»  – «è diventato una preghiera assai nota nella tradizione orientale, che anche noi possiamo utilizzare: "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore"» (è la preghiera nota grazie ai Racconti del Pellegrino russo).

«Bartimeo è cieco, ma paradossalmente vede meglio degli altri e riconosce chi è Gesù!». Come sappiamo, viene guarito, ma «deve compiere un gesto molto significativo: deve buttare via il suo mantello» – ovvero abbandonare le «apparenti sicurezze». Il Papa spiega che «per andare da Gesù e lasciarsi guarire, Bartimeo deve esporsi a Lui in tutta la sua vulnerabilità. Questo è il passaggio fondamentale per ogni cammino di guarigione». Leone XIV conclude invitando a portare «con fiducia davanti a Gesù le nostre malattie, e anche quelle dei nostri cari, portiamo il dolore di quanti si sentono persi e senza via d’uscita. Gridiamo anche per loro, e siamo certi che il Signore ci ascolterà e si fermerà».