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La memoria

Le devozioni all’Addolorata, tra processioni e preghiere

Tante le preghiere e le pratiche religiose in onore di Maria Addolorata. Tra le più famose, la corona dei Sette Dolori, la Via Matris e le Litanie. Nel culto pubblico spiccano le processioni, diffuse in tutta Italia.

Ecclesia 15_09_2023

Un cuore trafitto da sette spade, il volto bianco afflitto, la veste e il velo-copricapo solitamente color nero: è questa l’immagine – mutuata dalla tradizione spagnola – che tutti abbiamo in mente della Madonna Addolorata. Un’immagine che viene da lontano perché antica è la relativa devozione. Per tradizione, in molti paesi d’Italia (soprattutto del Sud) c’è l’usanza di portare in processione la statua dell’Addolorata il venerdì precedente la Domenica delle Palme: questo giorno viene anche detto “Venerdì di dolore”. Ma il culmine di questo rituale è il Venerdì Santo: la statua, in questo caso, viene fatta “incontrare” con quella del Cristo sulla croce o adagiato su un letto di morte, memoria della deposizione nel Santo Sepolcro. Fotogrammi forti, ai quali ogni fedele è profondamente legato: il cuore del popolo di Dio, grazie a queste manifestazioni di devozione popolare, riesce a essere in comunione con il Cuore di Maria in attesa della Resurrezione. Vi è, infatti, uno stretto legame tra la Liturgia della Quaresima (e del Triduo pasquale, in particolare) e la memoria che ricorre oggi: da ricordare che la Vergine Addolorata, nel calendario liturgico, è celebrata il giorno seguente a quello dedicato all’Esaltazione della Croce. Una “coincidenza” particolare che non può passare inosservata e che conduce la memoria, appunto, al tempo quaresimale.

Non sono poche le preghiere, le pratiche religiose, in onore dell’Addolorata. Certamente, la più famosa è quella della Corona del Rosario che contempla I Sette Dolori di Maria, che corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo: 1) La profezia di Simeone alla Vergine nel momento in cui Gesù viene portato al Tempio: «E anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,22-39); 2) «Giuseppe, destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto», scena colta dal Vangelo di Matteo (2,14); 3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme: «Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo» (Lc 2,48-50); poi c’è l’immagine della Madonna, tutta afflitta, che incontra Gesù mentre reca sopra le sue spalle la Croce sulla via del Calvario; 5) La Vergine Maria si trova ai piedi della Croce, sul Golgota; 6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce, la scena della Pietà; 7) Maria adagia il corpo di Gesù nel sepolcro, in attesa della Resurrezione.

E, poi, vi sono quelle preghiere conosciute da tutti come “Litanie dell’Addolorata”, implorazioni rivolte alla Vergine – invocata sotto diversi titoli – affinché possa venire in aiuto dei suoi figli. Fra questi titoli, solo per citarne alcuni, ricordiamo: «Madre del Crocifisso, Madre dal cuore trafitto, Madre del Redentore, Madre dei redenti, Madre dei viventi, Madre dei discepoli, Vergine obbediente, Vergine offerente». Altra pia pratica, molto sentita dal popolo di Dio, la Via Matris, la Via della Madre. Si tratta di un cammino simile alla Via Crucis del Figlio: anche in questa “via mariana” s’intreccia la fede e la pietà popolare. Nella Via Matris, così come nella Corona del Rosario dei Sette dolori, vengono individuati sette momenti della vita della Vergine in cui la Madonna ha affrontato il dolore, la sofferenza, il patimento per suo Figlio.

Dalla preghiera intima, fatta di silenzio e meditazione, è facile passare al culto pubblico: vedi le processioni del simulacro dell’Addolorata che avvengono in tutta Italia, dal Nord al Sud. Le origini di tali processioni sono da trovarsi negli antichi Misteri medievali, rappresentazioni scenico-teatrali sacre della sofferenza di Maria di fronte al Cristo crocifisso. Il XVII è stato il secolo di maggior sviluppo della devozione alla Vergine Addolorata; grazie all’opera soprattutto dell’ordine religioso dei Servi di Maria, nel 1667 venne approvato ufficialmente il culto di “Maria dei sette Dolori” e nel 1668 la “Messa votiva dei Sette Dolori”.

La lista delle località coinvolte nelle processioni del simulacro dell’Addolorata è lunga, assai ricca: sono città e paesi che vivono in questo giorno momenti di intensa fede misti a quelli di aggregazione sociale. È un’intera comunità cittadina a trovarsi ai piedi della Madonna, sotto il suo manto. Fra queste vi è Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa: qui, la statua viene portata in processione durante la Settimana Santa (il Giovedì e il Venerdì Santo) in una manifestazione molto sobria, mentre per la terza domenica di settembre – intorno appunto alla memoria dell’Addolorata – è prevista una “festa” più ricca. In questa città vi è, infatti, l’antica tradizione della processione del simulacro dell’Addolorata per le strade: alla mattina della terza domenica di settembre, dopo la celebrazione di una Santa Messa solenne, il popolo può vedere il simulacro passare per le strade tra canti, preghiere e invocazioni, tra fuochi d’artificio e uno svolazzare di “nzareddi”, strisce di carta multicolore sparate in aria.

Una delle località italiane più note per questa devozione è il santuario di Maria SS. Addolorata di Castelpetroso (in provincia di Isernia, nel Molise), cui sono legate due feste particolari: il 22 marzo, anniversario della prima apparizione, si celebra la Beata Vergine Maria Addolorata; la quarta domenica di settembre, si celebra la posa della prima pietra. Inoltre, nel giorno che precede le due feste si percorre la Via Matris che conduce al luogo delle apparizioni. Castelpetroso è luogo carico di memoria: qui, il 22 marzo 1888, appunto, la Vergine apparve a due contadine che erano alla ricerca di una pecora smarrita. Una delle contadine si trovò di fronte a una prodigiosa apparizione della Madonna Addolorata, seminginocchiata, con ai piedi il Figlio morto e lo sguardo rivolto verso il Cielo. La stessa apparizione si ripeté il 26 settembre 1888 a monsignor Francesco Macarone Palmieri, vescovo di Bojano, che si era recato in visita sul luogo per indagare sul fatto. Il 28 settembre 1890 veniva posta la prima pietra del santuario. La consacrazione avverrà il 21 settembre 1975.