L'ammissione di Pfizer rende carta straccia il green pass
L'ammissione della Pfizer ai parlamentari europei, che il vaccino non è stato testato per prevenire la trasmissione, elimina l'intera base legale del passaporto Covid. Una bugia che ha discriminato milioni di persone, ne ha illuse centinaia di milioni e che era fondata sugli interessi sleali del profitto.
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Il Segretario Generale dell’Oms chiede misure più impegnative per combattere il long Covid ma al Parlamento europeo la Pfizer è costretta ad ammettere le bugie sulle quali l'Unione europea e gran parte degli Stati occidentali hanno imposto il green pass, vaccinazioni obbligatorie e discriminazioni inaudite.
Le ombre sulla gestione globale della pandemia si addensano.
Ieri il Guardian ha pubblicato un interessante colloquio con il Segretario generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, secondo il quale gli effetti del protrarsi della pandemia Covid (long-Covid) stanno "devastando" le vite e i mezzi di sostentamento di decine di milioni di persone creando problemi nei sistemi sanitari e nelle economie. Da qui la richiesta-appello a tutti gli Stati, affinché avviino sforzi "immediati" e "sostenuti" per affrontare la "gravissima" crisi.
Secondo l’OMS il Covid avrebbe provocato la morte di quasi 6,5 milioni di persone e ne avrebbe infettate più di 600 milioni, con un 10-20% dei sopravvissuti che avrebbe riportato sintomi a medio e lungo termine come affaticamento, dispnea e disfunzioni cognitive. «Sebbene la pandemia sia cambiata radicalmente grazie all'introduzione di molti strumenti salvavita... l'impatto della lunga coda di Covid per tutti i Paesi è molto grave e richiede un'azione immediata e sostenuta equivalente alla sua portata che dovrebbe comprendere: l'accesso immediato agli antivirali per i pazienti ad alto rischio di malattia grave, l'investimento nella ricerca e la condivisione di nuovi strumenti e conoscenze man mano che vengono identificati per prevenire, individuare e trattare i pazienti in modo più efficace. Infine, fornire un sostegno finanziario a chi non è in grado di lavorare», ha dichiarato Tedros, al Guardian.
Dunque, in periodo di gravissima crisi e recessione mondiale, i governi sono invitati ad investire sulle cure di coloro che sono stati contagiati dal Covid, magari da vaccinati, ne sono usciti e però vivono ancora disagi ed effetti secondari della malattia. Tutti i cittadini devono pagare? Per carità, ma negli ultimi due anni OMS, Pfizer&Co., così come le autorità degli Stati occidentali (in particolare), non avevano imposto il vaccino obbligatorio per prevenire la malattia, prevenire il contagio altrui e per queste ragione introdotto il green pass o passaporto delle vaccinazioni obbligatorio per poter esercitare alcune libertà fondamentali?
Non si era detto che i non vaccinati erano appestati e colpevoli di mettere in pericolo sé stessi, i propri famigliari e le persone che incontravano? Non era così e, con un'ammissione scioccante, lunedì, un dirigente di Pfizer ha dichiarato che l'azienda non sapeva se il vaccino COVID-19 a base di mRNA sviluppato con BioNTech avrebbe impedito la trasmissione virale prima di immetterlo sul mercato lo scorso anno.
Janine Small, presidente dei mercati internazionali di sviluppo di Pfizer, ha testimoniato lunedì davanti alla Commissione Covid-19 del Parlamento europeo per conto dell'amministratore delegato di Pfizer, il dottor Albert Bourla, che era stato convocato dalla Commissione ma ha rinunciato all'appuntamento.
Nel corso del dibattito con i deputati, l’olandese Rob Roos, conservatore e fermo oppositore dei passaporti europei Covid-19, ha chiesto alla Small se Pfizer fosse in grado di fornire ai legislatori le prove raccolte (prima di immetterlo sul mercato) che il vaccino avrebbe impedito la trasmissione del coronavirus.
La Small ha detto che Pfizer non sapeva se il vaccino avrebbe impedito la trasmissione del virus, prima di immetterlo sul mercato. Ma i “passaporti Covid” sono stati rilasciati con la premessa che i vaccinati fossero protetti dalla malattia e potessero socializzare con altre persone senza il rischio di diffondere la malattia, dunque, per bocca dei produttori dei vaccini, possiamo dire che l’imposizione a livello europeo e statale dei passaporti Covid è sempre stata una bugia.
Non solo, l'ammissione della Small che il vaccino non è stato testato per prevenire la trasmissione «elimina l'intera base legale del passaporto Covid». Una bugia che ha discriminato milioni di persone, ne ha illuse centinaia di milioni, che era fondata sugli interessi sleali del profitto. Infatti, prima dell'approvazione del vaccino negli Usa ed in Europa, la Pfizer sosteneva che gli studi dimostravano che il suo vaccino era efficace fino al 91,3% contro il Covid-19 e al 100% nella prevenzione delle infezioni in almeno uno studio (aprile 2021).
La Pfizer è stata torchiata anche per lo scandalo, tuttora offuscato dalla Commissione europea, degli scambi di comunicazioni e intese contrattuali, tramite messaggi, tra la presidente von der Leyen e il Ceo del colosso farmaceutico mondiale, duramente criticato dall’ombudsman europeo Emily O'Reilly lo scorso luglio.
I deputati di tutti i gruppi politici hanno lamentato la colpevole scelta di Albert Bourla di non presenziare, tutti si sono sentiti indignati per l’assenza di risposte da parte di Janine Small anche sull’opacità dei contratti per l'acquisto dei vaccini COVID-19: nessuna risposta sui prezzi concordati, i contratti rimangono secretati per importanti parti dei testi, nulla sui possibili effetti avversi del vaccino a mRNA di Pfizer. Tutti i parlamentari, a partire da quelli di Identità e Democrazia, hanno chiesto una nuova audizione a Bourla, mentre cresce lo sdegno sugli abusi di potere ingiustificati compiuti dall’Ue e da molti Stati nazionali. Cui prodest (oltre che alle case farmaceutiche)?