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Stati Uniti

L’amministrazione Trump ha adottato una nuova norma in materia di asilo

Dal 16 luglio gli Stati Uniti accettano di esaminare una richiesta di asilo solo se è stata presentata in uno dei paesi che gli emigranti hanno attraversato nel loro viaggio verso gli Usa

Migrazioni 24_07_2019

Dal 16 luglio negli Stati Uniti è in vigore una nuova norma in materia di asilo, principalmente intesa a limitare le richieste di asilo dei cittadini dell’America Centrale. In base alla nuova norma gli emigranti devono presentare richiesta di asilo in uno dei paesi che attraversano durante il loro viaggio verso gli Stati Uniti. In caso contrario la loro richiesta non sarà presa in considerazione. Gli Stati Uniti in precedenza hanno già adottato un programma che impone ai richiedenti asilo di aspettare la convocazione da parte di un tribunale Usa per l’esame della loro pratica in territorio messicano. Messico e Guatemala sono i paesi che risentiranno maggiormente della decisione essendo quelli più vicini. Il governo messicano per il momento si è detto contrario alla normativa. Il Guatemala si riserva di discuterne con il presidente Donald Trump. Un analogo accordo intercorre da tempo tra Stati Uniti e Canada.  Quando un richiedente asilo entra negli Stati Uniti dal Canada, proveniente da un terzo paese, viene respinto e consegnato alle autorità canadesi e viceversa. In merito alla norma è intervenuta Amnesty International per dire che il sistema di asilo messicano “ha carenza di fondi ed è assolutamente incapace e inadeguato a valutare anche le richieste di asilo fondate”. L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati con un comunicato ha dichiarato che la norma Usa “mette in pericolo delle persone vulnerabili che hanno bisogno di protezione internazionale da violenza o persecuzione”. Chi è contrario alle nuove disposizioni Usa obietta che gli emigranti possono essere obbligati a presentare richiesta di asilo solo in un paese ritenuto sicuro e si domandano chi ha titolo di giudicare sicuro un paese. Inoltre dicono che comunque la Convenzione di Ginevra per i rifugiati non obbliga i rifugiati a chiedere asilo nel primo paese sicuro in cui entrano dopo aver lasciato il proprio. Tuttavia l’articolo 31 della Convenzione di Ginevra a cui fanno riferimento afferma che gli stati contraenti si impegnano a non prendere sanzioni penali nei confronti di chi entra o soggiorna illegalmente nel loro territorio nazionale se arriva direttamente da un territorio in cui la sua vita o la sua libertà erano minacciate.