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La Santa sede interviene sulla questione Cina-Vaticano

Il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke, rilascia una dichiarazione in cui si dice che il Papa è «informato in materia fedele e particolareggiata sulla situazione della Chiesa Cattolica in Cina e sui passi del dialogo in corso»

Borgo Pio 30_01_2018
cina vaticano

Oggi pomeriggio alle ore 14 la Sala stampa della Santa sede ha diramato una dichiarazione del direttore Greg Burke In merito alle notizie circolate in questi giorni sullo stato dei rapporti tra Cina e Vaticano. In particolare vi sono state diverse notizie sulla richiesta di una delegazione vaticana a Pechino per far dimettere due vescovi “legittimi” e sostituirli con due prelati “illeciti”, non ancora riconosciuti dalla Santa Sede.

Ecco la dichiarazione della Sala stampa:

In riferimento alle notizie diffuse circa una presunta difformità di pensiero e di azione tra il Santo Padre e i suoi Collaboratori nella Curia Romana in merito alle questioni cinesi, sono in grado di dichiarare quanto segue:

“Il Papa è in costante contatto con i Suoi collaboratori, in particolare della Segreteria di Stato, sulle questioni cinesi, e viene da loro informato in maniera fedele e particolareggiata sulla situazione della Chiesa Cattolica in Cina e sui passi del dialogo in corso tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, che Egli accompagna con speciale sollecitudine. Desta sorpresa e rammarico, pertanto, che si affermi il contrario da parte di persone di Chiesa e si alimentino così confusione e polemiche”.

Questa dichiarazione si riferisce probabilmente alla lunga dichiarazione rilasciata dal cardinale Joseph Zen, che proprio ieri rendicontava del suo colloquio con il Papa dello scorso 12 gennaio. Tuttavia non vi sono smentite rispetto alla notizia circolata a proposito della missione che è stata condotta con ogni probabilità da monsignor Claudio Maria Celli e dove sarebbe stato chiesto ai vescovi di delle diocesi cinesi di Shantou e Mindong di lasciare per essere sostituiti da due vescovi “illeciti”, cioè attualmente non riconosciuti dalla Santa sede. Il tutto riguarda la delicatissima partita sulle nomine episcopali, vero nodo dei rapporti tra Vaticano e governo cinese.