La polizia irrompe in chiesa, sacrilegi anche nel Triduo
Non c’è stata pace per i fedeli nemmeno durante le celebrazioni del Triduo Pasquale. A Londra, il Venerdì Santo, degli agenti sono piombati nella chiesa cattolica di Cristo Re ordinando l’uscita dei fedeli. In Canada, la polizia ha interrotto una funzione evangelica ma è stata cacciata dal pastore. E negli Stati Uniti ci sono stati spari contro un monastero di suore.
Non c’è stata pace per i fedeli cristiani nemmeno durante le celebrazioni per il Triduo Pasquale. In Inghilterra e Canada la polizia è intervenuta per sospendere le funzioni religiose, in Missouri ci sono stati spari contro un monastero di suore di clausura.
A Londra, dove le celebrazioni sono consentite, in una chiesa cattolica della missione della comunità polacca, il pomeriggio del Venerdì Santo (2 aprile), a pochi minuti dal termine della commemorazione della Passione e Morte di Nostro Signore, degli agenti sono piombati in chiesa, tra lo sconcerto dei fedeli, e sono andati all’ambone invitando tutti i presenti ad abbandonare il rito. La funzione del Venerdì Santo è stata così bloccata, con la motivazione che si sarebbero infrante le regole anti-Covid che limitano il numero di partecipanti in funzione della dimensione della chiesa. Diversi filmati sui social media hanno mostrato almeno due agenti che entravano nella chiesa cattolica polacca di Cristo Re a Balham, nel sud di Londra, mentre la funzione era in corso. Uno dei poliziotti chiaramente dice: “Questo raduno è illegale secondo le norme sul coronavirus che abbiamo attualmente. La legge non vi permette di riunirvi all’interno in così tante persone”.
I fedeli sono stati minacciati di subire una multa di 200 sterline o addirittura l’arresto, in caso di mancata uscita dalla chiesa. Il parroco ha denunciato il “brutale ed eccessivo” interventismo della polizia, visto che le misure di sicurezza e distanziamento erano state in larga parte rispettate dalla parrocchia, così come lo sono state nei giorni successivi di sabato, domenica e lunedì.
L’arcidiocesi cattolica di Southwark e il suo arcivescovo, John Wilson, hanno protestato per quanto avvenuto durante la liturgia solenne, che avrebbe richiesto solo altri 30 minuti per essere completata. In un comunicato si dice che “l’arcivescovo ha discusso la questione con il rettore della Missione cattolica polacca, monsignor Stefan Wylezek, che intende contattare le autorità della polizia metropolitana e protestare per come è stata gestita la situazione. Il culto pubblico è consentito laddove le procedure igieniche anti-Covid sono in atto e una guida nazionale è stata emessa dalla Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles... i limiti per il culto comune dovrebbero essere decisi sulla base della capacità del luogo di culto dopo una valutazione del rischio”.
Nessun controllo era stato fatto dai poliziotti, c’era solo la percezione di veder troppa gente e un distanziamento non consono tra di esse, senza nessuna verifica sui nuclei famigliari presenti... c’erano solo alcuni fedeli che non indossavano correttamente la mascherina, nulla di più. Una telefonata anonima, insomma, e il Venerdì Santo si è chiuso con l’ordine ai fedeli di tornarsene a casa. Nessuna multa né arresto, ma il sollievo per aver evitato le sanzioni non può certo celare il dispiacere per l’interruzione di una legittima celebrazione pasquale.
Così deve aver pensato anche il pastore evangelico canadese Artur Pawlowski della chiesa di “Cave of Adullam”, in Alberta, che ha urlato ripetutamente agli agenti della polizia che stavano per entrare nei locali della chiesa senza un mandato. “La polizia è venuta a disturbare la riunione della chiesa! La Gestapo è venuta di nuovo per intimidire i parrocchiani della chiesa durante la celebrazione della Pasqua! […] Intimidire le persone in una chiesa durante la Pasqua! Fascisti della Gestapo, nazisti e comunisti! Non osate tornare qui […]. Venite in chiesa armati di pistole e taser e manette per intimidire durante la celebrazione della Pasqua!”.
La polizia se n’è andata, la celebrazione si è conclusa e in questi giorni ci sarà un colloquio tra il pastore e i responsabili delle forze dell’ordine per chiarire l’accaduto. La scorsa settimana, il Governo aveva invitato le chiese a non ospitare né organizzare la presenza dei fedeli durante le celebrazioni della Settimana Santa; molti pastori e sacerdoti hanno trasmesso le funzioni religiose sui social media, ma Pawlowski ha preferito invece celebrare tutte le funzioni con i fedeli presenti.
In questo clima, non poteva mancare l’assalto alle suore. In un’abbazia rurale di suore benedettine, a Gower (Missouri), sono stati sparati colpi d’arma da fuoco in diverse occasioni in questa Quaresima, dal Mercoledì delle Ceneri ai giorni scorsi. Le suore stanno raccogliendo fondi per una recinzione di sicurezza, mentre le forze dell’ordine locali stanno fornendo ulteriore sicurezza e indagando sulle sparatorie. Le Benedettine di Maria Regina degli Apostoli hanno detto che il 24 marzo, “poco dopo le 23, forti colpi di pistola sono stati sentiti da molte suore nell’abbazia”. Sono almeno tre le sparatorie contro il monastero, alcuni proiettili hanno perforato le mura e colpito suppellettili nelle stanze delle suore. Intanto, molti sacerdoti hanno promosso una raccolta di fondi per costruire e rinforzare le mura perimetrali dell’abbazia ed evitare che la “caccia” alle suore si possa trasformare in tragedia.
Tre brutti segnali, insomma, di intolleranza religiosa occidentale, non molto diversi dalle privazioni, minacce e violenze dei regimi persecutori di altre parti del mondo.