La Madonna di Fatima e l’accordo di pace in Terra Santa
La firma dell’accordo tra Israele e Hamas è avvenuta il 13 ottobre, anniversario dell’ultima apparizione di Fatima. Ed è stata preceduta da una serie di eventi precisi legati alla Madonna del Rosario. Un motivo in più per chiedere al Papa di promuovere la Comunione riparatrice nei primi sabati.

Senza voler togliere meriti a Donald Trump, a Egitto, Turchia e Qatar, per la straordinaria opera di mediazione fatta per raggiungere il tanto agognato accordo di pace fra Israele e Hamas, che ha portato lunedì 13 ottobre 2025 al rilascio, dopo 737 giorni, degli ultimi 20 ostaggi israeliani ancora vivi nelle mani di Hamas e di 1.966 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, a chi scrive sembra evidente, anche se finora nessuno l’ha rimarcato, che questa terribile vicenda ruoti fin dall’inizio intorno a Fatima e alle richieste ivi fatte dalla Madonna per ottenere la pace nel mondo, richieste che, dopo ben 108 anni, sono ancora in parte disattese.
Già le date che scandiscono l’inizio e la fine di questa immane tragedia in Terra Santa richiamano alla mente Fatima: era infatti un 7 ottobre (e anche un primo sabato del mese) – festa della Beata Vergine del Rosario, l’appellativo con il quale la Madonna si era presentata nel 1917 ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta alla Cova da Iria, in Portogallo – quando nel 2023 tutto ebbe inizio, con l’attacco terroristico in terra di Israele da parte di uomini di Hamas, che uccisero ai confini con Gaza circa 1.200 israeliani, di cui 800 civili, poi rapirono 251 dei sopravvissuti per portarli nei loro territori e usarli come arma di scambio e ricatto.
Quando ormai sembrava impossibile trovare un accordo e fermare la scalata agli orrori da entrambe le parti, si è arrivati finalmente alla data storica di lunedì 13 ottobre 2025, che è anche il giorno della sesta e ultima apparizione della Madonna a Fatima, che proprio il 13 ottobre 1917 fece ballare il sole alla presenza di circa cinquantamila persone, che erano corse alla Cova da Iria assieme ai tre pastorelli per vedere ciò che la Vergine Maria aveva promesso di fare per convertire i dubbiosi.
Premesso ciò, non si devono dimenticare i segni preparatori, come un triduo sotto traccia a questo “miracolo” del 13 ottobre 2025. Segni che, per chi scrive, sono del tutto evidenti: il 10 ottobre si è aperto ufficialmente il Giubileo della Spiritualità Mariana; l’11 e il 12 ottobre è stata presente in Vaticano la statua originale della Madonna di Fatima, che non lascia quasi mai il Portogallo; e l’attuale pontefice Leone XIV – oltre ad aver chiesto la recita del Rosario per tutto il mese di ottobre, uno dei mesi mariani per eccellenza – ha detto in mondovisione, sabato 11 ottobre, il Rosario per ottenere la pace, davanti alla piccola statua della Madonna di Fatima, che porta incastonato nella sua corona uno dei proiettili che avrebbero dovuto uccidere papa Giovanni Paolo II.
D’altra parte, si sa, per i credenti il caso non esiste, c’è la Provvidenza, a cui non si può non pensare per tutta questa concatenazione di “coincidenze”. A ciò si aggiunga la frase che il Santo Padre ha detto proprio in occasione della festa della Beata Vergine del Rosario il 7 ottobre scorso: «Dio non ritarda mai, i suoi tempi sono perfetti». Incoraggiati da questo, torniamo a chiedere a papa Leone XIV quanto già chiesto su questo quotidiano a papa Francesco un anno e mezzo fa (28 marzo 2024), cioè di promuovere in tutta la Chiesa cattolica la devozione dei primi cinque sabati del mese, come aveva richiesto la «Signora vestita tutta di bianco, più luminosa del sole», a Lucia, Francesco e Giacinta durante l’apparizione del 13 luglio 1917.
Più esattamente, la Madonna del Rosario chiese la Consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati, sottolineando che dalla realizzazione o meno di queste due richieste sarebbe dipesa la pace nel mondo o la guerra. Ma, mentre della Consacrazione della Russia si è continuato a parlare e la si è fatta in due circostanze (1984 e 2022), della devozione dei primi cinque sabati del mese la Chiesa cattolica, salvo qualche eccezione, non parla più da tempo: è stata archiviata come una pratica da vecchiette, per cui è molto raro che qualche sacerdote ne faccia cenno e tantomeno ne incoraggi la pratica.
Ma non si può scegliere ciò che più aggrada delle richieste della Madonna, dicendo “sì” alla Consacrazione della Russia e “no” ai primi cinque sabati del mese. Pratica, quest’ultima, che la Madonna spiegò più tardi, esattamente il 10 dicembre 1925, a Lucia, unica sopravvissuta dei tre veggenti di Fatima. Com’è noto, suor Lucia riferì che sarebbe scoppiata la Seconda Guerra Mondiale se non si fossero ascoltate le richieste della Madonna. Oggi suor Lucia non c’è più, ma rimane sempre vero che con la Comunione riparatrice nei primi sabati del mese si possono evitare nuovi, terribili conflitti.
I primi sabati, la via per la pace indicata a Fatima
Quest’anno ricorre il centenario dell’apparizione (10 dicembre 1925) in cui la Madonna, facendo seguito a quanto preannunciato a Fatima, spiegò a Lucia l’essenza della devozione dei primi sabati del mese. Praticarla è la premessa per il trionfo del suo Cuore Immacolato e la pace.
Consacrazione a Maria, è tardi ma non troppo
Un'attenta ricostruzione dei messaggi e delle lettere di suor Lucia ci fa capire in che senso possiamo dire che la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria arriva tardi per evitare quanto profetizzato a Fatima sugli errori sparsi dalla stessa Russia; ma al contempo è efficace per abbreviare il tempo della prova.