La Heal Foundation in aiuto ai disabili pakistani
L'organizzazione no profit cristiana ha donato 20 sedie a rotelle e cinque deambulatori a persone disabili nel corso di un evento
Dei cristiani perseguitati nei paesi in cui sono minoranze emarginate, discriminate, mal tollerate colpisce la capacità di perdonare, perseverare nelle opere di carità, porsi al servizio dei bisognosi. Ne hanno dato un esempio in questi giorni i cristiani che vivono in Pakistan, uno degli 11 stati in cui il livello di persecuzione è considerato estremo e che figura settimo nell’elenco 2023, pubblicato dalla associazione Open Doors, dei 50 paesi in cui è più difficile essere cristiani. Heal Foundation, una organizzazione no profit cristiana, ha donato 20 sedie a rotelle e cinque deambulatori a persone disabili. Lo ha fatto nel corso di un evento intitolato “Persone con disabilità: problemi e soluzioni”, svoltosi di recente a Faisalabad al quale hanno partecipato circa 150 persone: sacerdoti, suore, funzionari governativi, operatori di ong, medici, insegnanti. Erano presenti tra gli altri – riporta l’agenzia di stampa nel dare la notizia – padre Abid Tanveer, vicario generale della diocesi di Faisalabad, Amna Alam, vicedirettore del dipartimento per i servizi sociali, e Afshan Habib, psicologa del Centro di educazione speciale. Il vicepresidente della Heal Foundation, Lubna Shahbaz, ha accolto i partecipanti e ha presentato il rapporto annuale delle attività del 2022. Nel corso della giornata diversi esperti hanno parlato dei problemi delle persone disabili. “Dobbiamo adottare misure concrete per ridurre le difficoltà delle persone con disabilità – ha detto padre Abid Tanvir dopo che sedie e deambulatori sono stati consegnati – sono davvero felice di questa iniziativa della Heal Foundation. Dobbiamo sensibilizzare le persone a cambiare il comportamento nei confronti delle persone disabili. Nel Vangelo leggiamo le storie di tanti disabili che si sono rivolti a Gesù per essere guariti. Egli li ha sempre trattati con molta umiltà. Questo è ciò che dobbiamo fare nella nostra vita per la felicità di nostro Signore”. A coclusione dell’evento, il presidente dell’organizzazione, Shahbaz Aziel, ha ringraziato i partecipanti per il loro coinvolgimento nel programma: “continueremo – ha detto – a fornire i nostri servizi a queste persone speciali e raggiungeremo sempre più persone per ottenere il loro sostegno. Continueremo a bussare alle porte delle istituzioni governative per sostenere queste persone”.