La Germania adotta il modello canadese in materia di immigrazione
La normativa adottata dal governo tedesco il 19 dicembre recepisce il principio della distinzione tra asilo ed emigrazione economica e punta sull’afflusso solo di lavoratori qualificati
Il 19 dicembre il governo tedesco ha adottato due provvedimenti in materia di immigrazione intesi a favorire l’afflusso di lavoratori qualificati in Germania e la regolarizzazione dei richiedenti asilo respinti integrati nel sistema economico. Nelle imprese tedesche sono vacanti oltre 800.000 posti di lavoro che con le nuove disposizioni potranno essere se non del tutto almeno in parte coperti. Saranno modificate le regole per l’immigrazione di lavoratori qualificati provenienti da paesi extraeuropei e potranno rimanere in Germania gli stranieri ai quali non è stata concessa protezione internazionale ma che abbiano svolto un lavoro regolare a tempo pieno (minimo 35 ore settimanali) per almeno 18 mesi. Le nuove disposizioni per contro renderanno più difficile l’ingresso in Germania di emigranti extraeuropei meno istruiti e qualificati. “Non vogliamo immigrazione di cittadini non qualificati proveniente da Paesi terzi” aveva spiegato il ministro dell’interno tedesco Horst Seehofer lo scorso ottobre all’indomani dell’accordo raggiunto tra Csu-Cdu e Spd. La normativa in sostanza si ispira al modello di immigrazione finora adottato dal governo canadese: le richieste di ingresso per motivi di lavoro saranno valutate tenendo conto del grado di educazione, dell’età, delle competenze linguistiche e soprattutto dell’offerta di lavoro: in altre parole per ogni emigrante sarà valutata la sua possibilità concreta di trovare lavoro. Inoltre la legge accoglie il principio della distinzione tra asilo ed emigrazione economica. Se sarà approvata dal Bundestag, entrerà in vigore nel gennaio del 2020 con scadenza il 30 giugno 2022, a meno che non venga rinnovata.