La forza di Pietro che fissa lo sguardo su Cristo
Sulla testata destra del transetto della chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze si apre una cappella, le cui storie petrine del Masaccio definiscono il programma decorativo mettendo in risalto la continuità con la vita di Gesù dal Quale Pietro trasse l’autorevolezza con cui lo vediamo muoversi. È poi presente una correlazione precisa tra la Creazione, la nascita della Chiesa e il compito affidato al primo papa.
Masaccio, Pagamento del Tributo, Firenze - Chiesa di Santa Maria del Carmine
Dice il Signore a Simon Pietro: “Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32)
Sulla testata destra del transetto della chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze si apre una cappella, per volontà di Pietro Brancacci sotto il patronato di famiglia già dalla fine del Trecento. Solo negli anni Venti del secolo successivo fu avviato il cantiere per la realizzazione del ciclo di affreschi che avrebbe indelebilmente segnato la storia della pittura e, nello specifico, il Rinascimento italiano. Complici Masolino da Panicale e Masaccio, al secolo Tommaso di ser Giovanni, così soprannominato, dice il Vasari, “non già perché e' fusse vizioso, essendo egli la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine.” Pensava, infatti, solo all’arte e nell’arco della sua breve esistenza – morì a soli ventisette anni – contribuì, novello Giotto, a rinnovare profondamente il linguaggio pittorico.
In che modo sia stato organizzato il lavoro, come si siano alternati i due maestri sul ponteggio, la responsabilità dell’opera lasciata a Masaccio dopo la partenza di Masolino per l’Ungheria, il motivo per cui Masaccio abbandonò, a sua volta, il cantiere scegliendo di andare a Roma e lasciando incompiuto il ciclo su cui interverrà decenni più tardi Filippino Lippi, sono temi ampiamente trattati dalla critica e da autorevoli studiosi: basti qui evidenziare che il risultato complessivo è senz’altro stato frutto di un comune accordo, succedendosi armoniosamente le scene che seguono il filo conduttore della figura di San Pietro, sempre perfettamente riconoscibile per la sua fisionomia e i colori delle vesti.
Le storie petrine, siano esse tratte dai Vangeli, dagli Atti degli Apostoli o da testi apocrifi, definiscono il programma decorativo della cappella, mettendo in risalto la continuità con la vita di Gesù dal Quale Pietro trasse l’autorevolezza con cui lo vediamo muoversi sulle pareti affrescate. Le scene dei progenitori, dentro e fuori dal Paradiso Terrestre, (cfr. LaNuovabq.it 16/2/19) segnano l’accesso del piccolo vano sacro, ponendosi quale prologo al racconto sviluppato al suo interno. Esiste, dunque, una correlazione precisa, qui dichiarata, tra la Creazione, la nascita della Chiesa e il compito affidato al primo papa.
La celeberrima scena del Tributo, sulla parete sinistra, è l’immediata conferma del persistere nella storia del disegno di Dio. Che si compie attraverso Cristo, centro focale della composizione, su cui Masaccio riesce a convogliare la nostra attenzione attraverso la definizione di linee prospettiche, strumento, ai suoi tempi, straordinariamente innovativo, utilizzato dal pittore in funzione del messaggio pregnante di significato che la sua pittura voleva, e doveva, comunicare.
La costruzione della profondità dello spazio, la concreta fisicità dei personaggi sono pensati per conferire realismo all’episodio evangelico che racconta l’obbedienza del discepolo al suo Maestro. Il conseguente compiersi del miracolo della moneta trovata da Pietro nella bocca del pesce, è volutamente lasciato in secondo piano per porre l’accento su Cristo e la compagnia degli Apostoli guidati da Simon Pietro che tenendo lo sguardo fisso negli occhi di Gesù, ne ripete i gesti.
E, così facendo, compie miracoli: guarisce lo storpio e resuscita Tabita, come ci racconta Masolino sulla parete dirimpetto. Risana gli infermi con la sua ombra, battezza i neofiti e predica alle folle, confermando nella fede coloro che gli erano stati affidati, seguendo Gesù fino a morire per Lui.