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Regimi comunisti

La fede tra i cristiani del Laos

Monsignor Andrew, vicario apostolico di Paksé, parla della vita delle comunità cristiane nel paese comunista

Il Laos è 31° nell’elenco Open Doors 2023 dei 50 stati in cui i cristiani sono più perseguitati. Il livello di persecuzione, classificato molto elevato, si deve principalmente al fatto che il Laos è un paese comunista. Le autorità tengono sotto stretta sorveglianza i cristiani, ritengono che siano influenzati dall’occidente. Le attività religiose sono considerate incontri illegali, le comunità religiose devono essere approvate dal governo. Quelle che non ottengono i permessi necessari si devono incontrare e operare di nascosto. Quelle approvate sono sottoposte a controlli rigidi e spesso non hanno una chiesa e i fedeli si incontrano in case private. I convertiti dal buddismo e da culti animisti sono i più perseguitati oltre che dalle autorità locali anche dai famigliari. È in questa difficile situazione che svolge la propria attività pastorale il vicario apostolico di Paksé, monsignor Andrew Soukwavath Nouane Asa. All’agenzia di stampa Fides ha affidato la sua testimonianza, pubblicata il 28 ottobre 2023. Eccone un brano. “Lo spirito missionario – ha raccontato – la pratica missionaria di girare per i villaggi e visitare le famiglie cattoliche, o di parlare di Gesù e chi non lo conosce, con la gioia nel cuore – e con tanta fatica perché si cammina o si viaggia in motocicletta a in zone di foresta o di montagna – posso dire con sincerità che è una caratteristica peculiare e dell’essere cristiani in Laos, in questo piccolo paese del Sudest asiatico. Se penso alla mia vita di battezzato, poi di prete e ora di vescovo, ebbene è sempre stata missionaria, sempre dinamica, mai ferma. Sempre in movimento per portare il Vangelo a ogni creatura. In Laos, non sapremmo fare altrimenti. La nostra vita è missionaria ogni giorno e in ogni circostanza. Semplice, con pochi mezzi, ma con la grande gioia di esserlo. In questo posso dire che siamo in profonda sintonia e mettiamo in pratica, nel nostro essere Chiesa, le parole che Papa Francesco ci ha consegnato nella Evangelii Gaudium”.