La diocesi di Lahore a sostegno dei cristiani pakistani
Vittime di discriminazioni che li penalizzano sia sul piano sociale che economico, i cristiani hanno bisogno di assistenza spirituale e materiale
In Pakistan la vita dei cristiani è resa difficile da forme di persecuzione che li colpiscono sia socialmente che economicamente. Per questo nel corso degli anni il loro numero è molto diminuito. Quelli che rimangono hanno bisogno di aiuti materiali e morali. L’agenzia di stampa AsiaNews ha raggiunto e intervistato padre Lazar Aslam, un padre cappuccino che lavora da anni nell’arcidiocesi cattolica di Lahore. Padre Aslam insegna nel seminario locale ed è inoltre attivo nel promuovere il dialogo interreligioso. Ma soprattutto è impegnato ad assistere i fedeli in difficoltà e quelli vittime di violenza, offrendo loro una guida spirituale, aiutandoli finanziariamente, distribuendo generali alimentari. Grazie ad alcune organizzazioni non governative riesce anche a fornire assistenza legale quando si rende necessario, ad esempio nel caso di denunce di balsfemia. “Ogni giorno – ha spiegato all’agenzia di stampa – vediamo situazioni di violenza e intolleranza verso le minoranze religiose, spesso avvallate anche dalle istituzioni e della polizia. È allarmante perché c’è il rischio di un collasso del tessuto sociale. Infatti, oltre alla violenza diretta, la comunità cristiana si trova ad affrontare l’emarginazione sociale ed economica e le accuse infondate di blasfemia. Senza contare poi gli attacchi diretti contro i luoghi di culto”. Per un futuro migliore – dice – è fondamentale attivare il dialogo interreligioso, incoraggiare la comprensione reciproca, “spezzare il pane insieme, sia metaforicamente che fisicamente”. Inoltre, conclude, è indispensabile che il governo attui e faccia rispettare norme a tutela dei diritti delle minoranze, conceda loro maggiore rappresentanza e garantisca misure di sicurezza più efficaci contro la violenza.