L'ANTIDOTO
LA CACCIA ALLE STREGHE
È significativo che le idee di sabba delle “streghe” e di satanismo non abbiano prevalso in Svezia se non dopo l’adozione del protestantesimo, quando il re Gustavo I decise di imitare l’inglese Enrico VIII.
L'antidoto
22_10_2011
«E’ significativo che le idee di sabba delle “streghe” e di satanismo non abbiano prevalso in Svezia se non dopo l’adozione del protestantesimo». La Svezia passò al luteranesimo quando il re Gustavo I decise di imitare l’inglese Enrico VIII, dopo un braccio di ferro con Roma per la nomina dei vescovi e l’incameramento dei beni ecclesiastici. Il nuovo clero protestante aveva ricevuto la propria istruzione in Germania. La «caccia alle streghe» vera e propria partì solo nel 1668. Dopo 51 esecuzioni, nel 1670 «fu istituita una commissione reale» apposita. «Da una parte vi erano tre aristocratici, che consideravano illegali questi processi e non credevano nei racconti di satanismi estorti agli imputati, ma erano contrastati e dominati dagli appartenenti al clero e dagli agricoltori presenti nella commissione».
Così le esecuzioni continuarono, «con accuse mosse in maggiorana da sedicenti “cacciatori di streghe” fra cui diversi bambini». Nel 1676 fu nominata una nuova commissione, che proseguì con le decapitazioni (cui seguiva il rogo) fino a quando non intervenne una «improvvisa confessione di molti bambini di essersi inventati tutto, bambini sulla cui testimonianza si erano basate le esecuzioni». A quel punto furono rivisti i processi e, anche se troppo tardi, alcuni dei testimoni-chiave vennero condannati a morte. Cfr. Rodney Stark, A gloria di Dio. Come il cristianesimo ha prodotto le eresie, la scienza, la caccia alle streghe e la fine della schiavitù (Lindau), pp. 355-356.