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apologetica

La Bussola Mensile: guardare a Oriente per ritrovare l'unità

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A gennaio la nostra rivista dedica il primo piano al mosaico dei cristiani orientali perché la Chiesa e l'Europa respirano con due polmoni, come insegnava San Giovanni Paolo II. Con tanti altri approfondimenti per vivere una fede più salda e consapevole.

Attualità 13_01_2025

Tesori d’Oriente. È questo il titolo della Bussola Mensile di gennaio 2025: abbiamo scelto di inaugurare l’anno nuovo dedicando il Primo Piano all’unità dei cristiani, «nel mese della preghiera ecumenica», come ricorda il direttore Riccardo Cascioli nell’Editoriale.
Luisella Scrosati aiuta a districarsi all’interno delle varie divisioni fra i cristiani d’Oriente: la prima da tenere a mente è tra le «Chiese unite alla Sede Apostolica, e dunque cattoliche, ed altre che invece sono in condizione di scisma, ossia non in comunione con il successore di Pietro».

Non si può parlare di unità dei cristiani senza nominare San Giovanni Paolo II, il Papa che maggiormente dedicò tempo ed energie per promuovere una Chiesa che respirasse con «due polmoni, quello orientale e quello occidentale» (31 maggio 1980). Karol Wojtyła considerava infatti l’unità dei cristiani – inseparabile dall’unità dell’Europa – uno dei punti cardine del suo pontificato, rammenta monsignor Cyril Vasiľ SJ, arcivescovo eparchiale di Košice (Slovacchia). Spesso non ci pensiamo ma «la storia della formazione delle nazioni europee è parallela a quella della loro evangelizzazione, al punto che le frontiere europee coincidono con quelle della penetrazione del Vangelo» e questo il Papa polacco lo sapeva molto bene. Per sottolineare l’unità fra cristiani d’Oriente e d’Occidente, Wojtyła scelse di proclamare compatroni d’Europa i Santi fratelli Cirillo e Metodio, identificabili nel polmone orientale, accanto a San Benedetto da Norcia, identificabile nel polmone occidentale.

Guardare a Oriente non significa confondere la propria identità cattolica, lasciandosi adescare da chi ha «reso popolare l’idea che l’ortodossia, con la sua tradizione di contemplazione, misticismo e arte liturgica, sia un rimedio alla tradizione occidentale troppo razionalista» – scrive Robert Royal, fondatore e presidente del Faith & Reason Institute, Washington, D.C. Ma bisogna restare saldi nella fede, esattamente come fecero gli Uniati, ovvero la Chiesa greco-cattolica ucraina – ci informa Giovanni Codevilla – i quali, nonostante tribolazioni e persecuzioni, rimasero fedeli alla Chiesa di Roma e oggi vantano il primato di Chiesa «più diffusa tra quelle di rito orientale, contando oltre cinque milioni di fedeli sparsi in tutti i continenti».

Il mensile prosegue affrontando una tematica sulla morale cara al nostro amato Papa San Giovanni Paolo II: l’amore coniugale. Ne parla nel suo «insegnamento più vasto e più completo chiamato da lui stesso “Teologia del Corpo”. Si tratta, in realtà, dell’insegnamento pontificio su un unico argomento più lungo dell’intera storia bimillenaria della Chiesa: 129 catechesi che il Papa polacco tenne quasi ininterrottamente tra il 1979 e il 1984». Lo psicologo Roberto Marchesini nota purtroppo però come «in pochi conoscano questo insegnamento e come il suo potenziale pastorale – educazione all’amore dei giovani, preparazione al matrimonio dei fidanzati, accompagnamento degli sposi ecc. –  giaccia inutilizzato e dimenticato».

Guido Vignelli ci introduce nel delicato tema della Neolingua e della “cancel culture”, «che in realtà è “cancellazione della cultura” comune e tradizionale». È in atto una rivoluzione linguistica che ha invaso «non solo la vita civile ma anche quella ecclesiale», infatti oggigiorno «il “politicamente corretto” tende a generare il “religiosamente corretto”».

A causa della «negazione dell’antropocentrismo cristiano» e del «rifiuto, più o meno consapevole, del concetto di sviluppo per abbracciare l’ideale della “conservazione” o del “mantenimento”», siamo arrivati a promuovere «una concezione dell’uomo e della vita di tipo animista». Ne parla il direttore Riccardo Cascioli, osservando che questa tendenza si fa strada non solo nella società civile ma anche all’interno della Chiesa: «un esempio eclatante è stata la processione in Vaticano della divinità inca Pachamama (ovvero Madre Terra), in occasione del Sinodo sull’Amazzonia, nell’ottobre 2019».

Stefano Fontana, analizzando il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, dimostra come non sia compito dei sacerdoti «operare a contatto con i problemi sociali, impegnandosi su posizioni di frontiera». Infatti, il presbitero ha il «compito formativo di far conoscere ai fedeli i principi della Dottrina sociale», ma soprattutto egli deve «aiutare a vivere l’impegno sociale come frutto del Mistero salvifico, tramite le celebrazioni sacramentali, in particolare quelle dell’Eucarestia e della Riconciliazione».

È davvero produttiva la cosiddetta “pastorale di strada”? Ovvero si riescono a «suscitare conversioni profonde e durature»? Ci risponde don Stefano Bimbi, sacerdote e fondatore della Scuola parentale “Gesù Maestro”, ricordandoci che Gesù stesso aveva detto ai suoi apostoli di “restare in quella casa”: è creando comunità stabili di credenti che le comunità  cristiane riusciranno ad evangelizzare. Così come fece San Benedetto, che costruì i monasteri per creare stabilità per chi accorreva a lui.

Tante volte abbiamo fatto il segno della Croce distrattamente e senza dargli troppa importanza, ma don Marco Begato ci insegna – anche se dovremmo già saperlo – che «il segno della Croce imprime nel nostro corpo l’identificazione, l’adesione e la unione di ogni nostro atto, volontà, progetto, incontro ed evento al mistero della Croce. Con questo gesto noi ricordiamo a noi stessi e rinnoviamo pubblicamente di fronte agli altri uomini e di fronte alle creature spirituali, benevole o maligne, il desiderio e la scelta di essere riconosciuti come coloro che seguono il Crocifisso».

Non abbiamo proprio idea di quanto e come il maligno cerchi di trascinarci negli abissi in cui lui stesso si è cacciato per la sua superbia. Gilles Jeanguenin, sacerdote ed esorcista, ci dà qualche piccolo suggerimento per non cadere nelle sue trappole in cui spesso finiamo senza rendercene conto, per esempio attraverso i cosiddetti maghi e santoni.
Ogni mese La Bussola Mensile offre ai suoi lettori approfondimenti di spiritualità, dottrina sociale, vita cristiana, morale e tanto altro per vivere una fede più salda e consapevole.

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in uscita

"Il Cielo in una donna" su La Bussola Mensile di maggio

Primo piano tutto dedicato a Maria e tante altre pagine di letteratura, storia, teologia, spiritualità, che fanno di ogni numero della nostra rivista una piccola scuola di formazione apologetica.

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Quando il "padre" dell'unità dei cristiani divenne cattolico

A inventare l'ottavario di preghiera nel 1908 fu un ministro episcopaliano, Paul Wattson, che l'anno seguente fu accolto nella Chiesa di Roma insieme all'intera comunità da lui fondata.

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L’unità dei cristiani è cattolica o non è

20_01_2024 Nicola Bux

Punti fermi sull’autentico dialogo ecumenico, al di là dei miti storici e delle illusioni teologiche che si rivelano inconcludenti poiché prescindono dalla verità. Un approfondimento dal n. 4 (gennaio) della nostra rivista di formazione apologetica "La Bussola mensile".