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POLITICHE FAMIGLIARI

Isee iniquo: il Parlamento mette alle strette il governo

Via libera del Senato: Governo impegnato a rivedere l'iniquo meccanismo Isee. Passa l'odg della Lega. Pillon alla Bussola: «Per gennaio servirà la modifica: proponiamo le indicazioni dell'Associazione Famiglie Numerose, che tengono conto dei carichi famigliari. La Sinistra che farà? Ascolta Fedez o difende i veri proletari?». Sull'Assegno Unico: «Troppo basso, così non va». 

Famiglia 10_07_2021

Con il voto parlamentare di mercoledì scorso nell’ambito dell’approvazione dell’assegno temporaneo, il tema della revisione del meccanismo Isee entra finalmente nel dibattito parlamentare.

L’assemblea di Palazzo Madama ha infatti approvato un odg presentato dal gruppo Lega che impegna il governo a rivedere il meccanismo di calcolo dell’indicatore del reddito famigliare per poter rispondere meglio alle esigenze delle famiglie numerose, che stanno pagando il prezzo più alto della povertà sociale e che rischiano di trovarsi beffati a gennaio quando entrerà in vigore l’Assegno Unico. È un tema di cui la Bussola si è occupata spesso, e spesso in solitaria nei media, e che finalmente una forza politica ha deciso di risolvere.

Tra gli artefici di questo odg, simile a una mozione presentata anche da Fratelli d’Italia, che impegna il governo a modificare l’Isee prima che entri in vigore il nuovo assegno unico, c’è il senatore Leghista Simone Pillon (nella foto in basso con Lorenzo Fontana e Matteo Salvini). La Bussola lo ha incontrato.

Senatore, finalmente in Parlamento qualcuno si accorge dell’ingiustizia dell’Isee.
Mi batto da anni contro questo iniquo sistema di calcolo, fin da quando ero attivista del Forumfamiglie.

Iniquo, ma non del tutto compreso nella sua iniquità…
Forse conviene fare un po’ di storia e spiegare da dove nasce l’Isee attuale…

Prego…
L’Isee viene scritto da una consulente del Mef, che oggi è viceministro dello stesso ministero in quota Leu: Maria Cecilia Guerra. Io facevo parte del Forum e denunciammo subito che non avrebbe funzionato perché avrebbe punito la classe media essendo costruito apposta per tagliare chiunque abbia redditi medio-alti, ma senza che questi redditi siano comparati su base famigliare.

È un quoziente famigliare di Sinistra?
Peggio: è l’esatto opposto del Fattore Famiglia, il quale non calcola il reddito, ma situazione fiscale dell’intero nucleo famigliare che deve essere computato sulla base di quante persone vivono con quel reddito. Invece l’Isee lavora come se la persona fosse single e aggiunge correttivi per i figli che però non sono sufficienti a bilanciare il carico.

Le scale di equivalenza, dove però chi ha più figli viene penalizzato.
Esatto. Andammo allo scontro, ma non ci fu nulla da fare. L’Isee si è imposto anche per un altro motivo.

Quale?
È un’ottima fonte di sostentamento per i patronati, i quali prendono un contributo sostanzioso per offrire il servizio di redazione, che le famiglie da sole non possono redigere.

Però, rispetto al Fattore Famiglia, che è un modello di calcolo fiscale, l’Isee viene utilizzato solo per l’erogazione o la fruizione di servizi…
L’Isee non deve essere usato come politica assistenziale, è un indicatore neutro, non dobbiamo fare pesare sull’Isee le politiche sociali e famigliari, ma deve essere un indicatore equo e neutro e sulla base di quello la politica deve calibrare gli interventi sia fiscali che assistenziali. Quindi oltre alla revisione del meccanismo in chiave family friendly bisogna anche che vengano rivisti i suoi campi di utilizzo.

Come?
Facendo sì che non sia uno strumento iniquo di redistribuzione della ricchezza come vuole la Sinistra, ma diventi il misuratore che deve servire al sistema di ridistribuzione, che è quello fiscale.

Nel concreto dopo questo voto che cosa accadrà?
Come Gruppo Lega, capitanato da Massimiliano Romeo, siamo andati a parlare col ministro delle politiche famigliari Elena Bonetti per farle presente che l’Isee va superato, in quell’occasione abbiamo annunciato una nostra proposta nel merito.

E il voto in Senato?
È un odg di indirizzo che impegna il Governo a rivedere lo strumento, ma come si dice in Parlamento, un odg non si nega a nessuno. Adesso bisognerà definire un quadro di revisione e portarlo all’attenzione del governo.

Quale è secondo voi il meccanismo migliore?
Quello avanzato dall’Associazione Famiglie Numerose che ha fatto una proposta di assoluto buonsenso che tiene conto della progressività del numero dei figli, peraltro sancita dalla Costituzione. Come prima cosa bisogna determinare i valori realistici. L’Istat ha stimato che dalla culla alla laurea un figlio costa 250mila euro, vuol dire 800 euro al mese che la famiglia sborsa. L’assegno da 150 euro non è assolutamente sufficiente.

Se verranno tolte le detrazioni no, non sarà sufficiente, anzi sarà inferiore a quello attuale…
Per questo chiederemo che venga rivisto anche l’ammontare dell’Assegno, che così è insufficiente.

A Sinistra che cosa pensano? Sarà difficile col Pd toccare questi temi?
Deve scoprire le carte. Anche se non mi meraviglio più: se quelli che si fanno un vanto di parlare a nome dei proletari oggi seguono di più Fedez che le famiglie numerose che proletarie lo sono davvero…