In Pakistan il primo corso diocesano di formazione per funzionari governativi cattolici
Per aumentare il numero dei cattolici nella pubblica amministrazione la diocesi di Islamabad-Rawalpindi ha istituito un corso di formazione. Alle minoranze per legge spetta il 5% dei posti pubblici
I cristiani in Pakistan subiscono discriminazioni e abusi, sono emarginati e oppressi. Tuttavia la fede li aiuta a perseverare nella ricerca di giustizia e considerazione. La diocesi di Islamabad-Rawalpindi nel 2019 ha inaugurato il primo corso di formazione per funzionari governativi cattolici. Iniziato a luglio, si è concluso il 10 gennaio e ha visto la partecipazione di 26 giovani, tra cui 22 ragazze. L’obiettivo dell’iniziativa è ovviare al fatto che i cristiani impiegati nella pubblica amministrazione sono molto pochi benché il governo riservi alle minoranze il 5 per cento dei posti pubblici. “Il mio ministero è fondato sui giovani – ha spiegato all’agenzia AsiaNews monsignor Joseph Arshad, arcivescovo della diocesi e presidente della Conferenza episcopale pakistana – desidero che i cattolici svolgano un ruolo più grande per le proprie famiglie e la Chiesa. Dobbiamo puntare sull’educazione professionale. Pochissimi cristiani lavorano nei dipartimenti governativi”. Il corso si è svolto alla St. Mary’s Cambridge School di Rawalpindi. Ai partecipanti la diocesi ha fornito libri di testo e materiale didattico. Inoltre l’iscrizione è costata 1.500 rupie mentre di solito gli istituti privati chiedono circa 70.000 rupie (pari a 407 euro). Gli allievi sono stati preparati ai Servizi superiori centrali, i burocrati dello stato, una elite prestigiosa responsabile della gestione delle operazioni dell’amministrazione, dei segretariati di governo e dei consigli direttivi dell’Ufficio di gabinetto. Ogni anno vengono esaminati per esservi ammessi circa 12.000 candidati, ma solo una manciata di essi supera l’esame di ammissione. La speranza è che i corsi di moltiplichino e che vengano attivati anche da altre diocesi.