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Isole Canarie

In aumento gli emigranti irregolari lungo la rotta atlantica

Benché più pericolosa, la rotta atlantica dalle coste africane di Mauritania e Marocco alle Isole Canarie è l’alternativa alle rotte del Mediterraneo scelta da un numero crescente di persone

 

Migrazioni 09_08_2020

 

I contrabbandieri di emigranti scelgono le rotte da percorrere cercando quelle che offrono più garanzie di riuscire a portare a destinazione i clienti anche se presentano dei pericoli. È il caso della rotta atlantica, dalle coste africane di Mauritania e Marocco verso l’arcipelago delle Isole Canarie e quindi la Spagna, percorsa da un numero crescente di emigranti irregolari da quando riuscire ad attraversare il Mediterraneo e raggiungere l’Europa è diventato più difficile. La rotta è tra le più rischiose perché è molto lunga e percorsa da correnti. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel 2019 sono morte almeno 170 persone durante la traversata. Il 6 agosto decine di emigranti sono morti in due naufragi verificatisi al largo delle coste africane. Una imbarcazione è affondata al largo di Nouadhibou, la seconda città della Mauritania, situata nel nord, vicino al confine col Sahara Occidentale. I morti si ritiene siano almeno 27. Il secondo incidente è avvenuto al largo della città marocchina di Dakhla, nel Sahara Occidentale. Sulla barca viaggiavano almeno dieci persone, forse di più. L’unico sopravvissuto, un cittadino della Guinea Conakry, del primo naufragio ha dichiarato che il motore della barca si è guastato lasciando i passeggeri in balia dell’oceano, affamati e disidratati. Tutti salvo il sopravvissuto si sono buttati in mare. Nel 2019 il numero degli emigranti sbarcati alle Canarie è aumentato del 107 per cento. Nel 2020 il flusso è cresciuto. Nel solo mese di gennaio gli arrivi sono stati 700. Il governo ha espresso la volontà che le Isole Canarie non diventino come quelle greche e intende prendere provvedimenti per impedirlo. All’inizio di luglio la polizia ha smantellato una organizzazione di trafficanti. L’operazione ha portato all’arresto di 28 persone e al sequestro di denaro, imbarcazioni, apparecchiature informatiche. Le barche partivano dal Marocco, gli emigranti pagavano in anticipo da 1.000 a 2.000 euro per il viaggio senza neanche essere dotati di giubbotti di salvataggio. La polizia ritiene che l’organizzazione avesse già incassato più di 350.000 euro.