Immigrati: un terzo è pronto a combattere per l'islam
Il governo della Germania fotografa l'esito di un'accoglienza stupida e buonista valuntando l’impatto sul crimine dell’arrivo degli immigrati in Bassa Sassonia: il numero dei reati commessi dai richiedenti asilo è salito in due anni dal 4,3 al 13,3 per cento (il 58,6 per cento delle donne stuprate erano tedesche), mentre gli studenti islamici sono fortemente radicalizzati.
Se è ovvio che non è possibile ospitare qualcuno senza avere una casa e una famiglia con un volto (usi, regole, ruoli) ben preciso, è chiaro che se questo viene oscurato, come fa l'Europa con le proprie radici, l'accoglienza non diventa solo stupida e irragionevole ma una bomba pronta a scoppiare.
A dirlo non sono quanti vengono definiti xenofobi solo per il fatto di voler porre un argine all’immigrazione massiccia in Europa, ma il governo che ospita una grossa fetta della recente immigrazione islamica. Ma non è tutto, perché ai dati dello studio governativo sull’incremento di criminalità e violenze seguono quelli ancor più allarmanti sul pensiero degli immigrati provenienti dal Medio Oriente. A dare un’immagine di quanto sta accadendo, in un rapporto redatto per conto del ministero della Famiglia tedesco, è stato il criminologo Christian Pfeiffer, che ha considerato l’impatto sulla delinquenza dell’arrivo degli immigrati nella Regione della Bassa Sassonia tra il 2015 e il 2016.
È emerso che la criminalità è cresciuta del 10,4 per cento e che il 92 per cento di questi reati è stato commesso da un immigrato. Tenendo conto anche dell’anno precedente, le cose peggiorano ulteriormente: il numero dei crimini commessi dai richiedenti asilo tedeschi è salito dal 4,3 al 13,3 per cento tra il 2014 e il 2016. Relativamente alle vittime, invece, appare che il 70 per cento delle rapine si sono consumante a danno dei nativi tedeschi e che nel 58,6 per cento dei casi a subire uno stupro da parte degli immigrati sono state donne tedesche.
Ma ancor più significative sono le motivazioni della violenza diffusa, a cui seguono la sfiducia e la frammentazione sociale: secondo lo studio l’aumento della criminalità è direttamente legato al fatto che la maggior parte dei rifugiati che arrivano in Germania sono maschi (circa il 27 per cento sono ragazzi di età compresa tra i 14 e i 30 anni) cresciuti in una cultura per cui la donna ha una dignità inferiore all’uomo e in cui non importa se un uomo, ad esempio, stupri o meno una donna.
E che la violenza non derivi, come piace dire a coloro che predicano una miope e falsa carità, dalla povertà, dalla solitudine o dalle condizioni di miseria in cui versano gli immigrati, ma da un'ideologia ben radicata e difficile da mitigare con buonismi a buon mercato, è emerso anche dalle interviste fatte ai musulmani sul suolo tedesco. Quasi un terzo (29,9 per cento) degli studenti di fede islamica, e non di coloro che vivono nei centri di accoglienza, ha ammesso di essere disposto a combattere e a rischiare la vita per l’islam, mentre l’8 per cento è favorevole alla creazione di uno stato islamico mediante la guerra con il 3,8 convinto persino che per raggiungere i loro obiettivi i musulmani possano muovere attacchi terroristici.
Senza vergognarsi di confessare che le altre religioni valgono meno dell’islam, cosa che oggi in Europa un cristiano teme di affermare a riguardo della propria fede ormai anche all’interno della Chiesa cattolica, il 36, 6 per cento degli intervistati ha dichiarato che le altre fedi sono inferiori a quella islamica. C’è poi un grosso problema anche per quanto riguarda l'opportunità di fornire la residenza a persone che ritengono che la sharia (la legge islamica) sia di gran lunga migliore della legge tedesca (il 27,4 percento). Non a caso, il ministero della cultura e dell'educazione ha affermato che "in Bassa Sassonia stiamo combattendo la radicalizzazione a scuola in tenera età "
È quindi singolare che mentre l’Europa e la sinistra accusano Trump di razzismo impietoso per aver fatto calare del 70 per cento in soli 11 mesi l’ingresso degli immigrati islamici, rimpiazzati dai richiedenti asilo cristiani, nessuno si stracci le vesti per le violenze subite dai cittadini della Germania che negli ultimi due anni ha aperto le frontiere a più di un milione di musulmani.
Certo, sarebbe bello pensare irenicamente di saper accogliere tutti i musulmani, dando loro regole chiare, fornendo loro un'educazione e sopratutto annunciando il Vangelo che solo può scalfire una mentalità islamica così radicata. Ma è mancanza di realismo, e quindi stupidità, pensare di farlo quando la maggioranza degli europei non solo non ha le risorse materiali necessarie, non solo non può reggere l'ondata, ma soprtatutto non sa più chi è di fronte ad un'immigrazione che invece ha ben chiaro cosa sia e quali scopi abbia la religione islamica nel mondo. Come ha dimostrato un quinto degli intervistati (18,6 per cento) concordando con l'affermazione per cui "l'emergenza dei musulmani è combattere gli infedeli e diffondere l'Islam in tutto il mondo".