Il voto in Germania premia i sovranisti di destra e sinistra
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In Turingia e Sassonia gli exit poll confermano e l'avanzata dei partiti identitari e antiglobalisti su entrambi i fronti. La CDU tiene, ma è sempre più isolata.
Il voto nei due Stati (Länder) di Turingia e Sassonia, ad un anno dalle elezioni federali che interesseranno il Paese nel settembre 2025, ha confermato l’enorme consenso di cui godono i partiti sovranisti, pacifisti e identitari di destra e sinistra, a scapito del globalismo relativista ed ideologico di ambientalisti, socialisti e “illiberal-liberali” che guidano il governo semaforo a Berlino. Tiene la CDU ma i democristiani sono sempre più soli e sono chiamati a scelte decisive per loro futuro.
Il quasi-scismatico presidente dei vescovi tedeschi Bishop Georg Bätzing, dando prova di totale disconnessione dai problemi e sfide della povera gente, aveva invitato anche nei giorni scorsi i fedeli, come già nei mesi precedenti le elezioni europee, a «non votare» per l’AfD, ripetendo pedissequamente gli slogan di mass media occidentali e leader di governo socialisti e mostrando l’ennesima sudditanza al pensiero dominante.
Le elezioni del 2019 in Sassonia avevano visto la CDU al 32.1%, l’AfD al 27.5%, Linke al 10.4%, Verdi al 8.6% e i socialisti di SPD al 7.7%, con un governo di tutti contro le destre. Ieri i risultati degli exit poll della serata hanno confermato, pare di pochissimo, il buon governo della CDU che si ferma al 31.5% (-0.6%), seguita da AfD al 31.0 %(+3.5%), Linke si ferma al 4.1%(-6.3%), i Verdi al 5.2% (-3.4%), SPD 7.6% (-0.1%) e la nuova sinistra sovranista di BSW al 12%. Fuori i Liberali.
Stesso copione in Turingia che dal 2019 vedeva Linke raccogliere i maggiori consensi con il 31%, seguita da AfD al 23.4%, poi CDU al 21.7%, SPD all’8.2%, Verdi al 5.2% e Liberali al 5%, con un governo di sinistra, socialisti e verdi al potere. Ieri invece gli exit poll consolidati della serata hanno visto l’AfD come primo partito, cresciuto al 33% (+9.6%), la CDU al 23.8% (+2.1%), la sinistra sovranista di BSW al 15.6%, la sinistra di Linke al 12.9% (-18.1%), l’SPD al 6.2% (-2%), i Verdi al 3.5% (-1.7) e i Liberali all'1.2% (-3.8%).
Nonostante il governo federale abbia annunciato nelle ultime settimane nuove misure per inasprire i controlli e divieti sul porto di armi bianche (coltelli, pugnali etc.) e ridotto i benefici per alcuni migranti illegali, dando ampio risalto al rimpatrio dei giorni scorsi di n.28 immigrati afghani, grazie alla mediazione del solito Qatar, il disprezzo popolare nei confronti dell’esecutivo non è cambiato. Anzi, un’indagine del sito Apollo News dello scorso 28 agosto, dimostra come, grazie al finanziamento dello Stato, si forniscano tutte le istruzioni necessarie agli immigrati irregolari per rimanere in Germania, truffando controlli e regole.
In questo clima sociale e politico, nel quale si abusa del capro espiatorio della destra come di uno spettro per nascondere incapacità e ideologie, il partito “anti-immigrazione” e “anti-globalista” per eccellenza, Alternative für Deutschland (AfD) era destinato ad ottenere il suo miglior risultato elettorale di sempre in occasione delle due elezioni regionali negli stati della Sassonia e della Turingia di ieri.
Quasi 35 anni dopo la caduta del muro di Berlino, sul lato est del Paese l'AfD sta crescendo, nonostante la stampa, gli opinion maker e i mass media occidentali, governati dal pensiero unico globalista, guerrafondaio e relativista, lo considerino un partito estremista e persino nazista.
Tuttavia, il suo successo è dovuto al radicamento sempre più profondo nelle piccole città dell'est dove, nelle elezioni comunali e del Parlamento europeo di giugno, l'AfD ha ottenuto ampi consensi.
Gli ultimi sondaggi, pubblicati dal Bild sabato, sono stati confermati in toto: l’AfD ha vinto le elezioni in Turingia e sfiora la vittoria in Sassonia e si conferma come il sentimento popolare anticentralista e la diffusa insicurezza dovuta alla immigrazione selvaggia, trovano dimora anche nella crescita imponente nel partito di recente formazione, Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), una sinistra pacifista e sovranista che ha adottato un approccio simile all'AfD per quanto riguarda l'Ucraina, iniziative di pace e non armi, la politica energetica, tornare al gas, e l'immigrazione, fuori gli irregolari.
Non si deve escludere, laddove i numeri consentissero, una alleanza formale tra AfD-BSW per il bene della Turingia o della Sassonia o un accordo informale che consenta governi di minoranza. Ogni ipotesi di governo è prematura, ovviamente, in attesa delle elezioni del 22 settembre prossimo, quando si voterà in Brandeburgo, dove si prevede un altro successo per l’AfD e l’ennesimo schiaffo verso i partiti di governo (socialisti, verdi e liberali).
I risultati reali, frutto del voto popolare espressi dai cittadini dei due Stati orientali tedeschi confermano che c’è una parte consistente della Germania rivolta a destra e verso i partiti anticentralisti e sovranisti. I tre anni disastrosi con i socialdemocratici (SPD), i Verdi e il liberale FDP al timone a Berlino hanno stimolato proprio questa crescita delle opposizioni estreme, favorendo l'afflusso di centinaia di migliaia di migranti, il drastico aumento della criminalità, il collasso della sicurezza, oltre aver aumentato le tasse sui cittadini comuni e sugli agricoltori, in nome della ideologia “green”.
Il leader della CDU, Friedrich Merz, ha escluso di cooperare in qualsiasi forma con l'AfD, scegliendo lo stesso sterile approccio dei perdenti di ieri e non seguendo invece l’esemplare accompagnamento che Berlusconi e Buttiglione compirono, nei confronti della evoluzione della destra italiana, guidata da Domenico Fisichella, Giuseppe Tatarella e Gianfranco Fini, sino al Congresso di Fiuggi del 27 gennaio 1995.
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