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MOSTRE

Il Tesoro del Santo Sepolcro arriva a Versailles

Da 16 aprile nel Castello di Versailles una mostra con 250 pezzi: paramenti sacri, arredi liturgici e doni che i sovrani cattolici inviavano al Sepolcro. Un'anticipazione del Museo di Terra Santa che aprirà a Gerusalemme nel 2015. 

Cultura 14_04_2013
Ostensorio in mostra a Versailles

Un tesoro d’arte e di bellezza, più di 250 pezzi, molti dei quali mai esposti prima. Paramenti sacri, stoffe pregiate, lampade e candelabri preziosissimi, in gran parte provenienti dal Santo Sepolcro di Gerusalemme (con pochissime eccezioni fornite dal Louvre e dal Vaticano). Verranno presentati, in un’esibizione senza precedenti, a partire da martedì 16 aprile al Castello di Versailles e presso la casa di Chateaubriand.

“Abbiamo i regali di tutte le corti d’Europa del XVII e XVIII secolo – ha detto orgogliosa Beatrix Saule, direttrice del Museo di Versailles - ci troviamo in presenza di un tesoro di vasi sacri e di paramenti liturgici come non se ne trova in nessun altro posto al mondo”. La mostra che sarà aperta fino al 14 luglio permetterà anche di ricostruire un pezzo di storia dimenticato, o perlomeno poco conosciuto. “Un tesoro liturgico” come lo ha chiamato la direttrice Saule, che ben evidenzia come oltre alla vita mondana dei palazzo vi fosse anche un’intensa vita religiosa. Già, perché molti di questi oggetti preziosi sono dei doni fatti dai sovrani cattolici europei ai francescani di Terra Santa in segno di stima e profonda gratitudine. Quando ancora il pellegrinaggio in Terra Santa era considerato rischioso, nei secoli in cui decidere di andare a fare un pellegrinaggio significava andare a morire.

La collaborazione tra Versailles e la Custodia – sancita dopo quattro anni di trattative dall’incontro di qualche settimana fa tra una delegazione francese e padre Pierbattista Pizzaballa – ha reso possibile questa esposizione inedita e importante. “Tresor du Saint Sepulcre” è il titolo della mostra, perché di tesoro si tratta. Accumulato negli anni e cresciuto nel tempo, venne catalogato in gran parte dagli archeologi dello Studium Biblicum Franciscanum della Città Santa.

Di straordinaria importanza – raccolto all’interno delle sale che ospitano la mostra - anche il Tesoro di Betlemme, una serie di oggetti appartenenti alla Basilica della Natività, unito a un prezioso modello del Santo Sepolcro in legno d’ulivo e madreperla. Ci saranno la spada e le staffe di Goffredo di Buglione (cedute dal comandante al termine della crociata), un calice liturgico in oro massiccio del XVII secolo e un altro in argento dorato donato da Luigi XIV. E altro ancora. Sono stati conservati il documento mammelucco del 1347 (che segna il riconoscimento della presenza francescana) e una massiccia collezione di firmani e decreti dell’impero Ottomano, o la bacinella portoghese del XVII secolo con cui il Custode di Terra Santa lavava i piedi ai pellegrini e tutt’ora usata dal patriarca di Gerusalemme mons. Fouad Twal il Giovedì Santo. Assieme ad ori, arazzi e quadri che con ogni probabilità sarebbero andati perduti nel tempo. A Versailles la mostra sarà divisa in sezioni, a seconda del paese di provenienza dei doni.

Ma è solo un assaggio di quello che sarà il “Terra Sancta Museum” di Gerusalemme, in costruzione e operativo tra due anni. Ora, nello storico palazzo del Re Sole è arrivato il momento di riscoprire tempi lontani e dimenticati, i rapporti di amicizia con la Chiesa madre di Gerusalemme, la gratitudine di tutta la Cristianità verso chi custodisce, da otto secoli, i luoghi santificati dal passaggio di Cristo. Tempi lontani, quando i sovrani europei facevano a gara per inviare al Santo Sepolcro le loro opere più belle.