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IN NOME DELLA SALUTE

Il sesso di Stato al tempo del Covid è autodistruttivo

L'isolamento sociale viene presentato come una cosa positiva: il contatto è pericoloso, gli altri sono una minaccia. L'invito anche ai bambini è di auto-abbracciarsi. Poi c'è chi spinge alla pornografia, all'onanismo o al tradimento, usando così il Covid per ridurre ancor di più la sessualità a genitalità, a soddisfacimento meccanico. I danni non saranno pochi.

Attualità 14_11_2020

Il 18 aprile 2020 è stato trasmesso, su diverse piattaforme digitali, il concerto intitolato Together at home. Il concerto è stato organizzato da Global Citizen a favore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E chi cavolo è Global Citizen? Lo scopriamo dando un’occhiata al board of directors e alle sottocommissioni.

Praticamente, una emanazione del gotha delle multinazionali mondiali e delle fondazioni ad esse associate (non manca, ad esempio, la Gates Foundation di Bill e Melinda Gates). Il concerto è lunghissimo, ma non solo per questo è praticamente impossibile guardarselo tutto. L’impressione di freddo, solitudine, artificiosità è palpabile, evidente. Eppure l’isolamento sociale viene continuamente presentato come una cosa positiva: molti partecipanti «sono grati» per l’isolamento, per la mancanza di prossimità e di contatto. Il contatto è pericoloso, gli altri sono pericolosi.

C’è stato anche un momento per i bambini, con la partecipazione di uno dei pupazzi del Sesame Street, Abby Cadabby (non suona un po' anche a voi come «abracadabra»?)ù, che lancia questo messaggio: se avete delle forti emozioni non abbracciate gli altri, abbracciate voi stessi. Forse è per questo che, dando per certa la vittoria di Biden alle recenti elezioni presidenziali statunitensi, l’ex ministro Gentiloni ha scritto: «Una giornata indimenticabile per l'Europa e la democrazia. Mi sto abbracciando da solo». Per tornare a Toghether at Home, il messaggio finale è: la scienza ci salverà, il vaccino ci salverà.

Ma come possiamo vivere abbracciando noi stessi, senza contatto fisico o almeno una vicinanza con gli altri? Non abbiamo bisogno del nostro corpo per vivere bene in questo mondo? Che ne facciamo della Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II, la quale dimostra l’importanza del contatto fisico, della prossimità carnale e della sessualità nel piano divino di salvezza? E della Evangelium Vitae, nella quale il papa polacco scriveva: «Il corpo non viene più percepito come realtà tipicamente personale, segno e luogo della relazione con gli altri, con Dio e con il mondo. Esso è ridotto a pura materialità: è semplice complesso di organi, funzioni ed energie da usare secondo criteri di mera godibilità ed efficienza. Conseguentemente, anche la sessualità è depersonalizzata e strumentalizzata: da segno, luogo e linguaggio dell'amore, ossia del dono di sé e dell'accoglienza dell'altro secondo l'intera ricchezza della persona, diventa sempre più occasione e strumento di affermazione del proprio io e di soddisfazione egoistica dei propri desideri e istinti» (§ 23). Parole profetiche, se rilette in questi strani giorni.

L’invito di Abby Cadabby ad auto-abbracciarsi, accolto entusiasticamente da Gentiloni, elimina dalla nostra vita socialità e relazione; ed è una ulteriore spinta a ridurre la sessualità a genitalità, a puro soddisfacimento meccanico. Ne risulta che il virus è un’occasione per chi vuole eliminare i i significati più profondi della sessualità umana.

Ecco cosa ha dichiarato Pierpaolo Sileri, viceministro della salute, nel corso di un suo intervento in primavera alla radio di Stato: «Purtroppo non sappiamo se il sesso sia un rischio, ma la vicinanza lo è. In questo momento, ogni contatto stretto sarebbe da evitare». Al massimo, sesso con la mascherina; ma la cosa migliore è l’onanismo, che rinforza pure il sistema immunitario. Fa eco Gianluca Nicoletti che, in una trasmissione dedicata al sesso ai tempi del coronavirus, ha dichiarato: «La pornografia è la forma meno pericolosa di avere comunque qualcosa che riguardi la sessualità».

Qualcuno vede più lontano di noi e ha pensato bene di rendere gratuita la pornografia on-line in occasione della quarantena. La Nuova Bussola Quotidiana se ne è occupata qualche tempo fa: «Si assiste non solo a un aumento del consumo da parte degli utenti abituali ma anche alla creazione di numerosissimi nuovi account sui siti che hanno offerto contenuti gratis nelle zone di confinamento. Possiamo dedurre che la combinazione tra Covid e pubblicità dei suddetti siti abbia funzionato: sono aumentati i consumatori, i quali, per quanto possano essere fruitori di contenuti gratuiti, comunque muovono un enorme giro di soldi per le pubblicità per i dati, e forse un giorno si decideranno anche a pagare per accedere ad ulteriore materiale».

Trovate tutto ciò triste e disumanizzante? In Belgio sono d’accordo, e concedono il knuffelcontact (il «compagno di coccole»): «Ogni membro di una famiglia ha diritto ad averne uno, chi vive da solo invece potrà averne due». Qualcosa di simile a ciò che si sono inventati in Gran Bretagna, la support bubble, ovvero la «bolla di supporto»: chi vive da solo o con figli minorenni può formarne una con un altro nucleo famigliare di qualsiasi grandezza, ma chi vive con altri adulti, famigliari compresi, può unirsi solo a single che vivono da soli e che non sono già parte di un’altra boll).

Nel caso vi siate persi, riassumo: niente sesso come Dio comanda; si, invece, a onanismo, pornografia e relazioni extra-matrimoniali.