Il Natale cristiano attaccato e difeso dai musulmani
Nella sola capitale, Jakarta, oltre 20.000 poliziotti presidieranno luoghi di culto cristiani durante la celebrazione del Natale e parte della popolazione islamica li aiuterà. Ma la persecuzione continua in diversi modi.
Indonesia. Con 260 milioni di abitanti il più popoloso stato musulmano del mondo, si prepara al Natale. Nella sola capitale Jakarta oltre 20.000 poliziotti presidieranno luoghi di culto e sedi della minoranza cristiana dal 23 dicembre al 1 gennaio nel tentativo di sventare gli attentati dei gruppi armati islamisti che, in Indonesia come in tutto il mondo, nei periodi di Natale e Pasqua diventano più frequenti.
Il governo centrale combatte l’estremismo con determinazione e in genere la popolazione non sostiene i movimenti islamisti. Dal 2000, quando alla vigilia di Natale furono messi a segno attentati dinamitardi a 11 chiese, con un bilancio di 13 morti e 100 feriti, le due principali organizzazioni islamiche moderate, Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah, mettono a disposizione migliaia di membri che, nei giorni critici, prestano servizio di sicurezza davanti agli edifici religiosi cristiani.
Tuttavia l’intolleranza nei confronti dei cristiani limita la vita religiosa di molte comunità, soprattutto in alcune regioni. Di recente le autorità di un distretto, nella provincia di Banten, sull’isola di Giava, sono intervenute per revocare le drastiche limitazioni alle funzioni religiose delle minoranze decise da alcuni capi villaggio. Nel corso degli anni la persecuzione si è manifestata anche sotto forma di permessi di costruzione negati o revocati che hanno lasciato molte comunità senza luoghi di culto. L’87% della popolazione del paese è musulmana. I cristiani sono circa il 10%, i cattolici quasi il 3%.