Il Great Reset della coscienza: peni finti per bambine trans
Il sito TransKids ha ideato per bambine disforiche, anche di età inferiore ai 5 anni, delle protesi a forma di pene da legarsi in vita. Dopo che alcuni media hanno criticato TransKids, l’azienda ha eliminato dal proprio sito le pagine relative a questi articoli. Ma non tutte sono finite nel cestino. E Il brand di abbigliamento Rubies ha inventato un bikini per i maschietti. La coscienza cancellata…
Ve li ricordate Fox Mulder e Dana Scully di X Files? Erano due agenti FBI che investigavano su fenomeni bizzarri, fantastici, scientificamente inspiegabili, che andavano ben oltre l’assurdo. Ecco ci vorrebbero Mulder e Scully per capire il senso della trovata commerciale che andiamo ad illustrarvi.
Premessa. Da qualche annetto si fa un gran parlare di baby trans. Si tratta di una manciata di bambini con problemi di disforia di genere, disturbo che nella maggior parte dei casi scompare da sé. Ma dato che oggi spesso un disturbo viene accolto come una preziosa diversità, ecco che un sempre più crescente numero di genitori a loro volta disturbati - si parla di «contagio sociale da baby trans» - ha pensato bene di assecondare il disagio dei loro figli. E quindi, in modo sempre più frequente, i media raccontano di bambine che si sentono bambini e bambini che si vedono come bambine.
Finita la premessa veniamo alla notizia. C’è chi ha pensato bene, come il sito TransKids, di ideare per le bambine disforiche, anche di età inferiore ai 5 anni, delle protesi a forma di pene da legarsi in vita. Non che la bambina debba esibire a tutti questo accessorio, ma, nascosto nelle mutandine, aiuterebbe l’infelice a mostrarsi agli altri come maschietto. Inoltre, grazie ad esso, la prepubere prenderebbe maggior dimestichezza con un corpo maschile. Ma non è finita qui. Esiste anche una versione che permette la minzione. In tal caso la bimbetta potrebbe fare la pipì in piedi come i maschietti. Dopo che i media hanno parlato di TransKids non proprio in modo elogiativo, l’azienda ha cancellato dal proprio sito le pagine relative a questi articoli. Ma non tutte sono finite nel cestino. Un articolo ancora disponibile è il seguente: fasce elastiche per ragazzine per appiattire il seno.
Ne abbiamo anche per i colleghi maschi che, secondo il giudizio dei genitori, si credono femmine. Il brand di abbigliamento Rubies ha inventato un bikini per i maschietti in cui il pene, compresso contro il basso ventre, scompare (prodotto simile è possibile trovarlo anche sul sito TransKids). Si tratta di un’invenzione di Jamie Alexander che vive a Toronto. Il figlio di Alexander si crede una femminuccia e cercava uno «slip di un bikini che la [sic!] facesse sentire a suo agio e sicura di sé come una ragazza transgender», come ha riferito il padre.
Il duo Mulder & Scully a questo punto avrebbe esposto alcune ipotesi per spiegare questo fenomeno paranormale. La prima. Alieni che non sono né maschi né femmine vogliono imporre sin dalla tenera età la confusione sessuale per arrivare alla sessualità neutra. La seconda. Il sottosegretario alla Sanità fresco di nomina da parte di Biden, il transessuale “Rachel” Levine, sta ordendo un complotto internazionale per testare il tasso di indolenza globale di fronte alle idiozie più lampanti. Se nessuno alza un dito nemmeno di fronte a questo vuol dire che il Great Reset della coscienza collettiva è già compiuto e non ci serve il Covid. Terzo. Un esperimento sociale delle lobby animaliste: se tutti credono che se attacco un pene finto ad una bambina questa diventa un bambino, allora possiamo far credere a tutti che con una coda posticcia chiunque possa diventare un gatto.