Il Governo cede sui risarcimenti. Ora una legge
Nonostante la debacle, uno dei pochi successi conseguiti dalla Lega nella conversione in legge del decreto Green pass è l'impegno del governo a riconoscere risarcimenti per danni da vaccino. Borghi alla Bussola: «Contrattazione difficile, ma ha vinto il buon senso, ora ci vuole una legge». Ma la contropoartita non deve essere l'obbligatorietà.
Si parla per la prima volta di risarcimenti per le vittime da vaccino con danni irreversibili. Al momento è una promessa sancita da un ordine del giorno, ma, come spiega alla Bussola il deputato leghista Claudio Borghi, «questo governo non accetta facilmente odg, come invece accadeva col Conte II che si impegnava e poi tutto tornava lettera morta», invece «se li accetta è perché poi mantiene l’impegno». Questa volta la trattativa c’è stata, anzi è stata una lunga contrattazione tra la Lega e il governo dove l’esecutivo ha alzato la posta dei danni arrivando a toccare quelli irreversibili, categoria dentro la quale ora dovrà avviarsi una codifica sanitaria. E dentro la quale rientrerà per forza di cose anche il decesso.
Alla fine, l’hanno spuntata i leghisti e questa, unita a poche altre misure, tra cui i 50 milioni di euro stanziati per i tamponi calmierati per gli adolescenti, che abbasseranno ulteriormente gli attuali 8 euro, è probabilmente l’unica vittoria che il Carroccio ha portato a casa.
Neanche una mezza vittoria e neppure il bicchiere mezzo pieno, semmai la Lega ora vede la quasi inconsistenza della sua permanenza nel governo dei migliori e dovrà fare una riflessione seria sulla sua credibilità, ieri si sono viste le avvisaglie di un malcontento da parte di molti elettori. Ma questo appartiene alla dinamica politica.
Quello che qui è significativo è rimarcare che è stato accolto un principio chiaro: i danni da vaccino esistono e lo Stato non può fare finta di niente e come la Bussola sta raccontando in completa solitudine (QUI il dossier Mal di vaccino) (salvo la trasmissione Fuori dal Coro di Mario Giordano che nel suo servizio di martedì ha attinto proprio alle storie della Bussola) sono tantissime le persone che devono convivere con dolori invalidanti che si stanno protraendo ormai da mesi senza lo spiraglio di un miglioramento.
Al telefono con la Bussola, Borghi appare realista: «Piaccia o no, è quello che abbiamo portato a casa, assieme alla possibilità di estendere il green pass per 12 mesi e non più sei anche ai guariti senza doverli costringere a fare il vaccino. La decisione di prevedere una misura risarcitoria è dettata dal buon senso, ma ora dovrà essere costruita da una legge apposita e da uno stanziamento adeguato che, mi auguro, possa trovare subito spazio in manovra di Bilancio».
Come noto, il punto giuridico sul risarcimento è derivante dal fatto che al momento la nostra legge prevede il risarcimento per il vaccino obbligatorio. «Ogni anno – prosegue Borghi - in legge di bilancio si mettono cifre a questo scopo, ma il vaccino del covid non è obbligatorio e anche se ci sono sentenze che assimilano i vaccini consigliati ai vaccini obbligatori, attualmente mancano stanziamenti per indennizzi. Noi abbiamo voluto sanare questa anomalia».
L’Odg presentato dal Carroccio è stato – come detto – oggetto di lunga contrattazione: «Draghi pesa le parole e non accetta le cose se prima non le contratta. Il tema oggetto di ampia discussione da parte governativa è stata l’insistenza dell’aggiunta del termine “irreversibile” che trascina con sé anche invalidante e permanente».
Questa è la volontà politica, ma ora tutto si deve tradurre in una legge e soprattutto in un adeguato stanziamento economico: «Mi auguro che la somma trovi spazio già da questo mese con il suo inserimento in legge di Bilancio».
Il secondo step è dare dei criteri ai medici legali per riconoscere il nesso di causa con il vaccino. E qui si aprirà una strada in salita perché riconoscere la paternità del vaccino in buona parte delle reazioni grave avverse è compito improbo, soprattutto se ci sono casi di avvocati che non riescono a trovare nemmeno un CTP disposto a sfidare il proprio Ordine e certificare un rapporto causa-effetto col vaccino.
Resta però un impegno che potrebbe essere importante nel riconoscimento che in alcuni soggetti il vaccino ha fatto male e lo Stato deve provvedere loro nonostante la controversa firma apposta sul modulo del consenso informato.
Ma è anche un rischio, dato che, come dice Borghi, questo Governo se si impegna lo fa fino in fondo. Nel bene come nel male, aggiungiamo noi. Aprire al tema dei risarcimenti potrebbe essere un modo per preparare il terreno in vista di un imminente obbligo vaccinale, dato che costringendo lo Stato a vaccinarsi, si assumerebbe anche la responsabilità in solido delle eventuali conseguenze negative. Se questo impegno fosse portatore di un imminente obbligo vaccinale, allora, potrebbe essere davvero una beffa.