Il Cuore Immacolato di Maria, causa di Salvezza
Oggi ricorre la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, una celebrazione mobile legata al Sacro Cuore di Gesù. Il suo culto è antico quanto il Cristianesimo, ma solo nel 1944 la festa fu estesa a tutta la Chiesa. Decisive furono le apparizioni di Fatima, dove il 13 luglio 1917 la Madonna rivelò ai tre pastorelli che «il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà pace».
La devozione al Cuore Immacolato di Maria è antica come il Cristianesimo. San Luca così scrive nel suo Vangelo: «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2, 19); «Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2, 51). Con veloci pennellate, l’evangelista delinea il ritratto del Cuore della Santa Vergine: silenzioso, mite, riflessivo, pienamente affidato a Dio, proprio nelle situazioni in cui l’intelletto umano non giunge a comprendere i misteriosi disegni della Provvidenza. Non vi è in questo Cuore traccia di polemica, curiosità o ribellione.
Il culto verso il Cuore purissimo di Maria rimase per lunghi secoli nell’ambito della pietà privata fino a quando San Giovanni Eudes, verso la metà del XVII secolo, iniziò a celebrare la festa liturgica del Cuore Immacolato all’interno della sua Congregazione. Di questa devozione egli ci dice: «Nel Cuore santissimo della prediletta Madre di Dio, noi intendiamo e desideriamo soprattutto venerare e onorare la facoltà e capacità naturale e soprannaturale di amare che la Madre dell’amore tutta impegnò nell’amare Dio e il prossimo».[1]
L’approvazione dei testi liturgici per la festa del Cuore Immacolato risale al 1668; tuttavia, per oltre due secoli la sua celebrazione rimase limitata ad alcune realtà locali, che la festeggiavano in date diverse le une dalle altre. Si dovette attendere un intervento soprannaturale affinché la devozione al Cuore Immacolato ricevesse il dovuto rilievo. La Madonna, apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, aveva infatti detto a Lucia: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato» e nella stessa apparizione aveva mostrato ai tre pastorelli il suo Cuore coronato di spine.
Papa Pio XII nel 1942 consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria e nel 1944 estese la festa del Cuore Immacolato a tutta la Chiesa, fissandola per il 22 agosto. Con la riforma del calendario liturgico avvenuta negli anni ‘60, è stato messo in rilievo il legame tra questa ricorrenza e quella del Sacro Cuore, pertanto la data della sua celebrazione è divenuta mobile e oggigiorno cade il sabato dopo il Corpus Domini.
Le ragioni teologiche della devozione e del culto al Cuore Immacolato di Maria sono espresse nel decreto di istituzione della festa universale del Cuore Immacolato di Maria redatto da Pio XII: «Con questo culto la Chiesa rende il debito onore al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, poiché sotto il simbolo di questo Cuore venera con somma devozione: l’esimia e singolare santità della Madre di Dio; la sua materna pietà verso gli uomini, redenti dal sangue divino di suo Figlio». Nello stesso decreto è indicato il fine di tale devozione: «Perché per l’aiuto della Madre di Dio, sia concessa la pace a tutte le genti, la libertà alla Chiesa di Cristo e i peccatori siano liberati dai propri peccati e tutti i fedeli siano confermati nell’amore e nell’esercizio di tutte le virtù mediante la grazia».
L’istituzione della festa liturgica del Cuore Immacolato si colloca, cronologicamente, tra la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, avvenuto nel 1854 e quella del dogma dell’Assunzione, avvenuta nel 1950. Come un cameo incastonato tra queste definizioni preziosissime, la festa liturgica esalta proprio la santità ineffabile della Vergine Maria, mai toccata dal peccato, né originale, né attuale, e la perfezione del suo amore materno, quale può essere quello di un cuore così conforme al Cielo da non subire nemmeno la corruzione della carne.
Le rivelazioni a Suor Lucia dos Santos arricchirono il culto del Cuore Immacolato dell’aspetto riparatore, che si esprime nella devozione “dei primi Cinque Sabati del mese”, con la quale si offre riparazione per le offese al Cuore di Maria Santissima a beneficio delle anime dei peccatori. Infatti, il 13 luglio 1917, a Fatima, la Santissima Vergine, aveva detto ai pastorelli: «Avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà pace».
In seguito la Madonna apparve nuovamente a Lucia e le spiegò come praticare questa devozione. Così scrive la stessa veggente: «Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell'altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strappargliele”. E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: a tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario[2] e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”».
Fu Gesù stesso a precisare, successivamente, il perché del numero cinque: «Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria: le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione; contro la sua Verginità; contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini; l’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata; l’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre».
* Sacerdote e Carmelitano Scalzo