I vescovi africani contro l’emigrazione irregolare
L’assemblea plenaria delle conferenze episcopali di Senegal, Mauritania,Capo Verde e Guinea Bissau ha espresso preoccupazione per il fenomeno della emigrazione irregolare
Hanno parlato anche della emigrazione irregolare dai loro paesi i vescovi della Conferenza episcopale di Senegal, Mauritania, Capo Verde e Guinea Bissau durante la loro assemblea plenaria svoltasi a Nouakchott, capitale della Mauritania, dal 9 al 15 novembre. Nella dichiarazione rilasciata al termine dell’incontro hanno ribadito la loro preoccupazione per il destino di tanti giovani che si affidano incautamente a organizzazioni di trafficanti sperando di raggiungere l’Europa e di trovarvi benessere e abbondanza. Preoccupati per la situazione e il futuro dei giovani africani, riporta l’agenzia di stampa Fides, i vescovi dei quattro Paesi dell’Africa Occidentale hanno rivolto l’invito ai governi a proseguire le iniziative intraprese per fornire ai giovani concrete prospettive economiche in patria perchè “nonostante gli sforzi fatti per migliorare la loro condizione sociale ed economica, la situazione rimane molto critica per un gran numero giovani”. Un pensiero in particolare è andato alle vittime, decedute durante il viaggio, e alle loro famiglie. “Con la recrudescenza del fenomeno dell'emigrazione irregolare in alcuni dei nostri Paesi, con numerose vittime nelle ultime settimane – scrivono i vescovi – esprimiamo simpatia e vicinanza per il dolore delle famiglie in lutto. Pregano per i dispersi e per i loro cari”. Il documento si riferisce alle decine di persone decedute di recente nell’oceano Atlantico nel tentativo di raggiungere l’arcipelago delle isole Canarie che distano solo 100 chilometri dalle coste africane settentrionali e che sono una delle comunità autonome della Spagna. Su 34.315 emigranti registrati in Spagna dall’inizio del 2020, 16.700 sono approdati alle Canarie.