Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santo Stefano a cura di Ermes Dovico
SPAGNA

I Socialisti al governo primi per cristianofobia

Nel report sulla libertà religiosa in Spagna i Socialisti di Sanchez sono il partito, assieme a Podemos, che colleziona più reati d'odio contro i cattolici. Vescovi silenziati, Concordato a rischio, offese pubbliche alla fede: i partiti di governo, rappresentati anche in Europa, sono i più persecutori. 

Libertà religiosa 10_11_2022 Español
Il premier spagnolo Pedro Sanchez in Vaticano da Papa Francesco

Nel cuore dell’Europa si fa largo una persecuzione contro i cristiani che non impensierisce nessuno, non riempie le piazze di indignazione e non interroga le alte sfere europee. Anzi, ad essere maggiormente responsabili sono i partiti di governo rappresentati in Europa. È la sconcertante fotografia scattata dall’Osservatorio per la libertà religiosa in Spagna che ha presentato il report 2021.

I numeri non mentono: i due partiti di governo in Spagna, i Socialisti del premier Sanchez e Podemos sono gli odiatori di cristiani più feroci e accaniti, i quali utilizzano la loro posizione di governo per introdurre nell’ordinamento leggi apertamente anticristiane e palesemente contro la libertà religiosa.

Nel 2021, infatti, come spiega nel presentare el informe, Maria Garcia (in foto), che guida l’Orl spagnolo, sono stati registrati 195 casi di violenza o intolleranza nei confronti di una confessione religiosa. Ebbene: 146 di questi sono stati contro i cristiani e di questi, 132 contro cattolici. Vale a dire che i cattolici sono la confessione religiosa più vessata da partiti politici e per giunta sindaci di città. Il 67% degli attacchi è dunque rivolto contro i cattolici. Per capire la portata del numero, e tenuto conto che quella cattolica è la religione maggioritaria in Spagna, giova ricordare che i delitti di odio contro i musulmani sono appena 12 e 7 quelli contro gli ebrei. I restanti 30 vengono spalmati contro altre confessioni religiose. 

«I partiti che governano il Paese sono quelli che riuniscono il maggior numero di attacchi alla libertà religiosa, con il Psoe e Podemos in testa e la non trascurabile cifra di 31 attacchi a testa direttamente sotto la loro responsabilità». Sempre a Sinistra sta la terza formazione responsabile di odio cattolico. È Izquierda Unida, anch’essa rappresentata in Europa, che conta 30 attacchi: «Per questo ancora una volta – ha proseguito Garcia – chiediamo ai partiti politici e hai governatori di rispettare il diritto fondamentale alla libertà religiosa e garantire i trattati firmati dallo Stato spagnolo con le differenti confessioni religiose al fine di promuovere una convivenza pacifica tra i cittadini».

Ma in particolare, di quali episodi si tratta?

Nell’osservatorio ci sono diverse casistiche. A parte l’ormai nota guerra delle croci giudicate franchiste, ci sono fatti che gettano davvero una luce d’ombra sulla tenuta democratica del Paese guidato da Sanchez.

Alcuni esempi:

Ad Alcalá de Henares il 24 marzo 2021 i socialisti hanno chiesto pubblicamente al vescovo monsignor Juan Antonio Reig Plà di rettificare un suo articolo contro l’eutanasia. Il vescovo è stato accusato di «dividere la società». Il 14 ottobre dello stesso anno la deputata del gruppo socialista Lorena Morales Porro ha definito i cristiani «retrogradi» scagliandosi contro la fede cattolica; il 2 dicembre seguente il collega Fernando Fernández Lara ha apostrofato un collega di Vox chiamandolo «deputato del colpo di petto e dello scapolare» (inteso come il battersi il petto del mea culpa ndr).

Sara Hernández, sindaco di Getafe, il 19 aprile ha pubblicato una guida per l’educazione sessuale dei giovani che ridicolizza la Vergine Maria e incolpa la Chiesa Cattolica della violenza contro le donne;

Numerosi, sia a livello nazionale che locale, sono i tentativi di cancellare il Concordato tra la Chiesa cattolica e la Spagna, richiesta nella quale, oltre ai tre partiti citati di Sinistra troviamo anche Ciudadanos. Il motivo? «La Chiesa è omofoba e transofoba», chiede ad esempio il Parlamento de La Rioja al Governo.

E mentre il Municipio di Castellón (guidato da Podemos e Psoe) distribuisce libri a tematica Lgtb per adolescenti che sono «vessatori nei confronti dei cristiani e dei musulmani dove si legge che Allah non è grande e Gesù non ci ama», a Melilla, il 30 dicembre scorso è andata in scena un’opera teatrale in cui ci si burla esplicitamente del Santo Natale di Gesù e dell’Incarnazione. Responsabile? Elena Fernández Treviño, assessore alla Cultura in quota Psoe.

Un altro fenomeno che si sta verificando in alcune regioni è quello del tentativo di alienazione delle chiese che vede uniti tutti i partiti della Sinistra. A Cordoba e Navarra, ad esempio, una mozione poi bocciata, chiedeva allo Stato di requisire i beni della Chiesa cattolica. Intanto in Parlamento Podemos ha portato alla discussione una proposta di revisione della legge che disciplina nel Codice penale i reati contro il sentimento religioso. Obiettivo: depenalizzarli.

Contemporaneamente i Socialisti stanno preparando uno statuto di laicità per far cessare la presenza religiosa nelle cerimonie e degli atti ufficiali, oltre ad una revisione degli accordi con la Santa Sede. E ancora: il deputato regionale dei Paesi Baschi Joanes Fiel (Podemos) ha chiamato la chiesa «ladrona».

Il vescovo di Oviedo Jesús Sanz non se la passa bene da quando i partiti di Sinistra delle Asturie hanno chiesto al Vaticano niente meno che la sua destituzione. Il motivo? Aver detto che i tori delle corride hanno maggiori diritti dei bambini abortiti. Le sue parole, pronunciate davanti al presidente regionale hanno fatto il giro del Paese e hanno provocato la reazione indignata dei partiti izquierdisti.

Però, a ben vedere non aveva tutti i torti visto che ora, nella plaza de toros rischiano di finirci sbranati i cristiani.