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INCHIESTA SU MANZONI / 12

I promessi sposi tornano a scuola

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Tutti studiano il capolavoro manzoniano ma ben pochi colgono il "sugo della storia", anche perché la lettura dell'opera non viene terminata sui banchi. Una nuova iniziativa editoriale si propone di valorizzarne la bellezza e il significato.

Cultura 11_04_2023

Caro direttore,
a conclusione della rubrica Inchiesta su Manzoni e coerentemente con il lavoro che da anni svolgo per La Nuova Bussola quotidiana vorrei mettere al corrente i lettori e soprattutto gli insegnanti di una iniziativa editoriale: la pubblicazione di una nuova edizione scolastica de I promessi sposi (a cura di Giovanni Fighera, edito da Giunti-Treccani-Clio, Firenze 2023).

In venticinque anni di insegnamento ho purtroppo potuto constatare che raramente i ragazzi di quinta superiore conoscono l’intera storia perché non sono arrivati fino all’ultima pagina del romanzo al biennio. La constatazione, che di per sé a molti insegnanti non appare scandalosa, in realtà equivale ad assistere ad un film uscendo dal cinema all’intervallo o dieci minuti prima della conclusione.

Quali studenti conoscono il «sugo della storia», espressione usata da Manzoni nell’ultima pagina de I promessi sposi per designare il senso delle vicende e che con evidenza plastica ribadisce che non leggere fino alle ultime righe del romanzo corrisponde a mangiare una pasta scondita? Eppure a scuola è più facile che gli studenti sappiano ripetere i commenti di critici illustri sul romanzo e il loro giudizio sulla provvidenza manzoniana, piuttosto che dicano semplicemente come Manzoni ha concluso il romanzo. Ma è possibile che in un anno di scuola non ci sia un’ora di tempo a disposizione per raccontare quanto Manzoni abbia voluto dirci nelle ultime pagine?

È un’omissione voluta o casuale? Per approfondire un aspetto della realtà è importante metterlo in relazione con il suo significato, con il senso, quello che Manzoni chiama «il sugo della storia». Manzoni non ha voluto scrivere una favola a lieto fine, come potrebbe a taluni sembrare, né tantomeno ha voluto scrivere un’opera moralista. Entrambe le interpretazioni sono una deliberata riduzione della genialità del cristianesimo che emerge dalla lettura del romanzo. Forse proprio la lettura parziale del romanzo senza arrivare alla conclusione e al senso dell’opera è una delle ragioni che favoriscono il disamore degli studenti per l’opera.

Vi sono, però, anche altri motivi. In primo luogo, la scuola, pur avendo il merito di aver proposto il romanzo a tutti gli studenti, salvandolo dall’oblio, dall’altra parte ha tradito il capolavoro, irrigidendolo in schemi di analisi e ipotesi interpretative che, lungi dal valorizzare la bellezza dell’opera, hanno reso noioso o addirittura ostile lo studio. Gli studenti, digiuni del romanzo, si trovano spesso soli nel difficile compito di capire una lingua di due secoli fa e una storia molto bella, che ha differenti livelli di lettura per comprendere i quali occorre, però, una preparazione.

In secondo luogo anche l’età in cui è previsto l’accostamento ai Promessi sposi è improvvida: difficilmente a quindici o sedici anni ci si accosta senza un fastidio all’idea di un lungo fidanzamento o di un matrimonio dopo una lunga attesa. Un adulto leggerebbe il romanzo con ben altro spirito e possibilità di comprensione, ma senz’altro anche un diciottenne potrebbe più facilmente apprezzare la riflessione esistenziale proposta da Manzoni a tutti i livelli (il fidanzamento, la fede, l’ingiustizia subita e quant’altro).

Si potrebbe obiettare (e giustamente!) che la lettura de I promessi sposi al biennio è l’unica opportunità per conoscere il romanzo. Di certo, allora diventa ancora più fondamentale l’accompagnamento alla comprensione della modernità e dell’attualità del testo grazie all’azione degli insegnanti che mostrino come le questioni e le domande che animano i personaggi del romanzo sono gli stesse che caratterizzano l’animo di tutti noi.

I classici sanno esprimere quello che anche noi viviamo e proviamo, perché parlano dell’uomo, della vita, e lo fanno con la potenza e la capacità di comunicazione proprie dei grandi scrittori. Il romanzo di Manzoni risponde a chi gli pone le giuste domande, al ragazzo che è in attesa dell’amore della sua vita, a due fidanzati che si preparano alle nozze (come ha ricordato recentemente papa Francesco), a padri e madri che vedono crescere i propri figli, a due sposi che si chiedono quale sia il senso della loro storia.

I promessi sposi raccontano della vita, della morte, del desiderio di eterno che alberga nel cuore dell’uomo nonostante tutti i limiti e le ingiustizie della storia. Nei personaggi si possono poi rintracciare i tratti dell’uomo di ogni epoca: il carattere e gli umori di Renzo, la fedeltà e la pudicizia di Lucia, la spavalderia di don Rodrigo, la brama di potere del Conte Attilio, ecc.

Sappiamo tutti bene come spesso gli studenti si siano affezionati ai grandi capolavori grazie alla passione e all’entusiasmo di insegnanti che li hanno catturati. È importante, però, avere anche validi strumenti che possano accompagnare i ragazzi alla scoperta dell’universalità dell’opera.

Nella nuova edizione de I promessi sposi ho inteso valorizzare la bellezza e il significato della vicenda manzoniana, accompagnando lo studente alla comprensione del sugo della storia, non solo quello collocato alla fine del romanzo, ma anche quello disseminato al suo interno. La rubrica Il sugo della storia esamina i grandi temi del romanzo (come il perdono, la gratitudine, la libertà, la ricerca della felicità).

Una pausa di riflessione permette poi di sostare al termine delle sei parti in cui può essere diviso il romanzo: un prologo (I-VIII) e un epilogo (XXXVII-XXXVIII) che rispettivamente aprono e chiudono il corpo del romanzo retto da quattro pilastri fondamentali, la monaca di Monza (IX-X), la carestia (XI-XVIII), l’Innominato (XIX-XXVIII), la peste (XXIX-XXXVI). Manzoni alterna i due pilastri delle figure storiche con i due pilastri costituiti da eventi importanti dell’epoca.

Per suscitare la curiosità degli studenti la rubrica L’indagine svela ciò che il romanzo non racconta di eventi e di personaggi, cercando di rispondere a tanti quesiti: come era davvero la monaca di Monza? L’Innominato era un parente di Manzoni? Chi è Giacomo Maria Manzoni che negli anni in cui sono ambientati I promessi sposi fu accusato di omicidio e di essere un untore? Era lecito il matrimonio di sorpresa all’epoca in cui è ambientato il romanzo? Il manoscritto è solo un escamotage o davvero è esistito? Chi era nella realtà fra Cristoforo? Perché ci sono più osterie che chiese nel romanzo?

Accompagnato da brevi titoli che scandiscono la narrazione e focalizzano i passaggi chiave, corredato di note sintetiche, di mappe concettuali, di letture integrali, di sintesi audio e di video lezioni che possono essere utilizzati come strumento didattico aggiuntivo in aula o in autonomia dallo studente per il ripasso e l’approfondimento, il testo presenta illustrazioni originali realizzate dalla disegnatrice Jenny Longhi appositamente per questa edizione in modo che il lettore possa vedere la storia e i suoi personaggi in una nuova veste artistica.

Con la rubrica Altre pagine altri percorsi possiamo cogliere l’universalità de I promessi sposi, scoprire i grandi capolavori che hanno ispirato l’opera o quelli che successivamente si sono ispirati a Manzoni.

La sezione Dal Fermo e Lucia ai Promessi Sposi apre una finestra sulla filologia del testo e mostra i cambiamenti rispetto alla prima versione del romanzo.

Attualizzante risulta invece le sezione Educazione civica, che propone agli studenti dei focus che, a partire dal testo manzoniano, spiegano e pongono l’attenzione su argomenti quali il diritto alla difesa, all’istruzione, alla libertà di donne e di bambini, la lotta alla povertà e alla fame.

Lo studente è accompagnato gradualmente all’acquisizione degli strumenti di lettura di un romanzo. La rubrica Manzoni maestro di retorica vuol far acquisire, capitolo dopo capitolo, i mezzi retorici che permettano di cogliere la bellezza artistica dell’opera. Si apprendono così nel percorso le più significative figure retoriche e altre modalità di scrittura di cui si avvale Manzoni.

Nel mondo della scuola odierna gli insegnanti e gli studenti sentono l’esigenza di essere accompagnati nelle recenti novità introdotte nelle prove degli esami di Stato e nelle prove Invalsi (da sostenersi ora anche in quinta).

Per questo il libro offre proposte di prima prova dell’Esame di Stato (con tipologia A, B, C) e prove Invalsi (per ogni canto commentato e sottoposto ad analisi) al fine di valutare l’acquisizione dei contenuti e di preparare in vista delle prove dell’ultimo anno di superiori.

Se la tipologia B sottopone agli studenti utili pagine di critica letteraria o articoli di attualità, la C diventa l’occasione di far riflettere i giovani su importanti questioni relative al mondo giovanile a partire dal romanzo manzoniano. Una prova ulteriore della contemporaneità e dell’attualità de I promessi sposi.

Allora, buon viaggio a tutti, in compagnia di Manzoni!