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I dirottatori della Chiesa sono condannati all'insuccesso

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La Sposa di Cristo somiglia a un aereo preso in mano da qualcuno che ne ha cambiato il piano di volo. Ma qualunque ne sia il motivo, ha fatto i conti senza la torre di controllo, cioè senza Dio.

Editoriali 12_01_2024
Wikimedia - Author:	Sean MacEntee from Monaghan, Ireland

Pare che la Chiesa cattolica sia un aereo caduto nelle mani di dirottatori senza scrupoli. La Chiesa è stata istituita da Nostro Signore per raggiungere alcune destinazioni ed invece capita oggi che alcuni signori abbiano preso il controllo del santo velivolo e abbiano deciso di cambiare il piano di volo. Per quale motivo?

Difficile fornire risposte certe perché le intenzioni ultime non vengono appalesate dai dirottatori e quindi non possiamo che tentare di interpretare il senso delle loro decisioni per risalire appunto alle intenzioni. Almeno tre potrebbero essere le finalità che muovono i dirottatori nel governo della Chiesa e soprattutto nell’insegnare precetti contrari alla sana dottrina.

Prima ipotesi. I dirottatori sono consapevoli ad esempio che l’omosessualità, la contraccezione, il divorzio, l’adulterio, etc. sono condizioni o condotte contrarie al vero bene della persona, ma hanno deciso comunque di chiudere un occhio su questi temi perché la gente fa fatica a seguire il Vangelo, perché i tempi sono cambiati, perché la frequenza alla Messa è inferiore a quella registrata quotidianamente nella Death Valley, perché sono convinti che cedere oggi significa vincere domani, perché non si può chiedere l’impossibile a chi fa già fatica a compiere il possibile. Dunque i dirottatori avrebbero in testa le idee giuste, ma applicherebbero strategie pastorali ingiuste.

Seconda ipotesi. I dirottatori credono fermamente che l’omosessualità, la contraccezione, il divorzio, l’adulterio, etc. siano condizioni o condotte moralmente lecite, che il sacerdozio femminile sia auspicabile, che l’ambientalismo sia una corsia preferenziale per arrivare in Paradiso, che il surriscaldamento della Terra sia da temere più che il surriscaldamento dell’Inferno, che la povertà materiale sia un male peggiore della povertà spirituale, che è più grave essere immigrati che peccatori, che la Messa in vetus ordo e la crescita vocazionale in alcuni seminari siano retaggi indietristi da ostacolare in tutti i modi, che conversione faccia rima con oppressione. Insomma una Chiesa al contrario, sottosopra, in cui i nostri dirottatori hanno in testa le idee sbagliate e si comportano di conseguenza adottando piani pastorali disastrosi.

Terza ipotesi. Omosessualità, divorzio, abolizione del celibato sacerdotale, ambientalismo et similia sono solo strumenti per distruggere la Chiesa e quindi sovvertire l’ordine voluto da Dio nel mondo. Lo scopo vero quindi non sarebbe quello di una morale e una fede mondanizzate, secolarizzate e dunque impregnate di relativismo e infine di nichilismo. Morale e fede prive di verità autentiche sarebbero solo mezzi per scopi più elevati o infimi se volete: la demolizione dell’edificio sacro della Chiesa, la lotta voluta e convinta contro Nostro Signore Gesù Cristo. Con piena coscienza quindi si vorrebbero promuovere ad esempio benedizioni gay e comunione ai divorziati risposati per minare nel profondo le fondamenta della Chiesa. I dirottatori sarebbero quindi dei veri e propri anticristi. Il “bene delle persone” sarebbe solo una foglia di fico usata per nascondere le vere intenzioni di carattere sovversivo.

Non sappiamo se una o più o nessuna di queste ipotesi siano vere, ma sappiamo che se i dirottatori fossero animati da una di queste intenzioni sono certamente condannati all’insuccesso. Perché i dirottatori non hanno fatto i conti con la torre di controllo, ossia con Dio. Ciò che pensano sia il loro punto forte – l’immanente, la visione orizzontale della storia, ossia le esigenze del mondo – sarà la loro rovina. Infatti il mondo, la storia è in mano a Dio. Pensare al mondo escludendo Dio, credere che Dio non intervenga nella storia perché tutto è in mano agli uomini sarà per loro un errore fatale, perché nulla sfugge alla sua Provvidenza. Dio dunque permette il male per un bene maggiore e quindi sa trarre dal male il bene. La storia lo ha insegnato molto bene. La Chiesa ai suoi albori fu perseguitata duramente, ma poi rifiorì. Il papato fu un disastro intorno all’anno Mille, ma poi arrivarono Francesco e Domenico. Ci fu il Protestantesimo, ma è grazie ad esso che abbiamo avuto la Controriforma. E così via.

Anche questa volta è certo che Dio permette che la sua Chiesa venga deturpata in volto per un bene maggiore. Forse – è una delle teorie maggiormente proposte in questi tempi – Dio sta tollerando tutto questo perché il male emerga in tutta la sua grandezza e sia ben visibile, tanto da distinguerlo facilmente dal bene e in tal modo estirparlo con più efficacia. Come se un medico non volesse curare un malato affinché i sintomi della malattia aumentino con il passare del tempo così da rendere evidente la vera patologia da cui è affetto, per poi intervenire al fine di curarlo con maggiore successo. È la teoria della parabola della zizzania: «E i servi gli dissero: “Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?” “No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: ‘Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio’”» (Mt 13, 28-30).

Il rigetto di ben 15 conferenze episcopali di un documento del Magistero autentico qual è Fiducia supplicans insieme alle critiche di decine e decine di vescovi provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto dal sud del mondo, forse è il segnale che sta iniziando la mietitura, che la torre di controllo sta facendo convergere sull’aereo dirottato alcuni caccia militari. In questo senso, forse, Fiducia supplicans potrebbe essere un documento provvidenziale nel senso letterale della parola perché potrebbe essere la goccia che farà traboccare il vaso, il passo falso che farà scoprire il truffatore, l’errore marchiano nella banconota contraffatta che metterà nei guai il falsario, la pistola fumante che non potrà più passare inosservata nemmeno al giudice più corrotto al mondo.



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