«Green pass un ricatto, stavolta non si ascolta l'Europa»
«Il regolamento europeo dice che non ci devono essere discriminazioni tra cittadini, ma il Green pass fa il contrario». Alla vigilia dell'entrata in vigore del lasciapassare verde, la Bussola intervista il deputato Borghi della Lega che ha presentato oltre 900 emendamenti contro il provvedimento licenziato dal governo: «Non potere entrare in un ristorante è un’arma di ricatto. Allora dicano che vogliono l'obbligo e affrontino le conseguenze in Parlamento e nei tribunali. Daremo battaglia sui trasporti: la gente deve avere il diritto di essere libera di viaggiare».
«Molto di quello che sta accadendo sul Green pass non è logico. Allora facciamo così: il governo renda obbligatoria la vaccinazione, ma poi elimini il consenso informato e affronti le cause di risarcimento danni per gli effetti avversi. Troppo comodo questo scarico di responsabilità».
Onorevole Claudio Borghi (Lega), avete presentato più di 900 emendamenti per modificare il decreto che entrerà in vigore domani, anche se la Lega l’ha votato in Cdm. Anche in Lega siete divisi?
Ci sono diverse sensibilità, ed è normale che sia così trattandosi del primo partito italiano. Non è tanto importante quello che pensa un singolo, ma una volta che c’è una linea, ci si attiene a quella. Con questi emendamenti dobbiamo riuscire a creare un consenso trasversale.
Proviamo a raggrupparli per temi…
Ci sono quelli che tendono a eliminare alcune categorie di soggetti a cui è rivolta la prescrizione del Green pass, come ad esempio i ristoratori o i cinema. Assurdo costringere gli esercenti a fare i poliziotti e a controllare la regolarità. Su questi aspetti più “aziendali” speriamo di trovare almeno il consenso di Forza Italia. Poi ci sono quelli su base più etica per chiedere esenzioni in base alle età e qui proveremo a far leva sui Cinque Stelle.
Si riferisce ai giovani?
Esatto. Chiedere il Green pass ai dodicenni, è folle. Dovrebbero essere d’accordo tutti i partiti, esporre a rischi immotivati i ragazzi è davvero folle.
Si riferisce alla vaccinazione?
La rivista Nature ha fatto una raccolta di rilevazioni e conclude che non vi è alcun rischio covid per i ragazzi mentre c’è nel caso di vaccino, anche se basso. Ma è chiaro che la vaccinazione dei ragazzi viene così imposta per trasmettere loro un senso di presunta libertà.
Ci sono emendamenti che riguardano anche la legittimità dell’imposizione del Green pass?
Certo. In particolare, io ne ho firmati alcuni che riguardano il confronto con i regolamenti europei e del Consiglio d’Europa che sull’utilizzo del Green pass dice il contrario di quello che è stato deciso dal governo.
Già, l’Europa…
Tutti si riempiono la bocca di Europa, il Monte Paschi va venduto anche se siamo in pandemia perché le regole dell’Europa sono così, ma allora andiamo a vedere le altre cose che dice l’Europa.
E che cosa dice?
Nel regolamento, nonostante il giallo della traduzione sbagliata di cui vi siete occupati anche voi, dice che non ci devono essere discriminazioni tra chi sceglie di non vaccinarsi e chi invece si vaccina né pressioni politiche dirette o indirette per costringere la gente a vaccinarsi.
Pressioni politiche? Come l’avvertimento di Draghi ai non vaccinati in conferenza stampa?
Beh, non potere entrare in un ristorante non è male come pressione politica indiretta. Così è un’arma di ricatto.
Che cosa pensa delle ricadute economiche che si profilano all’orizzonte?
È stato un gravissimo errore presentarlo ad agosto, nel pieno della stagione turistica, le ricadute ci sono già e le disdette aumentano. Prenda ad esempio i parchi aquatici.
Presi…
Lavorano due mesi all’anno e hanno una platea di clientela concentrata in una fascia che non è vaccinata e neanche potrebbe se volesse, perché i ragazzi non erano categorie prioritarie per la vaccinazione.
Dopo questo decreto però verrà quello sui trasporti. Già si preannunciano limitazioni clamorose.
Un’altra assurdità. Tra l’altro, vogliono mettere il lasciapassare sui treni a lunga percorrenza che sono già a distanziamento o sugli aerei che hanno già un sistema di areazione e di ricambio dell’aria e invece non lo fanno per i treni locali, le metro, gli autobus dove maggiore potrebbe essere l’assembramento. A volte penso che certe decisioni vengano prese in assenza totale di logica e buon senso.
Su che cosa punterete?
Sul diritto dei cittadini a esseri liberi di muoversi, a maggior ragione per poter lavorare. Tra l’altro, nessuno ha mai dimostrato che treni AV e aerei siano luoghi a rischio focolaio.
È sempre per questa mancanza di logica…
A meno di non supporre che chi pone queste restrizioni abbia un altro obiettivo.
Cioè?
Voler vaccinare tutta la popolazione e costringerla con le “cattive”. Ma se questo è l’obiettivo, allora, che vengano in Parlamento, ne discutano con coraggio e facciano sparire il consenso informato, così lo Stato dovrà accollarsi il peso dei risarcimenti per eventi avversi. Vediamo chi lo vota. Troppo facile questo scarico di responsabilità…