Grazie all’Fbi, i cattolici scoprono il loro ruolo di resistenza
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Il documento “riservato” della polizia federale americana che considera “pericolosi estremisti” quanti seguono la Messa in rito antico e pregano il Rosario ha galvanizzato costoro, che hanno così compreso di essere soldati in prima linea nella lotta contro il terrorismo praticato da quegli organismi statali che una volta erano il governo degli Stati Uniti.
L’8 febbraio è trapelato un documento “riservato” dell’FBI di Richmond (datato 23 gennaio), che ha poi ritrattato, in cui i cattolici vengono presi di mira. Nel mirino soprattutto i fedeli legati alla Messa tradizionale e alla preghiera del Rosario, associati a “pericolosi estremisti”. L’FBI ha poi dichiarato che il documento non era adeguato agli standard, ma resta l’ombra di un uso strumentale dell’intelligence, in chiave anticattolica e allo scopo di reprimere il dissenso verso l’amministrazione Biden.
Al di là dei timori su un nuovo possibile assalto al rito romano classico della Messa, negli USA i numerosi gruppi di cattolici di sensibilità tradizionale con cui sono regolarmente in contatto non se la sono mai passata meglio. Alla fine, sono saliti alla ribalta, identificati per ciò che sono, con la loro preziosa missione di soldati in prima linea nella lotta contro il terrorismo ed è stata rivelata pubblicamente l’incredibile efficacia delle armi a loro disposizione.
Per molti anni è stato chiaro a chiunque avesse occhi per vedere e orecchie per udire chi sono gli appartenenti alle bande terroristiche che loro combattono. L’FBI è attualmente sotto i riflettori, ma è solo un segmento della folta schiera di teppisti che annovera anche la CIA e, per dirla tutta, la maggior parte di quegli organi che una volta erano definiti il governo degli Stati Uniti.
Tutte queste istituzioni, insieme ai burocrati che le gestiscono, ora sono nient’altro che i patetici strumenti di un’oligarchia materialista e libertina, che manifesta platealmente la sua dedizione alla totale irrazionalità e al trionfo del desiderio. Mentre da tempo operano per conto di quell’oligarchia per minare qualsiasi pilastro spirituale, intellettuale e di autorità naturale di una società propriamente ordinata, continuano a coprire la loro attività terroristica con l’enfasi retorica sul servizio alla libertà individuale e al bene comune dell’intera popolazione. Tuttavia, anche quando ciò ha comportato assalti crescenti a specifiche questioni care al cuore dei credenti, non sono mai “andati a fondo” dichiarando apertamente che il cattolicesimo tradizionale in quanto tale rappresenta un pericolo essenziale per il loro progetto.
Ora, invece, sono usciti allo scoperto e la gioia dei miei correligionari cattolici – nonché la mia – è sconfinata. Giustizia è stata fatta! Adesso sappiamo che gli irrazionali e ostinati terroristi che continuano a spacciarsi per la sola, legittima voce di una nazione impazzita hanno compreso che il loro sentiero verso gli abissi è davvero bloccato dalla Messa tradizionale in latino, dal Rosario, e da quanti li frequentano votandosi totalmente alla causa di Cristo Re. Finalmente possiamo cominciare a guardare negli occhi i nostri fratelli e sorelle messicani e dire che anche noi, che abbiamo scelto volontariamente o meno questa militanza, veniamo visti come soldati di prima linea nella guerra per la difesa della Fede e della Ragione; che siamo potenzialmente pericolosi come i Cristeros, il beato padre Miguel Pro Juárez e gli innumerevoli civili comuni che negli anni Venti e Trenta li hanno sostenuti con fermezza.
Scrivo questo breve articolo da uno dei “centri di formazione” per il cattolicesimo tradizionale nella diocesi di Richmond, dove per la prima volta è stato rivelato il complotto terroristico contro la Fede, e vi assicuro che non sto esagerando il senso di sollievo per il fatto che i burocrati al servizio dell’oligarchia sono stati smascherati. Certo, finora solo venti procuratori generali hanno protestato contro l’assalto anticattolico, per cui ci si può chiedere cosa stiano facendo gli altri trenta. Certo, è lecito lamentarsi perché il grido di protesta dei successori degli Apostoli in questa terra non è stato propriamente come quello di Atanasio.
Eppure, le principali credenze, pratiche e devozioni cattoliche sono tornate di nuovo nella sfera pubblica, non solo per il loro impatto nella battaglia cruciale delle forze della vita contro quelle della mutilazione del corpo, dell’aborto e dell’eutanasia, ma in relazione all’intero conflitto della Città di Dio con la Città dell’uomo. In breve, mi sembra che le nostre forze in prima linea siano più pronte e disposte a entrare in azione come mai prima nei miei 72 anni di vita.
Una vita è stata trascorsa in compagnia di fedeli cattolici che hanno cercato onestamente di comprendere cosa ha portato alla distruzione della cristianità occidentale, in vista di un’efficace azione intellettuale volta a ravvivare l’apprezzamento per le sue gloriose conquiste, dovute solo all'impegno per Cristo, per la Chiesa di Cristo e per lo sviluppo di tutti i “semi del Logos” che si possono trovare nel mondo naturale intorno a noi.
A questo si è dedicato anche l’analista “pioniere” dell’esperienza del “soldato in prima linea” nella Prima Guerra Mondiale. Ernst Jünger, autore di Nelle tempeste d’acciaio (1920), un uomo che divenne cattolico romano solo alla fine della sua lunga vita a caccia del Vero, del Buono e del Bello, ce lo dice nel suo potente romanzo, Sulle scogliere di marmo (1939), che parla della battaglia di una civiltà decadente, ma dalla passata grandezza, contro il terrorismo che minaccia di distruggerla definitivamente. I protagonisti di questo romanzo si accorgono che solo tornando alle radici di ciò che davvero conta e cooperando con altri che fanno qualcosa di simile in uno spirito di tranquilla gioia – la Heiterkeit –, solo così le forze del male, apparentemente schiaccianti, possono essere schiacciate. Rileggo quel libro una volta l’anno per ricordare a me stesso questa verità che i cattolici tradizionali negli Stati Uniti dovrebbero tenere sempre presente al giorno d’oggi:
Ora bisognava unire le forze, pertanto c’era bisogno di uomini che ristabilissero un nuovo ordine, e anche di nuovi teologi, ai quali il male fosse manifesto dai suoi fenomeni esteriori fino alle sue più sottili radici; allora verrà il momento di dare il primo colpo di spada consacrata, trafiggendo le tenebre come un lampo. Per questo motivo, gli individui avevano il dovere di vivere in alleanza con gli altri, raccogliendo il tesoro di un nuovo Stato di diritto. Ma l’alleanza doveva essere essere più forte di prima, e loro più consapevoli. (Ernst Jünger, Sulle scogliere di marmo, XX)
Ringrazio l’FBI per aver reso questa verità cristallina per i cattolici e prego per la sua conversione alla causa di Dio e del Paese. Viva Cristo Rey!