Il "devoto" Biden scatena l'FBI contro i cattolici
Un documento interno dell'Ufficio Federale di Investigazione intende monitorare pericolosi "estremisti": nel mirino i cattolici pro-life, specie se pregano il Rosario e vanno alla Messa in latino. I principali indiziati, guarda caso, sono quelli critici verso le politiche Dem e/o la linea delle attuali gerarchie vaticane.
Un documento esplosivo di 8 pagine, datato 23 gennaio 2023, divulgato nella giornata di ieri dimostra che l'FBI, agli ordini del devoto Biden, sta indagando sui cattolici "tradizionalisti" e, per giustificarsi, usa i report diffamatori dell'organizzazione di estrema sinistra Southern Poverty Law Center e altri articoli giornalistici ostili al mondo e alla fede cattolica.
Il documento è una sorta di informativa dell’intelligence per giustificare un rafforzato controllo di organizzazioni e personalità cattoliche. Kyle Seraphin, che ha lavorato per sei anni all'FBI di Richmond come agente speciale, prima di essere sospeso a tempo indeterminato senza stipendio nel giugno 2022, ha pubblicato il documento originale (con poche cancellazioni per il rispetto della privacy) sul sito UncoverDC.com nella serata di mercoledì 8 febbraio e ieri la notizia è stata ripresa in lungo e in largo da molte agenzie e siti di informazione, come LifeSitenews, Postmillenial.com, Yhaoo/news eccetera. Il documento reca la dicitura Unclassified / for Official Use Only e FBI Internal Use Only - Do not disseminate externally (ad uso interno e ufficiale, da non diffondere all’esterno).
Il testo dell’intero documento è inquietante perché, di fatto, considera i cattolici che ne seguono la dottrina, recitano le preghiere tradizionali (come il Rosario) e partecipano alle celebrazioni eucaristiche in latino come pericolosi possibili estremisti verso i quali l’FBI deve intensificare la sua "valutazione" e "mitigazione" nei prossimi 12-24 mesi, a causa delle presunte preoccupazioni che i "nazionalisti bianchi" associno la propria causa con quella dei partecipanti alla Messa in latino, come si legge nell'"informativa" dell’ FBI. Tutti i cattolici critici del Concilio Vaticano II (o di alcune sue interpretazioni), di Papa Francesco, coloro che non promuovono l’immigrazione di massa, coloro che sono “anti-LGBTQ”, che sono stati felici per la sentenza del giugno scorso che ha abolito il diritto federale all’aborto e quanti preferiscono la Messa tradizionale in latino, sono pericolosi e potenziali terroristi interni da monitorare.
Ancora più sconcertante è la mole di assurde, false e infondate narrative pseudo giornalistiche, come accennato in precedenza, che si trovano a fondamento della suddetta "informativa" di controllo dei cattolici adottata dalla polizia federale. Infatti, l'FBI di Richmond non nasconde la provenienza delle informazioni sui "cattolici radicali-tradizionalisti": nelle note a piè di pagina dell’intero documento e nella nota prospettica di p. 11, si trovano il Rapporto del 2021 del famigerato Southern Poverty Law Center (SPLC), nel quale si erano identificati almeno nove gruppi d'odio della RTC che operano negli Stati Uniti. Oltre al documento di SPLC, il fondamento delle affermazioni che sono alla base dell'"informativa" anti-cattolica dell’FBI ci sono articoli della rivista di sinistra liberal The Atlantic – in particolare quello che abbiamo denunciato lo scorso 17 agosto su La Bussola nel quale si accusavano i fedeli che recitavano il Rosario di essere estremisti pericolosi ed il Rosario stesso era considerato un’arma impropria – e articoli reperiti dal sito della sinistra Dem antitrumpiana Salon.
Sconcerta che l’FBI fondi la credibilità delle proprie linee guida senza tener conto nemmeno delle critiche suscitate dall'attività del SPLC e delle denunce legali di cui è stato oggetto dal 2018 per le menzogne promosse contro organizzazioni prestigiose ed autorevoli come ADF e Family Research Council e molte altre organizzazioni pro-life e pro-family. È chiaro che l'FBI non riesce a utilizzare fonti di informazione verificate e inoppugnabili, l’affidarsi esclusivamente a fonti come SPLC, The Atlantic e Salon dimostra che la polizia federale parte da una conclusione predeterminata per prendere di mira gli americani tradizionalmente conservatori, i cattolici amanti della dottrina del catechismo, delle preghiere tradizionali e delle Messe in latino per sottoporli a un "esame", ad un "controllo" ed a una possibile "persecuzione" indebita e degna di una polizia di Stato totalitario.
Gli ascari di Biden minacciano la libertà di religione di coloro che non ne sostengono le politiche. Per questo l'FBI ha messo nel mirino la Chiesa cattolica, per sostenere una falsa narrativa sulla crescente minaccia del terrorismo interno religioso da parte di coloro che non condividono le le scelte dell'amministrazione Biden. Nel momento in cui scriviamo, i mass media americani non riportano alcuna presa di distanze né commento da parte dell’FBI federale al documento dell’Ufficio di Richmond. Non ne siamo stupiti: in pochi hanno percepito la corretta difesa equanime dei diritti dei cittadini americani che era stata promessa in audizione al Senato dal capo dell’FBI Christopher Wray lo scorso mese di agosto e ribadita in ottobre.
Da ieri, giovedì 9 febbraio, è iniziata l’indagine parlamentare del Congresso, presieduta dal preparatissimo Jim Jordan che presiede la Commissione Giustizia e il Sottocomitato che dovrà investigare su ciò che i repubblicani chiamano weaponization (aggressione armata) del Governo federale contro pro-life, i centri per la vita, i fedeli cristiani ed i conservatori sottoposti a pressioni e minacce continue nell’ultimo anno. Il dossier predisposto dai repubblicani nel novembre scorso sugli abusi perpetrati da FBI e dal Dipartimento di Giustizia contro i conservatori e i cristiani nel Paese, trova nel documento interno dell’FBI di Richmond pubblicato mercoledì una inquietante conferma. È una coincidenza che gli stessi cattolici nel mirino del Governo del "devoto cattolico" Joe Biden lo siano anche da parte del "cerchio magico" Vaticano? Forse no.