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Global warming, CO2 scagionata

Negli ultimi 60 anni, a fronte di un costante aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, la temperatura media globale s'è comportata in tre modi diversi: è diminuita (dal 1958 al 1975), è aumentata (dal 1975 al 2001 circa), è rimasta stazionaria (dal 2001 circa al 2014-2015).

Svipop 05_04_2018
Anidride carbonica

Il sito climate4you è una miniera di informazioni e dati sulle vicende climatiche e meteorologiche, costantemente aggiornato. Lo cura Ole Humlum, docente emerito di Geografia fisica all'università di Oslo. In un recente aggiornamento, Humlum ha messo a confronto l'andamento della concentrazione in atmosfera di CO2 con quello della temperatura globale terrestre dal 1958 ad oggi (vedi qui e qui).

Come si può constatare esaminando i relativi diagrammi, nel 1958 la concentrazione di CO2 in atmosfera era di circa 315 ppm (vale a dire 315 parti per milione), ossia – semplificando – su 1 milione di particelle dell'atmosfera 315 erano di CO2. Dal 1958 al 1975 circa la concentrazione di CO2 è salita da 315 a circa 330 ppm e la temperatura globale è andata diminuendo. Dal 1975 al principio del ventunesimo secolo la concentrazione è salita da 330 a circa 375 ppm e la temperatura globale è andata crescendo.

Dall'inizio del ventunesimo secolo a oggi la concentrazione è aumentata da circa 375 a oltre 400 ppm e la temperatura è rimasta sostanzialmente stazionaria (dell'incremento intervenuto nel 2015-2016, dovuto a El Niño, s'è già riferito qui).

Insomma, negli ultimi 60 anni, a fronte di un costante aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, la temperatura media globale s'è comportata in tre modi diversi: è diminuita (dal 1958 al 1975), è aumentata (dal 1975 al 2001 circa), è rimasta stazionaria (dal 2001 circa al 2014-2015). La conclusione che trae Humlum è d'obbligo: negli ultimi 60 anni la concentrazione atmosferica di CO2 non è stata un fattore in grado di governare l'andamento della temperatura globale, poiché, se lo fosse stata, non si sarebbero registrati andamenti così differenziati della temperatura stessa a fronte di un costante aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera.

A chi obietta ipotizzando che la CO2 atmosferica sia diventata dal 1975 in avanti fattore predominante nel determinare il corso della temperatura, Humlum agevolmente replica che, se così fosse, la temperatura avrebbe conosciuto dal 1975 a oggi un evidente trend di crescita in conseguenza del costante aumento della concentrazione atmosferica di CO2. Ma così non è stato: come s'è rimarcato, dal 2001 circa al 2014 la temperatura globale s'è mantenuta sostanzialmente stazionaria.

 

Humlum pertanto può concludere a buon diritto che il confronto tra andamento di CO2 in atmosfera e andamento della temperatura globale negli ultimi 60 anni fornisce una “falsificazione empirica dell'ipotesi che attribuisce alla concentrazione di CO2 in atmosfera il controllo sulla temperatura globale.” Presumibilmente la concentrazione di CO2 in atmosfera è un fattore che contribuisce, tra gli altri, ai cambiamenti di temperatura, ma non certo “il fattore predominante”.

Ciò – aggiungiamo – mostra chiaramente che non è in atto alcun marcato aumento della temperatura globale (global warming) causato dalle emissioni antropiche di CO2. Si tenga presente, d'altronde, che, se – come s'è evidenziato – la concentrazione atmosferica di CO2 non è stata negli ultimi 60 anni il fattore che ha governato l'andamento della temperatura globale, ancor meno può esserlo stata la CO2 emessa dall'uomo, la quale è piccola parte della totalità di CO2 atmosferica.   (Alessandro Martinetti)