Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Cecilia a cura di Ermes Dovico
Svipop
a cura di Riccardo Cascioli

RAPPORTO

2017: più emissioni di CO2, meno caldo

Dopo un triennio senza incrementi, nel 2017 le emissioni di anidride carbonica sono aumentate dell'1,4%. Ma, a smentire le tesi sul riscaldamento globale antropogenico, la temperatura terrestre è diminuita  sui livelli del 2015.

Svipop 27_03_2018

Nel recente rapporto Global Energy and CO2 status, l'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) lamenta che, dopo un triennio senza incrementi, il 2017 ha fatto segnare un'impennata delle emissioni antropiche di CO2 dell'1,4% (s'è raggiunto il picco storico di 32,5 gigatoni).

Tuttavia, a dispetto delle imperanti tesi sul riscaldamento globale causato dalle emissioni antropiche di CO2, tale aumento non ha determinato un innalzamento della temperatura globale per il 2017. Tutt'altro: il 2017 è stato più freddo del 2016, come conferma il rapporto State of the climate 2017 appena pubblicato dalla Global Warming Policy Foundation (GWPF).

Il 2016 è stato più caldo degli anni precedenti a causa di El Niño (che è intervenuto alla fine del 2015), fenomeno ciclico nato ben prima dell'età industriale e che determina un forte riscaldamento dell'Oceano Pacifico meridionale. Nel 2017, con il progressivo esaurirsi degli effetti del fenomeno, la temperatura media del pianeta in superficie è andata rifluendo verso i livelli del 2015 pre-El Niño. Ossia, verso livelli sui quali la temperatura media terrestre è ferma dal 2000 circa (smentendo che sia in atto un riscaldamento globale). Il rapporto segnala inoltre che, stando ai rilevamenti satellitari, nella bassa troposfera (vicino alla superficie terrestre) la stazionarietà della temperatura è incominciata intorno al 2002, mentre nella stratosfera una stazionarietà simile si registra da ancora prima, e precisamente dal 1995.

I dati provenienti dai mareografi di tutto il mondo indicano una crescita media del livello dei mari di 1-1,5 mm all'anno, mentre i rilevamenti satellitari ne indicano una di circa 3,2 mm annui dal 1992. L'estensione dei ghiacci dell'Artide e dell'Antartide dal 1979 (anno a partire dal quale sono disponibili misurazioni satellitari) sta mostrando trend opposti, rispettivamente decrescente e crescente.

L'estensione dell'innevamento nell'emisfero settentrionale nel 2017 è stata nel complesso leggermente superiore a quella dell'anno precedente. E nell'emisfero settentrionale dal 1972 a oggi l'estensione dell'innevamento presenta una sostanziale tendenza alla stabilità; con riferimento ai cambiamenti dal 1979, l'estensione autunnale è leggermente crescente, quella di pieno inverno è approssimativamente stazionaria, quella primaverile è in lieve calo.

Il rapporto prende in esame anche l'intensità di tempeste tropicali ed uragani, misurata in ACE (Accumulated Cyclone Energy), unità che esprime l'energia sprigionata da tali eventi estremi. Il periodo 2002-2015 presenta valori ACE complessivi medi sensibilmente inferiori a quelli del decennio precedente e simili a quelli tra il 1973 e il 1990; nel 2016 s'è rilevato un picco, da ascriversi a El Niño.
(Alessandro Martinetti)