Giornata della Bussola, la certezza che la Verità salva
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Dal processo davanti a Pilato alle ideologie odierne, diversi gli spunti e le testimonianze alla Giornata della Bussola. Un unico filo rosso: verità e misericordia vanno di pari passo e hanno un volto, quello di Gesù.
La Verità, con la “v” maiuscola, è stata il filo conduttore della Giornata della Bussola 2023, che si è svolta sabato 14 ottobre a Palazzolo sull’Oglio (BS), presso la Comunità Shalom. Una Giornata che aveva per titolo Quid est veritas?, la domanda che Pilato pose a Gesù durante il drammatico colloquio descritto da san Giovanni evangelista e precedente la condanna a morte di Nostro Signore.
Anche quest’anno, è stata una Giornata ricca di spunti e testimonianze, che hanno fatto seguito a quello che è l’elemento fondante di questi nostri incontri, come di ogni esperienza cristiana: la Santa Messa, presieduta per l’occasione da monsignor Giovanni D’Ercole. Presente all’altare una reliquia (una ciocca di capelli) del beato Carlo Acutis. Proprio il vescovo emerito di Ascoli Piceno, prima nell’omelia e poi nella sua relazione sul tema della Giornata, ha aiutato i presenti a introdursi nel cuore di quelle parole pronunciate da Gesù nell’Ultima Cena: «Io sono la via, la verità, la vita» (Gv 14,6).
Di fronte a un mondo che cerca di inculcarci presunte “verità” che rigettano la sapienza creatrice di Dio e pretendono di essere portatrici di un “bene” da imporre con la forza, il Vangelo ci richiama a constatare che la verità non è qualcosa di astratto o costruito a tavolino, ma una Persona che si è incarnata e si è caricata del peso dei nostri peccati pur di aprirci le porte della vita eterna. Il riconoscimento della verità passa allora dal riconoscimento e dall’incontro con questa Persona, che noi cristiani sappiamo essere Gesù, il quale già nel significato del suo nome (“Dio salva”) ci dice che la verità, lungi dall’essere una “clava” di cui aver paura, va di pari passo con la misericordia (come ci ricorda il Salmo 84/85). Essa assume infatti il volto di Gesù e ci chiama a scoprire che dalla crescita del rapporto personale con Lui discende tutto il resto. «È possibile per ognuno di noi – ha spiegato mons. D’Ercole – l’incontro della verità, un incontro a tutto tondo: con gli altri, con sé stessi e con Dio. Un incontro che si attua sempre in una comunità tramite il dialogo e un legame affettivo con testimoni che hanno incontrato la Verità, la quale ha sempre il volto liberante della Bellezza e dell’Amore».
Verità e misericordia, dunque, che si incontrano realmente in Dio. E che questa non sia teoria, ma realtà, ce lo ha confermato la testimonianza di Adam Smith-Connor, il veterano dell’esercito britannico che a novembre andrà a processo in Inghilterra per aver pregato in silenzio davanti a una clinica per aborti. Una preghiera in ricordo del figlio abortito oltre vent’anni prima, quando pagò l’aborto della sua fidanzata di allora, così da liberarsi di quello che all’epoca, da ateo, vedeva come un inutile peso. Ebbene, molti anni dopo, la grazia di Dio, anche attraverso le persone incontrate, non solo lo ha guidato alla sua conversione a Cristo, ma lo ha condotto in modo del tutto straordinario a pentirsi di quel peccato che in precedenza nemmeno considerava tale, a cambiare il suo «cuore di pietra con un cuore di carne» (come già raccontava lo stesso Adam alla Bussola), a testimoniare la verità e l’amore di Dio, con parole e opere, in primo luogo aiutando le donne più vulnerabili a trovare un’alternativa all’aborto. E tutto ciò, appunto, è nato e cresciuto con la ricerca della verità, che lo ha portato a riconoscere le ragioni della fede approdando infine (dopo un passaggio come evangelico) al cattolicesimo.
In questo stesso solco la Giornata ha dato modo di confermare come il rapporto con Cristo, unito a una sana formazione, aiuti a smascherare le menzogne oggi imperanti e a guarire dai mali ad esse legati. Vedi le varie transizioni (da quella ecologica a quella antropologica) al centro del Grande Reset, un progetto efficacemente spiegato da Maurizio Milano e che va fondamentalmente contro l’uomo, proponendo una “salvezza” e un “ordine” falsi, perché contrari al disegno di Dio. O ancora le calunnie a mezzo stampa contro la Shalom, richiamate durante l’intervento di Carlo Fucci, padre di Luca, oggi imprenditore ed ex ospite della Comunità di Palazzolo sull’Oglio, dove ha trovato la via per la sua redenzione.
Tante situazioni concrete, come si vede, che pungolano l’uomo a cercare la Verità. Allo stesso modo, oggi, più che mai, è il tempo dell’adorazione, come ha detto ancora mons. D’Ercole, indicando che «il silenzio dell’Ostia è la risposta alle domande più profonde dell’animo umano». Allora, il proposito per noi della Bussola, i presenti alla Giornata e in generale i nostri lettori – a cui va il nostro grazie – è ripartire giorno dopo giorno da qui, dalla contemplazione dell’Eucaristia. Dove, come diceva il beato Carlo Acutis, «Gesù è presente allo stesso modo di com’era presente 2000 anni fa ai tempi degli Apostoli», ma a differenza di allora «Gerusalemme l’abbiamo sotto casa», nei tabernacoli delle nostre chiese. Perché adorare Gesù e riconoscere la Verità sono, in definitiva, la stessa cosa, parte dello stesso cammino per la vita eterna.
Quid est Veritas? La Verità è una Persona
L'intervento di mons. Giovanni d'Ercole alla Giornata della Bussola 2023 è incentrato sulla domanda di Pilato, che riecheggia nell'inquietudine dell'uomo contemporaneo. Alla molteplicità di opinioni Gesù risponde col silenzio, invitando ad aprire gli occhi e il cuore alla Verità con la maiuscola.