Germania, vittoria centrista. Serve un'azione su vita e famiglia
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In Germania vincono i democristiani della Cdu/Csu. Seguiti, a distanza, dalla destra di AfD. Cdu/Csu è stata votata anche per la difesa di vita e famiglia, stesso motivo della crescita di AfD. Nonostante la chiesa tedesca suggerisse la sinistra.
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La Germania si è recata alle urne questa domenica 23 febbraio per le elezioni federali anticipate, dopo la crisi della coalizione formata da Socialisti, Verdi e Liberali, in un storico voto per il prossimo futuro del paese e dei possibili equilibri europei. I Cristiani democratici di Cdu/Csu, l’AfD e le sinistre sono i vincitori delle elezioni, gli sconfitti i partiti della vecchia coalizione di governo e le loro politiche che hanno messo in ginocchio il paese sul piano economico e occupazionale e moltiplicato attentati omicidi di islamisti ed insicurezza dei cittadini, l’ultimo a Berlino il 22 febbraio. I cittadini tedeschi hanno raccolto il monito del Presidente della Repubblica, i votanti sono stati l’84% dell’elettorato come non si vedeva dagli anni ‘90 ed ora nessuno può nascondersi in dietrologie, i partiti del governo uscente sono stati bocciati dai cittadini e sarebbe suicida per i democristiani scendere a compromessi con i perdenti.
I risultati elettorali rappresentano una storica sconfitta per i Socialisti tedeschi del cancelliere uscente Olaf Scholz perdono quasi il 10% dei consensi, una imponente crescita per la coalizione cristianodemocratica di Cdu/Csu (+4,5%) che ora dovranno con i cancelliere incaricato Friedrich Merz sbrogliare una matassa complicata se vorrà creare un governo di coalizione senza la destra patriottica di AfD che ottiene un risultato epocale con un +10% come, in tono minore, le sinistre che seppur divise guadagnano complessivamente intorno all’8%. Insieme ai Socialisti, sia i Verdi (-2,5%) che i Liberali di FdP (-6.7%) perdono voti e seggi, a dimostrazione di come l’intera coalizione uscente di governo sia stata bocciata fragorosamente dai cittadini tedeschi.
Solo nella mattinata di oggi conosceremo il numero di parlamentari per ciascun partito, tuttavia i risultati serali pubblicati dalla Bild non dovrebbero subire grandi modifiche e vedono la Cdu/Csu al 28,5-29%, meno del 30% sperato; la AfD al 19,5-20,5%, sopra la soglia psicologica del 20%; i Socialisti al 16,5%, meglio del previsto; Verdi al 11,7; Sinistra Linke al 8,7%; Sinistra sovranista BSW al 5%, soglia minima per ottenere rappresentanza parlamentare, e i Liberali di FdP al 4,4%. Salvo sorprese, non ci saranno numeri in parlamento per la grande coalizione tra Cristianodemocratici e Socialisti, forse potrebbero esserci numeri sufficienti per una coalizione tra Cdu/Csu-Verdi-Socialisti ma una tale compagine porterebbe alla perdita di ogni credibilità di Merz e dei cristianodemocratici che in questi anni si sono opposti alle follie in campo economico, sociale e migratorio del governo precedente.
L’ipotesi più seria, se la politica avesse ancora un senso a Berlino, sarebbe quella di un governo di minoranza Cdu/Csu con alleanze variabili in base alle proposte dell’esecutivo per affrontare le varie emergenze e sfide del paese. Il voto di ieri segnerà comunque il corso del più grande Stato membro dell'Ue e della sua più grande economia per i prossimi quattro anni. Il governo entrante erediterà un'economia che si è ridotta per due anni di fila per la prima volta in decenni, appesantita dalla burocrazia, dall'aumento dei costi dell'energia e da un'industria automobilistica un tempo cruciale che fatica a tenere il passo con la domanda di veicoli elettrici.
Le elezioni hanno visto anche un profondo cambiamento delle indicazioni ufficiali delle chiese cristiane, in particolare il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), la più importante organizzazione cattolica laica del Paese, ha fortemente criticato il recente “cambio di paradigma” della Cdu per la stretta sulla politica migratoria e la sicurezza, dopo la superficiale tolleranza di Angela Merkel. Secondo il quotidiano cattolico Die Tagespost le aspettative politiche dello ZdK erano allineate al Partito Verde, in particolare su "protezione del clima" e "giustizia sociale" e accoglienza dei migranti. In una dichiarazione ecumenica pubblicata questo mese , il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, insieme ai leader protestanti e ortodossi aveva invitato gli elettori a sostenere i partiti «impegnati per la nostra democrazia» e la stessa chiesa cattolica tedesca aveva dichiarato l'AfD come partito «non votabile» per i cristiani.
I cristiani e cattolici tedeschi hanno invece apprezzato che Cdu/Csu abbiano mantenuto una posizione chiara sull'aborto e le posizioni di AfD che chiede una «cultura accogliente per i bambini», piuttosto di quelle di Spd e i Verdi che sostengono la legalizzazione e liberalizzazione dell’omicidio dell’innocente in utero materno. Sulla politica di ‘genere’, i cittadini tedeschi hanno penalizzato le proposte di Spd e i Verdi che sostengono il "gender mainstreaming" e la modifica del diritto di famiglia per dare pari status a vari accordi di convivenza e partnership, oltre al cambio di sesso e transizione veloce anche per minorenni.
Piuttosto, i tedeschi, inclusi i cristiani e cattolici, hanno promosso la Cdu/Csu che rifiuta il “gender” concetto ideologico e l’AfD che afferma di voler sospendere tutti i sussidi per la «ricerca basata sull’ideologia di genere». Il suo manifesto chiede una "svolta demografica" che, a suo dire, trasmetterà la cultura tedesca e stabilizzerà i sistemi sociali del paese. Sebbene si siano astenuti dal fissare obiettivi numerici espliciti in questo ciclo elettorale, le campagne precedenti hanno promosso la famiglia con tre figli come il mezzo ottimale per affrontare quello che chiamano un "deficit di natalità". Le proposte finanziarie del partito per incoraggiare le famiglie più numerose sono, fra gli altri, crediti d'imposta e contributi pensionistici. Sono molti i punti di contatto tra Cdu/Csu e AfD, certamente molti di più dei radicali distinguo tra i cristiani democratici e i partiti Socialisti, Liberali e Verdi che hanno portato alla rovina il paese. Le chiese tedesche dovrebbero tornare a guardare al primo principio della dignità umana e fondamento di uno Stato civile: la vita nascente e la famiglia. Ma forse è chiedere troppo…