Filo-Usa, ma amica di Putin: l'Italia vuole il Mediterraneo
La visita di Putin di ieri a Roma riveste una grande importanza perché da un lato c'è l'amicizia americana suggellata da Salvini e Conte, ma dall'altro c'è il ruolo giocato dal nostro Paese nel Mediterraneo, della cui stabilità l’Italia è la prima interessata e dei cui mercati dovremmo essere i primi ad interessarci. Riannodare un dialogo serio tra la Russia e gli Usa è interesse nostro. Ora, per essere non più considerati double face, dobbiamo costruire un rapporto con la Turchia.
-VENEZUELA E DISARMO "NEL PIATTO" COL PAPA di Nico Spuntoni
Dopo il viaggio di un anno fa in USA da Trump, la visita della primavera scorsa del Presidente cinese a Roma, ieri è stata la volta del Presidente russo Vladimir Putin a visitare il nostro paese. L’Italia è considerato un paese amico e franco, serio e coerente. Bene.
La simpatia e la stima che i nostri governanti, in particolare il Ministro degli Interni e il Primo Ministro, riscuotono negli USA è nota. Non è necessario ricordare qui l’affetto dimostrato sempre dal Presidente Trump verso il Premier Conte, né rinverdire la memoria del viaggio di successo del ministro degli interni italiano Salvini negli Usa e del suo incontro cordiale e fattivo con il Segretario di Stato Pompeo.
L’Italia è sempre stata una nazione chiave e una protagonista della storia atlantica e della alleanza con gli USA, contrasti ce ne furono in passato e forse ne potranno avvenire in futuro, ma è bene dirlo con chiarezza, il nostro paese e questo Governo sono stimati e apprezzati per la loro serietà, coerenza e impegno.
Ma l’Italia sa da sempre che la sua posizione in Europa e nel Mediterraneo implica lealtà e cordialità con tutti, per ragioni geografiche deve avere a che fare con tutti i protagonisti diretti e indiretti che svolgono un ruolo nel bacino del Mediterraneo e nel Medio Oriente.
Perciò la visita di Putin di ieri a Roma riveste una grande importanza, al di là ogni ulteriore lettura interessata a polemici retroscena. Putin e l’Italia hanno mantenuto buonissime relazioni da sempre. Questo è un gran bene per noi e per tutti. Mentre quando al Governo sedeva Berlusconi, alle ottime relazioni istituzionali si aggiungeva la simpatia personale tra il Premier italiano, Bush e Putin, oggi quel livello di confidenza e intimità non c’è. Si sono mantenute invece delle serie relazioni e quella reciproca stima politica tra i leaders e i governanti dei due paesi.
Dicevamo che l’Italia, diversamente da quel che possono pensare oltr’alpe, è stimata per la propria linea politica e la determinazione nel contribuire a riannodare un dialogo serio e fattivo tra la Russia e gli USA. È interesse nostro che gli unici due giganti del ‘900, oggi affiancati dalla Cina, riprendano a fidarsi e collaborare per la risoluzione dei problemi e dei conflitti che attraversano il mondo. A partire dal Mediterraneo e dai paesi della riviera sud, Tunisia, Algeria, Libia, Egitto ma anche Siria e Turchia. Tutti paesi confinanti con l’Italia e della cui stabilità l’Italia è la prima interessata, dei cui mercati e sviluppo l’Italia dovrebbe essere la prima ad interessarsi.
La visita di Putin in Italia, così come gli incontri tra Trump e Conte, tra Salvini e Pompeo o i viaggi recenti di Giorgetti e Di Maio negli USA, non sono frutto del caso o semplici cortesie istituzionali. Sono il riconoscimento per la franca amicizia del nostro paese, considerato ormai (grazie al Cielo) un paese serio ed affidabile, non ossequioso nè double face. Con la visita dello scorso 30 luglio 2018 di Conte alla Casa Bianca, la visita della scorsa primavera del Presidente Xi Jinping in Italia, il viaggio di Putin di ieri, l’Italia e l’intero esecutivo possono ben affermare di essere tornati al centro dell’interesse internazionale e di poter con autorevolezza muovere proposte e iniziative serie sulla scena internazionale.
Tutto ciò a partire dalle priorità più urgenti, la soluzione per la Libia, la stabilizzazione di Tunisia e Algeria, la ricostruzione della Siria e una seria relazione con l’Egitto. L’amicizia tra i leader è importante, in alcuni passaggi delicati anche la simpatia reciproca è cruciale, oggi è motivo di orgoglio vedere che i leaders di Usa, Cina e Russia ci considerino un partner serio e un paese autorevole. La visita di Putin a Roma è importante per molte ragioni, una tra tutte rinsaldare i reciproci rapporti e confrontare le diverse opinioni sulla soluzione di molte crisi aperte nei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.
L’Italia preferisce calzare scarpe italiane, ha perso il vizio di “metter i piedi due scarpe” e, a seconda dell’interlocutore, cambiare opinioni e atteggiamenti. Bene, avanti così. Ora è necessario ricostruire con lealtà, franchezza e rispetto delle opinioni diverse, il rapporto con la Turchia e con Erdogan: dobbiamo esser seri ed evitare di apparire ai loro occhi ambigui, inaffidabili, doppiogiochisti come oggi dimostra di essere l’Europa. Non c’è un minuto da perdere, per il nostro bene, per quello delle nazioni del Mare Nostrum e per l’Europa stessa.