Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pietro Canisio a cura di Ermes Dovico
censura

Festa patronale a Nichelino, "niet democratico" contro Povia

Ascolta la versione audio dell'articolo

Il Comune annulla la presenza del cantante per le sue idee in tema di aborto, omofobia e vaccini. E mostra il paradosso di una democrazia a senso unico, dove chi non è allineato non ha diritto di parola.

Attualità 28_08_2024
Photo Adriano Conte/LaPresse

Una «ciliegina un po’ marcina», così Giuseppe Povia ha definito l’annullamento della sua partecipazione al Nichelino’s talent, in programma il 20 settembre nell’ambito della festa patronale di San Matteo (che ricorre l'indomani), nel comune in provincia di Torino dove il niet è arrivato dal sindaco Giampiero Tolardo. Motivo? Le posizioni del cantante in tema di aborto, omofobia e vaccini che per il primo cittadino non sarebbero semplicemente contrarie alle sue, bensì alla democrazia stessa: «Me ne assumo tutta la responsabilità», afferma Tolardo, «ancora di più dopo la deriva politica che ha assunto questa vicenda. Destra e sinistra non c’entrano nulla. Francamente non conoscevo la discografia di Povia ed ero convinto che si sarebbe limitato semplicemente a presenziare in giuria. Quando ho saputo che si sarebbe anche esibito sul palco mi sono informato e ho scoperto le sue posizioni omofobe, anti-aborto e no vax, il contrario dei valori di democrazia che la nostra comunità rappresenta. E ho ritenuto opportuno prendere questa decisione di cui, ripeto, sono l’unico responsabile, anche per quanto riguarda le tempistiche ristrette» (Corriere della Sera).

Non è la prima volta che a Povia viene impedito di esibirsi per ragioni tutt’altro che musicali (se n’è occupata più volte anche La Bussola: qui e qui), tant’è che il video diffuso sul suo canale YouTube si intitola 40º concerto annullato. Ma perche?. Così Povia ripercorre la vicenda: «Mi ha chiamato l’organizzatore di un talent che dovevamo fare il 20 settembre, dovevo essere il presidente di giuria e poi l’eventuale esibizione, con tanto di contratto firmato, con una locandina con sopra il logo del Comune, con il patrocinio e tutto il resto e poi niente. A un certo punto viene presentato il progetto in Giunta, qualcuno si mette di mezzo e mette un veto e viene fuori che magari un concerto già contrattualizzato, con la locandina, con la pubblicità che adesso vi allego qui sotto nei commenti, viene dal giorno alla notte annullato». Povia si è fermato a Nichelino dopo «quasi un centinaio di concerti andati benissimo» nel corso dell’estate, «in comuni da destra a sinistra, con primi cittadini che salivano sul palcoscenico» a complimentarsi.

Ed ecco la «ciliegina un po’ marcina»: «Ti viene annullato un concerto, ti fa male dentro perché io non ho fatto niente di male, sono una persona che ha delle idee, le espone, con delle canzoni soprattutto, mi piace trasformare in musica delle tematiche che nessuno mette più in musica perché altrimenti ti si chiudono le porte, e infatti come ti discosti un attimo dall’idea di qualcun altro e magari quel qualcun altro ha anche un potere decisionale, ti mette un veto». Un veto innalzato in nome della democrazia, che sembra indicare la strada di una libertà di espressione a senso unico: «E poi ti dicono pure: “Ma guarda che io ti pago lo stesso se c’è una penale da pagare”. Io non voglio soldi per un’esibizione che non ho fatto», specifica Povia, perché il punto è un altro: «tanti si riempiono di queste parole, tipo libertà, democrazia, soprattutto quelli democratici, quelli proprio democratici, che si vantano di essere democratici, che ti parlano di inclusione, questa parola “inclusione” – aprite bene le orecchie: inclusione, includere – tutti dobbiamo essere inclusivi però poi tendi ad escludere chi ha un pensiero diverso dal tuo».

Semmai a far suonare l’allarme per lesa democrazia dovrebbe essere la censura più che l’espressione di posizioni controcorrente. Di «censura» parlano gli esponenti del Movimento 5 Stelle di Nichelino, che di sicuro non la pensano come Povia ma non gli avrebbero impedito di cantare (e poi, aggiungiamo: di cantare, mica di fare un comizio): «Censura contro la libertà degli artisti? Questo è ciò che sta accadendo a Nichelino nel 2024! L'amministrazione ha annullato la partecipazione di Povia, un artista che quest’anno ha fatto ben 100 concerti, sia per giunte di destra che di sinistra. Ma perché una decisione così estrema in un paese che si definisce democratico?», scrivono i pentastellati locali, criticando la decisione del sindaco proprio con i suoi stessi argomenti e lamentando che «a Nichelino, un luogo che dovrebbe rappresentare la libertà di pensiero e di espressione, stia succedendo una cosa del genere». «Lasciamo che la musica faccia ciò per cui è nata: esprimere liberamente tutti i sentimenti, belli e brutti, condivisibili o meno. Non lasciamo che la censura e la paura di chi la pensi diversamente prendano il sopravvento!». Insomma, se le idee di Giuseppe Povia sono «il contrario dei valori di democrazia», come sostiene il sindaco, averlo involontariamente trasformato in simbolo della libertà di espressione soffocata è un bell’autogol.

Di «libertà a giorni alterni o a seconda di chi toccano» ha parlato l’on. Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia), che presenterà un’interrogazione parlamentare. «Non risulta che il sindaco di Nichelino abbia chiesto a Povia di esibirsi ugualmente rivedendo le condizioni di partecipazione. Non credo peraltro che un sindaco possa chiedere ad un organizzatore di un contest, soggetto terzo rispetto al Comune, di rimuovere qualsiasi artista invitato se non vi è un accordo preventivo di organizzazione artistica, ancorché l’iniziativa avvenga nell’ambito di una manifestazione patronale patrocinata», il che «significherebbe travalicare i propri poteri, qualunque sia la motivazione e ciò renderebbe più grave l’atto censorio anche perché il contratto firmato e l’offerta di pagarlo ugualmente come si apprende dalle indiscrezioni di stampa è indice della piena autonomia degli organizzatori rispetto al Comune, autonomia che stante le dichiarazioni del sindaco sarebbe stata quindi violata».

Quali che siano le competenze del sindaco in materia, il problema a monte sta proprio nel paradosso di una democrazia difesa a colpi di censura. Trattandosi di festa patronale sarebbe interessante poi sapere se la parrocchia abbia avuto voce in capitolo, ma nessuno ci ha risposto ai numeri indicati nel sito parrocchiale e in quello diocesano. Quanto al festeggiato, San Matteo, trattandosi di un santo cattolico nutriamo il fondato sospetto che anche lui sia quantomeno contrario all’aborto: speriamo che non se ne accorgano in Comune, altrimenti sarà escluso anche lui dalla (sua) festa patronale.

P.S. Mario Costantino, direttore di Nichelino online ci scrive:
Cari colleghi, il giornale cartaceo Nichelino Comunità e la versione on
line http://www.nichelino.com sono espressione delle parrocchie di Nichelino. Sul “caso Povia” abbiamo dato notizia sul sito a distanza di poche ore dal video diffuso dall’artista che abbiamo rilanciato sulla ns. pagina
Facebook https://www.nichelino.com/news/index.php/9-news/21-civis/6379-a-nichelino-il-comune-censura-povia
In tema di aborto la nostra linea è sempre stata netta, come si può desumere da articoli in precedenza pubblicati
[seguono link].

Ringraziamo il direttore Costantino per la precisazione, specificando a nostra volta che non intendevamo esprimere dubbi su quest'ultimo punto (le idee della parrocchia sull'aborto, ci mancherebbe), ma solo capire chi decide in una festa patronale, se il sindaco o la parrocchia o entrambi.


Al tema della democrazia è dedicato il primo piano del numero di giugno della nostra rivista di formazione apologetica La Bussola Mensile.
Per abbonarti clicca QUI.
È possibile richiedere una copia saggio scrivendo a:
 distribuzione@lanuovabq.it.

 



ITALIA SEMPRE IN GUERRA

Gli insulti a Povia, ma il tessuto sociale è lacerato da un po'

16_12_2021 Rino Cammilleri

Dopo gli insulti di Cartabellotta a Povia (che ha preso il Covid) si dice che si sta disgregando il tessuto sociale. La verità, però, è che il tessuto sociale gli italiani non l’hanno mai avuto. È dai tempi di Romolo e Remo che il loro specifico è la guerra civile. Saremo bravi con la cucina, l’arte, la moda. Ma per il resto facciamo ridere. E ci detestiamo l’un l’altro che è un piacere. Abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci venga a comandare dall’esterno, tipo Draghi.

TORINO

Preservativi alla festa, il Patrono si ritira in chiesa

21_09_2018 Andrea Zambrano

Il sindaco farà distribuire profilattici durante gli eventi legati alla festa del patrono di Nichelino. La Chiesa locale non ci sta e annulla la processione di San Matteo e la messa in piazza, ritirandosi in chiesa. Una testimonianza controcorrente di rinuncia ad uno spazio civico che richiama l'opzione Benedetto: ritirarsi per essere più liberi e non scendere a compromessi col mondo. E in questo modo dare una testimonianza ai giovani più forte di quella che avrebbe dato se avesse fatto finta di nulla. 

L'ANPI STOPPA IL CONCERTO IN PARROCCHIA

Il don Abbondio cede all'arroganza rossa: no a Povia

01_09_2017 Rino Cammilleri

A Trezzano in parrocchia avrebbe dovuto fare tappa Povia. Ma si mette di traverso l'Anpi. «Povia è un cantante divisivo». Ovviamente il criterio sono i valori della Sinistra. I giacobini fanno così: impongono i loro slogan con le buone o con le cattive. Infatti il parroco, manzonianamente, si è adeguato e il concerto è saltato. 

IL SUCCESSO DELLA "STRANA COPPIA"

Amato-Povia: uno show contro il pensiero unico

05_05_2017 Ermes Dovico

Invertiamo la rotta. Contro la dittatura del pensiero unico è l'originale spettacolo-informativo della "strana coppia" Giuseppe Povia-Gianfranco Amato. Il primo canta, il secondo mette in guardia sui rischi del pensiero moderno in fatto di divorzio, aborto, fecondazione artificiale, eutanasia, gender, adozioni e nozze gay e dell’utero in affitto. Un successo. Che i media snobbano.