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L'ESPERIMENTO

Fede allucinante: Lsd testato su personalità religiose

Per due anni un gruppo di personalità religiose di ogni credo (preti cattolici, pastori protestanti, rabbini ebrei e bonzi buddisti) ha accettato di assumere sostanze stupefacenti per permettere ai ricercatori americani di stare a vedere quel che succede. I primi risultati già sono pubblici e sono scontati: che il senso religioso è insito nell'uomo.

Cultura 06_08_2017
Funghetti allucinogeni

Per due anni un gruppo di personalità religiose di ogni credo (preti cattolici, pastori protestanti, rabbini ebrei e bonzi buddisti) ha accettato di assumere sostanze stupefacenti per permettere ai ricercatori americani di stare a vedere quel che succede nel loro cervello. La ricerca (senza precedenti, dice l’Ansa) è condotta in collaborazione tra studiosi della John Hopkins University e della New York University.

L’autore di cotanta trovata è lo psicologo William Richards e le «cavie» sono una trentina. A loro verrà (rectius: viene, perché l’esperimento è già partito) somministrata soprattutto psilocibina, sostanza usata negli anni Sessanta per curare ansia e depressione, e che però aveva lo spiacevole (o piacevole, a seconda dei  gusti) effetto collaterale di provocare allucinazioni. Tale sostanza entrò subito tra le componenti dell’Lsd (anche questo viene somministrato ai trenta volontari) assieme ai vari funghi allucinogeni che gli hippies andavano a procurarsi in Messico. L’Lsd fu la prima droga artificiale – cioè di sintesi chimica - e dilagò nella cultura beat.

I primi risultati dell’esperimento già ci sono, e Richards li ha anticipati al Washington Post: niente di  particolare, per ora (ma forse c’è un riserbo, in attesa della fine dell’esperimento). Solo che, quando ai volontari viene somministrata la psilocibina, i ricercatori (sotto la cui assidua vigilanza si svolge l’esperimento in laboratorio) chiedono loro di chiudere gli occhi. Poi, dopo avere atteso che il medicinale abbia fatto il suo effetto, li interrogano su quel che «vedono». Ed ecco che cosa vedono: «Con gli occhi chiusi queste persone vedono immagini meravigliose, incluse visioni di Gesù, apparentemente non legate o indotte da studi particolari. Ma a qualcosa di geneticamente impresso». Che significa? Che la psilocibina conferma quanto le religioni affermano da sempre, cioè che l’uomo è un animale (se è un animale) naturaliter religiosus? Questa è la conclusione cui sembra pervenire lo stesso Richards: «Esistono esperienze sacre, eterne che gli esseri umani sono capaci di avere». Non solo: «Una delle intuizioni riportate più comunemente da questi preti, pastori e rabbini è quella di una interconnessione profonda tra tutti gli esseri umani». Anche questa cosa era nota: siamo tutti figli di Adamo e per accedere alla Beatitudine Eterna  dobbiamo trattare i nostri simili fraternamente.

Insomma, cose note alle religioni e confermate dall’Lsd? E c’era bisogno di un esperimento del genere? Si sa, agli americani piace il «lo dice anche la scienza» (per esempio, che pregare fa bene alle coronarie). Ma, onestamente, una vera conferma si avrebbe se l’esperimento fosse ripetuto su laici, e vediamo se, chiusi gli occhi, vedono Gesù. I beatnik e gli hippies, infatti, sotto Lsd vedevano ben altro. Un’ultima domanda: i volontari dell’esperimento in corso sono pagati? Solo così si spiegherebbe, infatti, la voglia che hanno, preti, pastori, rabbini e bonzi, di perdere due anni di tempo sui lettini di William Richards. A rischio, per giunta, di prenderci il vizio.